(Adnkronos) –
Incubo Serie B per la Fiorentina. Il club viola, dopo 14 giornate di Serie A, si trova all'ultimo posto in classifica con sei punti, a -7 dalla zona salvezza e con nessuna vittoria messa a referto. Una situazione difficile nata con Stefano Pioli e continuata con Paolo Vanoli, che ha sostituito proprio l'ex allenatore del Milan sulla panchina gigliata, con voci di una possibile vendita della società che stanno travolgendo anche il presidente Rocco Commisso: "Queste voci non fanno altro che destabilizzare ulteriormente l’ambiente quando, invece, ci vorrebbe una grande compattezza da parte di tutti", ha detto Commisso alla 'Nazione'. "Se avessi ragionato in questa maniera ogni volta che mi sono trovato in difficoltà con una mia azienda, oggi Mediacom non rappresenterebbe l’eccellenza che è! Tutte le aziende attraversano momenti di difficoltà, ma la lungimiranza di chi guida una società sta proprio nel trarre insegnamento dai momenti bui per poter uscirne più forti. Io non ho mai mollato in nessuna delle mie attività e a maggior ragione non lo farò adesso", ha spiegato il presidente viola. "So che la situazione di classifica della prima squadra è molto complicata. Le persone che lavorano con me comprendono perfettamente le dinamiche e lavorano nel calcio da molti anni. Hanno guadagnato la nostra forte fiducia con i risultati ottenuti la scorsa stagione e continuano ad avere il nostro pieno supporto mentre affrontiamo questo momento", ha continuato, "poi è chiaro che a fine stagione andrà valutato il lavoro di tutti ma in questo momento le persone che lavorano alla Fiorentina hanno la mia massima fiducia". Poi sulle parole del direttore sportivo della Fiorentina, Roberto Goretti, che dopo la sconfitta con il Sassuolo ha parlato di decisioni drastiche: "Noi siamo sempre in costante contatto, resto aggiornato ogni giorno attraverso il dg Ferrari e il team di management. Viviamo una situazione difficile e dobbiamo uscirne in ogni modo, non possiamo permettere che la Fiorentina vada giù. Siamo tutti responsabili e tutti devono sentirsi responsabili. La responsabilità è condivisa da tutti: la società, i giocatori e tutte le persone che lavorano intorno alla squadra. In ogni caso i calciatori devono capire che anche loro sono responsabili, che devono metterci tutto il loro contributo e la loro dedizione, sempre", ha concluso Commisso.
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