“Rocco Schiavone”: Finale di Stagione da Brividi

Se la parola “scorbutico” avesse un volto, sarebbe quello di Rocco Schiavone. Vicequestore della Polizia, trapiantato con la forza da Roma ad Aosta, Rocco non è certo il classico poliziotto integerrimo. Burbero, cinico e con una passione smodata per i canini (non quelli dei dentisti, ma quelli a quattro zampe), il nostro protagonista affronta la vita e i delitti con un sarcasmo tagliente e una sigaretta sempre accesa, meglio sa condita con “erba spinella” (cit,).

Ha un carattere impossibile, un guardaroba inadatto al clima montano (il suo loden verde resiste a tormente di neve e inseguimenti) e un codice morale tutto suo: le regole della polizia gli stanno strette, ma ha un senso della giustizia tutto personale che lo porta sempre a risolvere i casi… anche se con qualche danno collaterale.

I Personaggi e gli Attori: Un Cast da Oscar

Oltre a Marco Giallini, che con il suo carisma e il suo talento ha reso Rocco Schiavone uno dei personaggi più iconici della TV italiana, la serie vanta un cast eccezionale. Ernesto D’Argenio, e Paolo Berbardini nell’ultima stagione, impersonano il giovane e complicato Italo Pierron, che tenta (spesso invano) di tenere il passo con il vicequestore. Francesca Cavallin ha dato vita con intensità al fantasma di Marina, l’amore mai dimenticato di Rocco. Poi c’è il trio di agenti imbranati ma adorabili: D’Intino (Christian Ginepro), Deruta (Massimiliano Caprara) e Casella (Gino Nardella), che spesso finiscono per esasperare il loro capo. Alberto Lo Porto è Antonio Scipioni, l’unico agente “normale” di tutta la squadra, diligente e preciso nel suo lavoro.

E poi il “trio romano”, gli amici d’infanzia di Rocco, sempre pronti a correre ad Aosta in caso di necessità, delinquenti, si, ma simpatici: Francesco Acquaroli, Mirko Frezza, e Tullio Sorrentino, rispettivamente Sebastiano, Furio e Brizio.

Senza dimenticare gli antagonisti e i comprimari, tutti interpretati magistralmente, che rendono il capoluogo montano un palcoscenico di vite intrecciate e personalità indimenticabili.

Le Stagioni Precedenti: Tra Giallo e Vita Privata

La serie, tratta dai romanzi di Antonio Manzini, ci ha portato nel mondo complesso di Rocco, fatto di indagini avvincenti, una Roma che gli manca come l’aria e un passato che lo tormenta. Nel corso delle stagioni, tra un crimine e l’altro, abbiamo visto la sua umanità nascosta sotto strati di scorza dura: l’amicizia con i suoi fedeli (e spesso maldestri) collaboratori, il dolore mai sopito per la moglie Marina, che continua ad apparirgli come fantasma interiore, e le sue scelte, a metà tra il giusto e l’illecito.

Non sono mancati guai seri: corruzione, vendette personali e nemici che tornano dal passato. Insomma, Schiavone non ha tempo per rilassarsi (e comunque non sarebbe il tipo da spa e massaggi).

L’Ultima Stagione: Nuovi Delitti, Vecchi Demoni

Nella stagione in corso, Rocco si trova ancora una volta alle prese con omicidi misteriosi, ma anche con un clima lavorativo sempre più teso. I superiori continuano a stargli addosso, convinti che il suo metodo sia troppo “creativo” (e in effetti, come dargli torto?), mentre i suoi uomini cercano di stargli dietro senza farsi travolgere dalla sua irruenza.

La sua vita privata? Beh, definirla complicata sarebbe un eufemismo. Tra incontri inaspettati e vecchie conoscenze, Rocco sembra sempre più schiacciato tra passato e presente, ma la sua indole resta la stessa: cinico, brillante e pronto a mandare a quel paese chiunque gli faccia perdere la pazienza (cioè, chiunque, quasi sempre).

Verso l’Ultima Puntata: Cosa Ci Aspetta?

Siamo ormai agli sgoccioli e l’ultima puntata promette scintille. Nessuno spoiler, tranquilli! Possiamo solo dire che le carte in tavola stanno per essere rimescolate e che il vicequestore potrebbe trovarsi di fronte a una svolta decisiva. O magari, come al solito, dovrà solo bestemmiare contro il freddo di Aosta mentre cerca di risolvere il caso del giorno.

Insomma, Rocco Schiavone non delude mai.

Preparate i popcorn, un bicchiere di whisky (lo berrebbe anche lui), una sigaretta (condita a meno, a vostra scelta) e godetevi il finale di stagione!

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.