Ucraina, Zelensky: “Concessioni non convinceranno Russia a fermare guerra”

(Adnkronos) – "La Russia sta trascinando la guerra e quindi merita una maggiore pressione globale. Mosca si rifiuta di fermare le uccisioni e quindi non deve ricevere ricompense o benefici. E questa non è solo una posizione morale, è razionale. Le concessioni non convincono un assassino. Ma una protezione davvero forte della vita ferma gli assassini". Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in vista dell'incontro di Ferragosto in Alaska tra i presidenti Donald Trump e Vladimir Putin. "Ringrazio tutti coloro che nel mondo ci aiutano a rimanere forti e che avvicinano una pace autentica: la pace attraverso la forza. Questo è l'unico tipo di pace che si può raggiungere con la Russia", ha aggiunto Zelensky.  E' intanto prevista per oggi alle 16 la riunione in video-conferenza dei ministri degli Esteri europei per discutere la strategia in vista del vertice tra Trump e Putin. Alla riunione, che sarà dedicata anche al Medio Oriente, partecipa per l'Italia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.  Gli Stati Uniti si sono impegnati a consultare i partner europei prima dell'incontro con Vladimir Putin. Lo ha assicurato ai giornalisti polacchi il premier Donald Tusk, aggiungendo che l'importanza di mantenere l'integrità del territorio ucraino "non è solo una questione di solidarietà con il nostro vicino, ma anche di nostra sicurezza". Tusk ha ammesso di nutrire "molti timori e molte speranze" riguardo all'incontro tra Trump e Putin, sottolineando la "tattica dell'imprevedibilità che Trump talvolta adotta quando si tratta di varie mosse e azioni".  Tusk ha ribadito che "per la Polonia e i partner europei deve essere chiaro che non si possono cambiare i confini con la forza". "La Russia – ha sottolineato – non deve poter beneficiare della sua invasione dell’Ucraina" e "l’Occidente, compresi i Paesi europei, non accetterà richieste russe che equivalgono semplicemente alla presa di territorio ucraino". Tusk ha avvertito del rischio che Mosca possa pensare di poter mettere in discussione i confini di altri Paesi "nell’impunità". Richiamando la storia polacca, ha ribadito il principio del "nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina": "Dalla storia sappiamo – e la Polonia ne è stata spesso vittima – che quando le grandi potenze decidevano sul destino di altri Paesi senza la loro partecipazione ai negoziati, le conseguenze erano gravi".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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