New Belle Époque: il nuovo romanzo dello scrittore e regista Enzo Papetti, un’opera letteraria che sperimenta ed esplora una nuova e rivoluzionaria frontiera della narrativa tradizionale, il crossnovel.
È uscito lo scorso 27 marzo New Belle Époque (Re Nudo Edizioni, 824 pagine), il nuovo romanzo di Enzo Papetti, scrittore e regista da sempre attento a sperimentare linguaggi e formati narrativi fuori dai soliti schemi. A prima vista, potrebbe sembrare un’opera ambiziosa per la sua mole, ma in realtà si tratta di un libro pensato per essere attraversato più che semplicemente letto, un’avventura letteraria che trasforma il lettore in un vero e proprio viaggiatore tra epoche, arti e mondi narrativi interconnessi. Papetti lo definisce un crossnovel — un termine che racchiude bene la sua natura ibrida e multiforme, sospesa tra romanzo, musica, cinema, illustrazione e interazione digitale.
Paralleli storici e trasformazioni condivise
L’idea che anima il progetto è affascinante e originale: secondo Papetti, i primi venticinque anni del nuovo millennio condividono sorprendenti somiglianze con il periodo storico della Belle Époque, quell’età dell’oro tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della Prima guerra mondiale. In entrambi i momenti storici si assiste a un’accelerazione vertiginosa del cambiamento: nelle tecnologie, nei costumi, nei rapporti tra le potenze globali, ma anche — e forse soprattutto — nel modo in cui l’arte si pensa e si diffonde. Se Walter Benjamin parlava di un’opera d’arte rivoluzionata dalla sua riproducibilità tecnica, oggi ci troviamo davanti a una narrativa che si reinventa nel rapporto tra carta e digitale, tra testo e interattività.
Un’esperienza immersiva tra le arti
«In New Belle Époque l’intreccio si regge su una struttura ciclica. Ogni capitolo si apre con la prima pagina di un giornale che riporta una notizia rilevante degli ultimi venti/trent’anni – spiega Enzo Papetti – Segue una proposta musicale, rivisitazione di un brano musicale d’inizio del secolo scorso, che ha lo scopo di accompagnare la lettura a mo’ di colonna sonora del testo. Un’illustrazione fa da pendant al palindromo con cui si apre il racconto mentre un episodio del film su cui sta lavorando uno dei personaggi introduce all’ultima pagina del capitolo dedicata a una chat dove il lettore è invitato a prolungare la narrazione oltre il testo e molto altro ancora».
Ogni capitolo di New Belle Époque si apre con una pagina di giornale, che introduce una notizia rilevante del nostro presente o del recente passato. Non si tratta solo di un espediente narrativo, ma del modo in cui il romanzo radica la sua trama nella contemporaneità, come se volesse restituire al lettore un collage di realtà su cui costruire una riflessione. La narrazione prosegue poi con una serie di elementi che espandono l’esperienza: la lettura si accompagna alla musica dei primi del ’900 rielaborata in chiave jazz, a illustrazioni d’autore, a sequenze cinematografiche e persino a dialoghi con un chatbot. Tutto questo è accessibile tramite QR code all’inizio e alla fine di ogni capitolo, trasformando la pagina in una porta d’ingresso verso un universo narrativo stratificato, dove ogni linguaggio dice qualcosa che gli altri non possono dire da soli.
Trame intrecciate e personaggi sorprendenti
La struttura del romanzo è volutamente circolare e complessa, come un labirinto da esplorare. I sedici capitoli si rincorrono e si rispecchiano, mentre la storia intreccia le vite di personaggi diversissimi tra loro: un assicuratore senza scrupoli, due avvocati, un illustratore, un giovane videomaker, un politico affamato di potere, un commissario alle prese con un caso rimasto aperto troppo a lungo. E poi ci sono anche quattro concorrenti che aspirano al titolo, piuttosto ironico, di “persona più fortunata dell’anno”, e la storia d’amore di una ragazzina che diventa il pretesto per una riflessione poetica sulla morte del cinema. A guidare il lettore lungo il percorso, in una sorta di viaggio dantesco rovesciato, ci pensano due figure insolite: un’ombra e un piccione. Dettagli surreali, certo, ma perfettamente in linea con il tono ironico e disincantato che caratterizza tutta l’opera.
Tra cinema, arte e sperimentazione
Quello di Papetti è un romanzo che si prende il rischio di sperimentare, ma lo fa con intelligenza e con una scrittura che sa essere densa ma accessibile, evocativa senza essere criptica. Chi ha già letto i suoi lavori precedenti — L’oggetto piccolo b, Perché ci hai messo tanto?, Hexis — ritroverà qui molte delle sue ossessioni: l’arte come campo di battaglia tra visione e mercato, la tecnologia come specchio deformante del reale, il desiderio di superare i limiti del linguaggio narrativo tradizionale.
Un autore che abita mondi diversi
Enzo Papetti non è solo uno scrittore: ha diretto film come Noi Due/Tre e Calcolo Infinitesimale, ha ideato progetti culturali come Storia della Pubblicità e Milano Specchio d’Europa, ha insegnato in università e pubblicato saggi sui media e sull’arte contemporanea. New Belle Époque sembra raccogliere tutti questi fili e tesserli in un’unica grande tela.
Un libro che non si legge soltanto: si attraversa, si ascolta, si guarda, si vive. Per chi ama i romanzi che aprono più che chiudere, che pongono domande senza offrire risposte scontate. E soprattutto per chi cerca una lettura che non abbia paura di sconfinare.


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