E’ scontro tra il Garante e Sigfrido Ranucci: dopo la multa inflitta alla RAI dall’Autorità e le gravi accuse mosse dal conduttore della trasmissione televisiva “Report”, arriva la replica del Garante
Negli ultimi giorni, Sigfrido Ranucci è tornato a puntare il dito contro il Garante per la protezione dei dati personali, dopo la sanzione da 150.000 euro inflitta dall’Autorità alla Rai. Ranucci ha accusato il Garante di agire “su input politico” dopo la sanzione inflitta alla Rai per la diffusione dell’audio privato tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie. Il conduttore di Report ha denunciato quella che definisce “una manovra intimidatoria contro il giornalismo d’inchiesta”, sostenendo che “qualcuno sta armando il Garante della Privacy per colpire la libertà di stampa e mandare un segnale a chi indaga sui poteri”.
In diverse interviste e durante gli interventi pubblici dei giorni scorsi, Ranucci ha chiesto anche l’intervento del Garante europeo e del Parlamento di Strasburgo, parlando di un’Autorità italiana “che sembra ormai muoversi come un’emanazione del governo”. Le sue parole hanno acceso un nuovo fronte di scontro istituzionale, culminato nella dura replica ufficiale del Garante, che ha difeso la propria indipendenza e annunciato azioni a tutela della sua reputazione.
La risposta del Garante
Immediata la risposta del Garante che, nella figura del Presidente, il prof. Pasquale Stanzione, ha replicato alle forti accuse di Ranucco
“Viene in rilievo, in queste ore, una questione di particolare rilevanza per la tenuta degli equilibri istituzionali sui quali si fonda il sistema democratico2, ha dichiarato Stanzione.
“Il dott. Sigfrido Ranucci, nel corso della conferenza stampa al Parlamento europeo del 23 ottobre, ha dichiarato che ‘qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni”, chiedendo al Garante europeo di verificare l’operato dell’Autorità, perché “sembra agire come un’emanazione del governo’. Tali dichiarazioni sono di una gravità senza precedenti.
Esse insinuano, infatti, che il Garante – autorità indipendente prevista dalla normativa europea, il cui vertice è eletto da entrambi i Rami del Parlamento – operi sulla base di direttive ricevute da terzi, peraltro secondo un indirizzo politico di maggioranza. Si tratta di illazioni gravissime, che confondono la piena indipendenza e terzietà di giudizio del Garante con un’asserita sua soggezione a presunte logiche di Governo.
il je accuse di Ranucci
Durante la puntata, il conduttore di Report ha mostrato un video in cui un membro del Collegio del Garante, Agostino Ghiglia, entra nella sede del partito Fratelli d’Italia pochi giorni prima della sanzione, insinuando un possibile legame politico nella decisione dell’Autorità. Ha inoltre analizzato i tempi e le modalità del provvedimento, evidenziando presunte incongruenze rispetto a casi simili, e ha ribadito le proprie accuse di politicizzazione: secondo lui, il Garante sarebbe “armato per punire Report e dare un segnale esemplare ad altre trasmissioni d’inchiesta”. Ranucci ha infine chiesto un intervento del Garante europeo per verificare l’operato dell’Autorità italiana, inserendo la vicenda in un quadro più ampio di libertà di stampa e indipendenza dei media.
“Nulla di più infondato, come dimostrano – ove mai ve ne fosse il bisogno – oltre 28 anni di attività svolta nell’esclusivo rispetto della legge, delle funzioni e dei compiti di tutela affidati all’Autorità, con la garanzia costante della massima trasparenza del proprio operato”, risponde il Presidente del Garante.
Come in questo caso, in tutta l’attività del Garante, dalla sua istituzione ad oggi, non è possibile rinvenire mai alcuna decisione imputabile a ragioni diverse dalla scrupolosa osservanza delle norme che l’Autorità è chiamata ad applicare, con scelte spesso non facili e non sempre gradite. Ma sempre, costantemente, rispettose della legge e delle esigenze di tutela avanzate dai cittadini, vittime di condotte lesive della propria dignità”.
un tentativo di indebito condizionamento
“È, peraltro, nota – conclude il Garante – la massima disponibilità del Garante e dei suoi componenti a ogni richiesta di confronto, nella ferma convinzione della necessità del più ampio dialogo – anche e soprattutto con gli organi d’informazione – in quanto espressivo della necessaria apertura che deve contraddistinguere le istituzioni, come questa, chiamate a tutelare diritti fondamentali dei cittadini.
Al contrario, le parole pronunciate dal dott. Ranucci rischiano di essere percepite come un tentativo di indebito condizionamento dell’attività decisoria del Garante, chiamato a pronunciarsi su due reclami avanzati nei confronti della trasmissione da lui diretta.
Nel respingere le dichiarazioni in questione, come totalmente destituite di fondamento e gravemente lesive della propria immagine, il Garante – nella totalità dei componenti il suo Collegio – adotterà ogni iniziativa utile alla tutela della propria dignità istituzionale”.
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