(Adnkronos) – "Se Macron smentisce la volontà di inviare soldati europei a combattere in Ucraina problema chiuso. E continuare a tirare in ballo l’ombrello nucleare europeo, eserciti europei, missili e bazooka europei non aiuta in questo momento: lasciamo che gli spiragli di pace vadano avanti, lasciamo lavorare Trump e chi vuole davvero la pace". Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, dopo che la Francia ha convocato giovedì l'ambasciatrice italiana in Francia, Emanuela D'Alessandro, "a seguito delle inaccettabili dichiarazioni" rilasciate dal vicepremier italiano Matteo Salvini contro il presidente francese Emmanuel Macron per il suo sostegno all'invio di truppe in Ucraina. Ad affermarlo è stata l'Afp citando una fonte diplomatica. Nei giorni scorsi Salvini, in merito a un possibile dispiegamento di soldati in Ucraina al termine del conflitto tra Russia e Ucraina, aveva affermato: "Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina". Il vicepremier aveva risposto, a margine di un evento a Milano, a quanti gli chiedevano cosa pensasse degli appelli di Macron per l'invio di soldati europei in Ucraina. Per il senatore della Lega Claudio Borghi Aquilini “non esiste nessuna ‘crisi’ con la Francia a seguito delle sacrosante parole di Salvini. La questione è semplice: nel mezzo di una trattativa di pace mettersi a parlare di truppe e missili è irresponsabile e controproducente. Basta smentire suggestioni napoleoniche di truppe Ue pronte alla guerra in Ucraina e il caso si chiude immediatamente''. Le reazioni si susseguono. Forza Italia interviene con Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di FI e responsabile Esteri del partito: "La politica estera italiana spetta al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. L’accaduto non cambierà i nostri rapporti di amicizia con la Francia, pur nelle diverse sensibilità. Siamo alleati con Parigi e lo rimarremo ancor più in un momento così critico nel quadro internazionale". Per il presidente di Noi moderati, Maurizio Lupi, "Salvini ha sbagliato i toni, che in politica sono anche sostanza, per criticare le parole del presidente francese Macron, ma ha sostanzialmente ribadito la posizione italiana, contraria all’invio di truppe in Ucraina. Italia e Francia hanno un fortissimo legame storico e culturale e interessi comuni, per cui questa polemica estiva sarà presto chiarita e non avrà strascichi. Il governo e la maggioranza lavorano per rafforzare l’unità dell’Europa, fondamentale per arrivare a una pace giusta in Ucraina e a rafforzare il patto euro-atlantico". Di diverso avviso le opposizioni. "Non credo proprio che alimentare un litigio con la Francia sia nell'interesse dell'Italia", dichiara Piero Fassino, presidente del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Francia e deputato del Pd. "Italia e Francia – sottolinea – sono legati da intensi vincoli storici, culturali, politici ed economici, un patrimonio prezioso che non può essere compromesso da meschine polemiche strumentali. E peraltro proprio di fronte a uno scenario europeo e internazionale segnato da forti criticità, Italia e Francia hanno la responsabilità di agire insieme per dare all'Europa forza e credibilità. Ricordo che tra poche settimane celebreremo il quarto anniversario del Trattato del Quirinale con cui Roma e Parigi si sono impegnate a una cooperazione permanente su tutti i temi di interesse bilaterale, nonché sui dossier strategici dell'agenda europea e internazionale". "Anziché alimentare dannose diatribe, sarebbe utile che i due governi lavorassero insieme e senza remore a dare piena attuazione al Trattato", conclude Fassino. "Salvini è il vicepremier e se lo dimentica sempre e conseguentemente usa un linguaggio volgare non adeguato al ruolo che riveste – dichiara Angelo Bonelli, parlamentare di Avs, in una nota – Meloni dovrebbe insegnare o quanto meno ricordare a Salvini come ci si comporta e pertanto dovrebbe censurare le parole del suo vicepremier che hanno provocato un incidente diplomatico tra Italia e Francia. Che i militari italiani non debbano andare in Ucraina è fuori discussione ma con il linguaggio da osteria Salvini dimostra di non essere adeguato al ruolo che ricopre". "La nostra ambasciatrice a Parigi è stata convocata dall’Eliseo per dare conto delle ripetute offese del nostro vicepremier Matteo Salvini al presidente Macron: una umiliazione per il nostro Paese e un imbarazzo per la nostra rete diplomatica – afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi – Salvini riduce l’Italia a uno 'Stato Canaglietta', dove i nostri ambasciatori vengono richiamati dai partner europei. Meloni dovrebbe prendere le distanze dal suo vicepremier e stigmatizzare i comportamenti di Salvini che non sono adeguati per un grande Paese come l’Italia". Il deputato di Italia Viva Davide Faraone, vicepresidente del partito, in un post sui social scrive che Salvini "in una delle sue solite sparate, dimentica persino di essere vicepremier (non ci crede nemmeno lui) e insulta in malo modo il presidente di un Paese alleato come Macron, proprio mentre Italia e Francia – ricorda Faraone – sono impegnate insieme su fronti cruciali: dall’Ucraina ai dazi commerciali, solo per citarne alcuni. Un’uscita così pesante da spingere Parigi a convocare l’ambasciatore italiano in Francia". "E allora la domanda è semplice: Meloni ha intenzione di governare o continuerà a farsi umiliare dal suo vicepremier? Perché qui non è solo Salvini a fare danni: è la premier che, restando zitta, rende l’Italia più debole, più isolata e meno rispettata in Europa e nel mondo", conclude il vicepresidente Iv. Per Carlo Calenda, leader di Azione, "Salvini, come al solito, usa toni che sono inutilizzabili se sei vicepremier. Non perché non si possa dissentire da un altro capo di Stato, anche io non ho condiviso alcune prese di posizione di Macron, ma perché non puoi parlare come fossi al 'Bar dello Sport'. Purtroppo l'unica cosa che ha fatto Salvini nella vita è appunto il 'Bar dello Sport'". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Salvini-Macron, Lega: “Nessuna crisi con la Francia, basta smentire truppe Ue in Ucraina e il caso è chiuso”

