Ucraina, attacchi russi su diverse città. Zelensky: “Venerdì Santo con Mosca che bombarda”

(Adnkronos) – Non si fermano gli attacchi della Russia sull'Ucraina. Un raid con drone ha colpito nelle ultime ore la città ucraina di Sumy, dove almeno una persona è morta e da dove arrivano denunce di danni in un sito industriale. Lo riporta Ukrinform, citando notizie diffuse dal sindaco ad interim, Artem Kobzar. Anche la città orientale di Kharkiv è finita nel mirino di un attacco missilistico, ha reso noto il sindaco Ihor Terekhov. E qui il bilancio parla di almeno un morto. Esplosioni, riporta l'agenzia Dpa, sono state segnalate anche nei sobborghi della capitale, Kiev, e nella città meridionale di Dnipro. Intanto il governatore della regione russa di Rostov, Yuri Slyusar, ha riferito che la difesa aerea ha intercettato e distrutto diversi droni ucraini. Al momento non ci sono notizie di vittime né danni.  "È così che la Russia ha iniziato questo Venerdì Santo: con missili balistici, missili da crociera, Shahed, mutilando la nostra gente e le nostre città", ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendosi all'attacco russo di oggi su Kharkiv, "dove decine di edifici residenziali sono stati danneggiati, così come un'azienda e alcuni veicoli. Circa 70 persone sono rimaste ferite, tra cui cinque bambini. La più piccola, Valeriia, ha solo due anni. Tutti i feriti hanno ricevuto l'assistenza medica necessaria. Tragicamente, una persona è morta". Nel suo post, Zelensky cita anche l'attacco con droni a Sumy, dove "uno degli obiettivi era un normale panificio, un'attività commerciale ordinaria che serve la città da decenni. Tragicamente, una persona è rimasta uccisa in questo attacco. Le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari. Ci sono stati attacchi russi anche nelle regioni di Dnipro, Kiev, Mykolaiv e Donetsk. I nostri soccorritori, i nostri medici e gli altri servizi di emergenza e specializzati stanno tutti rispondendo e aiutando. Ringrazio ogni singola persona che sta salvando vite umane e ripristinando le condizioni di vita nelle città e nei villaggi ucraini". "Sono grato a tutti i nostri partner che ci stanno aiutando a difendere l'Ucraina", ha concluso il capo dello Stato. "Ogni pacchetto di aiuti per la difesa è importante: tutti i sistemi di difesa aerea, la fornitura sufficiente di missili per tali sistemi, tutto questo fa davvero la differenza".  E' intanto "scaduto" l'ordine che il presidente russo Vladimir Putin ha dato alle forze armate di Mosca di non colpire i siti energetici in Ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Putin aveva concordato con il presidente americano Donald Trump una sospensione di trenta giorni degli attacchi russi sui siti energetici ucraini. "Il mese è effettivamente scaduto. Al momento, non ci sono altre istruzioni da parte del Comandante in Capo, il presidente Putin", ha dichiarato Peskov. Rispondendo a una domanda della Ria Novosti su un possibile contatto in settimana tra Putin e Trump, Peskov ha poi dichiarato che "non è previsto in settimana'' un colloquio, ma ''i contatti sono stati stabili e se fosse necessario saremmo in grado di organizzare una conversazione tra i due molto rapidamente''.   Secondo una valutazione che arriva dal Cremlino e riportata dal Guardian, si sono registrati alcuni progressi nei colloqui su un possibile accordo per porre fine al conflitto che va avanti da oltre tre anni in Ucraina, provocato dall'invasione russa su vasta scala del Paese, ma i contatti con gli Stati Uniti sono "abbastanza complicati". "I contatti sono abbastanza complicati perché, naturalmente, la questione non è semplice", ha detto Peskov, in dichiarazioni ai giornalisti. "La Russia – ha ripetuto – è impegnata a risolvere questo conflitto" e, ha sostenuto, è "aperta al dialogo". "Continuiamo a farlo", ha detto.  
"Decideremo nei prossimi giorni" se la pace in Ucraina "è fattibile". Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio, parlando con i giornalisti a Parigi all'indomani degli incontri avuti con rappresentanti europei e di Kiev. "Noi dobbiamo decidere nei prossimi giorni se la pace è fattibile o meno e se non è possibile dovremo passare ad altre, perché gli Stati Uniti hanno altre priorità", ha affermato. "Se non è possibile porre fine alla guerra in Ucraina, dovremo andare avanti. Non è la nostra guerra. Non l'abbiamo iniziata noi. Gli Stati Uniti hanno aiutato l'Ucraina negli ultimi tre anni e vogliamo che finisca, ma non è la nostra guerra – scandito il capo della diplomazia di Washington – Il presidente (Donald Trump) ha trascorso 87 giorni ai massimi livelli di questo governo impegnandosi ripetutamente per porre fine a questa guerra. Ora stiamo raggiungendo un punto in cui dobbiamo decidere e determinare se questo è possibile o meno. Ed è per questo che stiamo coinvolgendo entrambe le parti". Per Rubio Londra, Parigi e Berlino potrebbero "contribuire a compiere progressi e avvicinarci alla risoluzione" del conflitto. "Credo che Regno Unito, Francia e Germania possano aiutarci a far progredire la situazione e avvicinarci a una soluzione. Ho trovato le loro idee molto utili e costruttive", ha dichiarato ai giornalisti prima di volare a Washington dall'aeroporto parigino di Le Bourget.  
Il premier ucraino, Denys Shmyhal, sarà "in visita a Washington nella settimana del 21 aprile" per "incontrare il Segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent", ed è previsto che "i team negoziali riferiscano dei progressi entro il 26 aprile" con "l'obiettivo di completare i colloqui entro quella data e firmare un accordo prima possibile". E' quanto si legge nel testo pubblicato stamani dal governo di Kiev, e rilanciato dai media ucraini, del memorandum sottoscritto come primo passo verso il possibile accordo sui minerali con gli Stati Uniti. Ieri il presidente americano Donald Trump aveva anticipato che l'accordo potrebbe essere firmato giovedì 24. Il protocollo d'intesa rilanciato da The Kyiv Independent afferma che l'obiettivo della missione di Shmyhal è "assicurare sostegno di alto livello alla conclusione dei colloqui tecnici sui termini di un accordo per la creazione di un fondo di investimento per la ricostruzione" dell'Ucraina nel quadro di un accordo di partnership economica. Il testo non fornisce alcun dettaglio sul fondo, né sulle risorse naturali. Secondo il documento, "gli americani desiderano investire insieme agli ucraini in un'Ucraina libera, sovrana e sicura" e gli Stati Uniti e l'Ucraina vogliono "una pace duratura in Ucraina e una partnership duratura tra le loro popolazioni e i loro governi". Sinora Kiev ha sempre insistito per garanzie di sicurezza concrete dopo più di tre anni di conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala.  La Cina respinge le accuse del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e afferma di non aver "mai" fornito armi letali alla Russia dall'avvio del conflitto in Ucraina. "La Cina non ha mai fornito armi letali a nessuna delle parti in conflitto e controlla in moto attento i prodotti dual use – ha ripetuto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian – La parte ucraina ne è perfettamente consapevole". Zelensky ha sostenuto di avere "informazioni" secondo cui la Repubblica Popolare fornirebbe armi alla Russia  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)