“Vincente o perdente” è il libro di Ornella Vanoni scritto a quattro mani con Pacifico: un diario emotivo, non un’autobiografia che sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino (16 maggio, ore 17.45 – Salone del Libro di Torino, Sala Rosa)
«È sempre stato il mio nome, Ornella. Ma ora mi sembra finalmente di averlo scritto di mio pugno».
Così si apre Vincente o perdente, il libro firmato da Ornella Vanoni e Pacifico, pubblicato per La nave di Teseo nella collana Oceani. Ma questo non è un classico memoir e chiamarlo semplicemente “autobiografia” non rende giustizia. E’ più un flusso di coscienza che una cronaca ordinata, più un racconto di emozioni che un catalogo di eventi.
Dentro c’è l’Ornella Vanoni che il grande pubblico non conosce, quella più privata, più intima, quella che si guarda indietro senza autoindulgenza, ma anche senza rimorsi. Una donna che non ha mai avuto paura di mettersi a nudo, neanche oggi, a novant’anni quasi compiuti.
Non segue una linea temporale, non elenca eventi con precisione documentaria. È piuttosto una raccolta di pensieri, ricordi, emozioni che si rincorrono in prima persona, con un tono intimo, diretto, e spesso spiazzante. Un libro-confessione, come viene definito, in cui convivono frammenti, memorie, riflessioni che si affacciano pagina dopo pagina con una sincerità rara. Il risultato è una sorta di diario emotivo, una confessione senza pudori ma senza mai cercare il sensazionalismo. Una Vanoni autentica, fragile, fortissima.
Ornella, una voce, un’icona, un simbolo del Novecento
Negli anni Sessanta, Ornella Vanoni era più di una cantante. Era un’icona. Una delle quattro voci femminili che dominavano la scena musicale italiana accanto a Mina, Milva e Iva Zanicchi. Ma anche una delle quattro donne più desiderate, invidiate, guardate con un misto di ammirazione e stupore. Alta, elegante, con uno sguardo magnetico, eleganza naturale, carisma che attraversava lo schermo e il palcoscenico.
Era il sogno proibito di molti uomini e la misura, talvolta scomoda, della femminilità per tante donne.
Eppure, Ornella non ha mai incarnato un solo ruolo. Non è mai stata solo una bella donna o una cantante. I suoi esordi risalgono al Piccolo Teatro di Milano sotto la guida di Strehler, le “canzoni della mala”, per poi immergersi nel cantautorato, in quell’ambiente genovese che le ha regalato amicizie e ispirazioni profonde. Come l’incontro con Gino Paoli. Tutto contribuisce a costruire un percorso artistico fuori dal comune. Il teatro e la musica si intrecciano, e fanno di lei una presenza unica, difficile da incasellare.
Negli anni ’70 e ’80 continua a stupire: collabora con nomi del calibro di Vinícius de Moraes, Toquinho, Herbie Hancock e Gil Evans, passa dal Brasile al jazz, vince premi, si reinventa. Ma la sua forza resta nella capacità di essere sempre sé stessa, in qualsiasi contesto.
La complicità silenziosa di Pacifico
Vincente o perdente nasce da un incontro, non solo artistico ma profondamente umano. Pacifico – nome d’arte di Luigi De Crescenzo – è autore, cantautore, scrittore, e qui veste il ruolo di ascoltatore privilegiato. Ha saputo mettersi al servizio di una voce così forte e sfaccettata come quella di Vanoni, lasciando che fossero le sue parole a guidare.
Non c’è narrazione costruita, non c’è editing invasivo. La sua sensibilità di cantautore e scrittore ha saputo restituire la voce autentica di Vanoni, senza filtri né pose. Insieme, hanno creato un libro che somiglia a una lunga chiacchierata a cuore aperto, tra una risata, un ricordo improvviso, una frase sussurrata che vale più di mille racconti. Pacifico non è solo un coautore, ma diventa, allo stesso tempo, confidente e testimone discreto e sensibile non solo di un’artista, ma di tutto ciò che rappresenta una persona che ha visto (quasi) un secolo passare, dal punto di vista umano, storico e culturale. Cantautore raffinato, già vincitore di diverse Targhe Tenco e autore per i grandi nomi della musica italiana, Pacifico qui si mette al servizio della voce altrui. E lo fa con delicatezza, senza mai sovrastare.
Il suo compito è stato quello di ascoltare, raccogliere, e trasformare le parole di Ornella in un racconto coerente, senza tradirne il tono. Il risultato è un libro che ha il sapore della conversazione serale, quando i filtri cadono e restano solo le verità più essenziali.
Una vita piena, difficile e bellissima
In Vincente o perdente, Vanoni ripercorre le luci e le ombre della sua esistenza. «Ho avuto una vita difficile, dolorosa. È bella, bellissima. E gioiosa. Ho tutto», scrive. Non nasconde le cadute, le fragilità, ma rivendica ogni salto fatto “in avanti”, anche quando era nel vuoto. Le contraddizioni non vengono appianate, ma accolte. Non c’è un intento consolatorio, solo la voglia di guardare con onestà ciò che è stato. La malinconia c’è, ma è una malinconia scelta, quasi coltivata, mai deprimente. Accanto, sempre, l’umorismo tagliente che ha segnato il suo stile.
Si ha la sensazione che ogni pagina del suo libro sia stata scritta solo quando davvero sentita. Nessuna posa, nessun filtro. Un equilibrio raro tra pudore e verità.
Negli ultimi anni Ornella Vanoni ha sorpreso molti. Le sue apparizioni televisive e le interviste sono diventate virali, spesso per la sua spontaneità disarmante, per certe espressioni schiette e a volte colorite, ma sempre genuine. Eppure, nonostante l’irriverenza e l’ironia con cui si racconta, resta una donna di straordinaria classe.
Una classe che non si misura nei vestiti o nelle parole scelte con cura, ma nei gesti, nelle pause, nel modo in cui si muove nello spazio. È una grazia che non si insegna e non si imita, che resta anche quando si smette di cercare di piacere a tutti i costi.
Vincente o perdente non è un libro solo per aficionados. È per chi ha voglia di ascoltare una voce autentica. Per chi cerca in un racconto di vita le domande che ci si pone anche nella propria. Non c’è bisogno di conoscere ogni canzone o ogni tappa della sua carriera per cogliere la forza di questo libro. Basta avere l’orecchio (e il cuore) per le storie vere.
Info utili
Titolo: Vincente o perdente
Autori: Ornella Vanoni con Pacifico
Genere: Diario/confessione autobiografica
Formato: 140×210 mm (collana Oceani)
Pagine: 176
Prezzo: 18,00 €
Uscita: Maggio 2024
Editore: La nave di Teseo
Disponibilità: In tutte le librerie fisiche, store online e durante il Salone del Libro di Torino
Appuntamento da non perdere:
16 maggio, ore 17.45 – Salone del Libro di Torino, Sala Rosa
Incontro con Ornella Vanoni e Pacifico
Per informazioni e richieste stampa: Ufficio stampa La nave di Teseo


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