(Adnkronos) – Dopo una nuova ondata di attacchi mortali lanciata dall'Iran su Israele nella notte, nuove esplosioni sono state avvertite a Teheran nella tarda mattinata di oggi. Ne ha dato notizia l'Afp, mentre i siti iraniani Khabar online e Ham Mihan hanno riferito che i sistemi di difesa aerea a ovest e nordovest della capitale sono stati arrivati "per contrastare nuovi attacchi". Idf: "Colpito quartiere generale nucleare di Teheran" L'aeronautica israeliana ha bombardato oltre 80 obiettivi in Iran, in base a un piano preciso che mira a danneggiare le infrastrutture nucleari iraniane. Tra i siti colpiti figurano il quartier generale del programma nucleare del regime di Teheran e diversi centri di ricerca e sviluppo strategici. Lo ha reso noto il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Effie Defrin, citato da Ynet. Defrin ha dichiarato inoltre che nei prossimi giorni sono attesi ulteriori attacchi missilistici balistici da parte dell’Iran. "Ci aspettano giorni difficili. Ci saranno altri lanci e impatti nei prossimi giorni", ha affermato, sottolineando che la tensione con Teheran è tutt’altro che conclusa. Defrin ha aggiunto che l’aviazione israeliana "non smette di colpire nemmeno per un momento" e che sono in corso bombardamenti su decine di obiettivi nella capitale iraniana. "Stiamo aumentando i danni al programma nucleare e alle capacità militari iraniane per ridurre il rischio per il fronte interno", ha spiegato. Circa 50 caccia delle Forze di difesa israeliane hanno colpito nella notte oltre 80 siti a Teheran associati al programma nucleare iraniano, hanno inoltre reso noto le Idf, secondo cui tra gli obiettivi colpiti ci sono il quartier generale del programma nucleare, il ministero della Difesa e altre strutture dove "il regime nasconde il suo archivio nucleare". In totale, dalla notte tra giovedì e venerdì, sono stati colpiti oltre 170 obiettivi e 720 installazioni militari in Iran. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che l’esercito "colpirà i siti e continuerà a spellare il serpente iraniano a Teheran e ovunque, privandolo delle capacità nucleari e dei sistemi d’arma". Katz ha aggiunto che "il dittatore iraniano sta trasformando Teheran in Beirut e i suoi abitanti in ostaggi per la sopravvivenza del suo regime", riporta il Times of Israel. Queste parole seguono l’avvertimento senza precedenti dell’Idf rivolto ai civili iraniani di evacuare immediatamente le aree attorno agli impianti militari. In un messaggio in persiano diffuso su X dal colonnello Avichay Adraee, portavoce dell’Idf, si sottolinea che la presenza in prossimità di questi siti rappresenta un grave rischio per la vita. L’ordine invita inoltre a non tornare in queste zone "fino a nuovo avviso", segnalando un’intensificazione delle tensioni militari e un possibile aumento delle operazioni israeliane mirate a colpire le infrastrutture militari iraniane. Teheran ha annunciato l’arresto di due presunti agenti del Mossad accusati di preparare attentati nel Paese. Secondo quanto riferito dall'agenzia Tasnim, citando un portavoce della polizia, i due sospetti sono stati fermati nella provincia di Alborz, a ovest della capitale. "I due membri del team terroristico del Mossad stavano fabbricando bombe, esplosivi, trappole esplosive e apparecchiature elettroniche", ha dichiarato la polizia iraniana, precisando che le indagini sono in corso. Tre ondate di missili e droni tra le 23 ora locale e le 3. Così l'Iran ha attaccato di nuovo Israele, secondo quanto riferiscono le Idf, che parlano del lancio di 70 missili balistici e di decine di droni, costati la vita a dieci israeliani, mentre altri 200 circa sono rimasti feriti. Quattro civili sono morti a Tamra, mentre altri sei a Bat Yam, hanno precisato le Forze di difesa israeliani, secondo cui gli attacchi iraniani al momento sono al di sotto dello "scenario di riferimento", ovvero quello che le Idf avevano previsto in una guerra con l'Iran, con un numero molto maggiore di vittime e danni più significativi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto che le recenti incursioni missilistiche lanciate dall’Iran contro il territorio israeliano hanno causato la morte di 13 persone, tra cui tre bambini. Nel comunicato ufficiale si riportano inoltre 9 feriti gravi, 30 feriti di media entità e 341 feriti lievi, dopo una notte segnata da continue sirene di allarme in tutto il Paese. Netanyahu ha quindi promesso che l’Iran pagherà "un prezzo molto alto" per l’uccisione di civili, donne e bambini, durante gli ultimi attacchi missilistici contro Israele. "L’Iran pagherà un prezzo molto alto per l’omicidio premeditato di civili, donne e bambini", ha dichiarato Netanyahu in visita a Bat Yam, città costiera vicino Tel Aviv colpita da un missile che ha devastato un edificio residenziale. Edifici sono stati colpiti a Tel Aviv (VIDEO). Nessun missile iraniano è invece caduto su Gerusalemme, hanno precisato i soccorritori israeliani, smentendo una serie di notizie secondo cui diversi missili sarebbero finiti sulla città santa. In realtà, hanno fatto sapere, secondo quanto riferisce il Times of Israel, diversi missili sono stati intercettati nei cieli sopra Gerusalemme, con uno solo caduto nel distretto che circonda la città. Tutte le vittime del missile balistico iraniano che ha colpito un edificio a Bat Yam si trovavano fuori dai rifugi, secondo quanto riferito da un responsabile del Comando del Fronte Interno israeliano, citato dal Times of Israel. "Tutti coloro che erano nei rifugi sono rimasti illesi", ha dichiarato, sottolineando che l’edificio disponeva di una stanza sicura per ogni piano e di un rifugio sotterraneo. Il missile, dotato di una testata di centinaia di chilogrammi, ha causato almeno sei morti, quasi 200 feriti e il crollo parziale dell’edificio. Le autorità hanno ribadito che, sebbene il sistema di difesa antimissile israeliano sia efficace, non è ermetico: "È essenziale seguire le istruzioni del Comando e rifugiarsi tempestivamente". Il presidente israeliano Isaac Herzog ha visitato questa mattina con Netanyahu il sito a Bat Yam dove è caduto il missile iraniano che ha ucciso sei persone e ne ha ferite decine. "Questo è un momento molto importante nella storia di Israele. Dobbiamo mostrare la resilienza emotiva e mentale che abbiamo sempre avuto", ha detto Herzog. "Decine di case in quest'area sono state completamente danneggiate da un unico missile lanciato dall'Iran in un attacco crudele e terribile – ha detto Herzog, mentre continuano le ricerche di tre dispersi – Negli ultimi due giorni, tredici israeliani, di varie età, sono stati uccisi: bambini, adulti, anziani e immigrati. I missili non distinguono tra ebrei, musulmani e cristiani e nessun'altra parte di questo meraviglioso mosaico israeliano". Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha denunciato apertamente il coinvolgimento degli Stati Uniti negli attacchi israeliani contro l’Iran, definendoli come un’aggressione condotta con il sostegno americano. Durante un incontro con diplomatici stranieri a Teheran, Araghchi ha affermato: "Abbiamo prove concrete che le forze americane nella regione hanno supportato gli attacchi israeliani. Abbiamo monitorato attentamente e raccolto numerose evidenze di come gli Stati Uniti abbiano aiutato il regime israeliano". Il ministro ha citato anche le dichiarazioni del presidente Donald Trump, che in diverse interviste ha espresso chiaramente il proprio appoggio alle operazioni contro l’Iran, ribadendo così la responsabilità di Washington: "L’America è partner di questi attacchi e deve assumersi la propria responsabilità". Araghchi ha quindi esortato gli Stati Uniti a prendere una posizione chiara e pubblica, sottolineando che le comunicazioni private non sono sufficienti per giustificare o negare tali accuse. Il ministro degli Esteri iraniano ha quindi definito gli attacchi israeliani contro l’Iran come una chiara aggressione che ha colpito obiettivi civili e militari, incluso il sito nucleare di Natanz. Araghchi ha sottolineato come questi raid siano avvenuti nel mezzo delle trattative nucleari con gli Stati Uniti, evidenziando che Israele non ha alcuna intenzione di negoziare seriamente. Secondo il ministro, l’Iran si sta difendendo legittimamente contro queste violenze e continuerà a rispondere con azioni mirate contro obiettivi militari ed economici israeliani. Tuttavia, ha chiarito che "se Israele smetterà di attaccare, anche noi fermeremo le nostre reazioni". La volontà di Teheran è evitare un’escalation regionale, ma il Paese risponde a ogni atto di aggressione con fermezza, insistendo affinché la comunità internazionale intervenga per fermare questa spirale di violenza. Per Araghchi Israele ha "superato una nuova linea rossa" internazionale colpendo i siti nucleari iraniani. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno dal canto loro annunciato di aver lanciato due missili balistici contro Israele nelle ultime 24 ore, colpendo "obiettivi sensibili del nemico sionista" nell’area di Tel Aviv. Si tratterebbe, secondo i portavoce del gruppo, della prima operazione dichiaratamente condotta "in coordinamento con l’esercito iraniano", come affermato dal portavoce militare Yehya Sarea in un discorso televisivo: "In trionfo per i popoli oppressi di Palestina e Iran". Le forze armate israeliane, tuttavia, hanno dichiarato al Times of Israel di non avere evidenza di lanci missilistici provenienti dallo Yemen nelle ultime 24 ore. Un razzo partito due giorni fa dallo Yemen ha colpito Hebron, in Cisgiordania, ferendo alcuni civili palestinesi, ma gli Houthi non hanno rivendicato l’attacco. Nel pieno dell’escalation tra Israele e Iran, Donald Trump ha avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. Il presidente Usa ha ribadito che Washington non ha avuto alcun ruolo nei raid israeliani contro i siti nucleari e militari iraniani. "Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima – ha scritto Trump domenica mattina sulla piattaforma Truth Social – Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l’attacco all’Iran, di questa notte". Il presidente ha poi rilanciato l’ipotesi di una mediazione: "Possiamo facilmente concludere un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo conflitto sanguinoso!!!". Due giorni fa Trump aveva già esortato Teheran a negoziare, avvertendo che in caso contrario avrebbe subito "attacchi ancora più brutali" da parte di Israele. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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