Zecchino d’Oro 2024: vince “Ci vuole un albero”

Lo Zecchino d’Oro si conferma uno degli eventi più amati dalle famiglie italiane, e l’edizione 2024 non è stata da meno. Quest’anno, per la settima volta consecutiva, la direzione artistica è stata affidata al bravissimo Carlo Conti, che ha saputo guidare lo spettacolo con il suo stile inconfondibile. Oltre a portare avanti con passione questo storico festival, Carlo Conti sarà anche alla guida della 75ª edizione del Festival di Sanremo nel 2025, rendendo ancora più speciale il suo legame con la musica italiana.

Con la musica che parla al cuore, lo Zecchino d’Oro continua a far sognare grandi e piccoli, unendo tradizione, novità e un messaggio di solidarietà che va oltre il semplice intrattenimento.

Quest’anno il Festival è ancora più speciale perché celebra due compleanni importanti: i 70 anni della Rai e quelli dell’Antoniano. A condurre le prime due puntate c’è stata la coppia amatissima formata da Carolina Benvenga e Lorenzo Baglioni, che oggi ci ha portato attraverso la seconda semifinale, un momento pieno di musica e magia.

CArlo Conti con i bambini partecipanti alla gara

Lo Zecchino d’Oro: Il Primo Talent Show per Piccole Promesse

Nato nel 1959, si può considerare il primo “talent show” dedicato alle giovani promesse del canto in Italia.

Per decenni ha offerto ai bambini un palcoscenico unico, lontano dalle dinamiche competitive degli spettacoli per adulti, dove i piccoli talenti possono esprimersi liberamente, crescere e scoprire la magia della musica. Qui non si vince soltanto: si sogna, si gioca, si crea un legame profondo con un mondo fatto di note, colori ed emozioni, al di là della competizione.

E’ un contenitore di sogni, un luogo magico dove i piccoli talenti trovano spazio per coltivare la creatività e l’amore per la musica. Ed è molto più di un evento musicale. È una trasmissione da sempre attenta a tutelare l’essere bimbo, nel suo significato più sublime, dove l’infanzia ritrova la sua essenza più pura. In un’epoca dove la tecnologia spesso cattura l’attenzione e inibisce la creatività, questo festival si pone come un antidoto prezioso. Qui i bambini possono esplorare la fantasia senza limiti, abbracciando la leggerezza e l’innocenza che dovrebbero sempre accompagnare questa fase della vita.

Ogni edizione celebra l’importanza della creatività e del gioco, ricordando quanto siano fondamentali per la crescita dei più piccoli. Le canzoni non sono solo un modo per intrattenere, ma diventano strumenti per raccontare storie, affrontare temi importanti e trasmettere valori che restano nel cuore, anche a distanza di anni.

Lo Zecchino d’Oro continua a essere un simbolo di quanto la musica possa costruire ponti tra generazioni, portando avanti la bellezza dell’infanzia in un mondo che tende troppo spesso a dimenticarne l’importanza. Per i bambini, è un sogno che prende vita; per gli adulti, un tuffo nel passato e una promessa di speranza per il futuro.

In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, che spesso tende a reprimere la fantasia trasformando l’infanzia in un’esperienza troppo adulta, lo Zecchino d’Oro riesce a mantenere intatta la purezza dell’immaginazione. Qui, i bambini non si limitano a cantare: interpretano storie, regalano emozioni e si lasciano trasportare dalla gioia del fare musica insieme, rappresentando ancora oggi un faro che ricorda a tutti quanto sia importante preservare la meraviglia e la genuinità dell’infanzia.

Una finale speciale con Carlo Conti

La finale di questa emozionante edizione di domenica 1° dicembre e ha tenuto compagnia al pubblico per tutto il pomeriggio. A guidare questo momento unico, il direttore artistico Carlo Conti, sempre pronto a portare allegria e professionalità.

Il presentatore fiorentino ha dimostrato che lo Zecchino d’Oro non è solo un festival musicale, ma un simbolo di crescita, solidarietà e cultura per tutto il Paese. Grazie alla direzione artistica di Carlo Conti e al lavoro appassionato dell’Antoniano, questo evento riesce a innovarsi ogni anno, restando sempre un appuntamento imperdibile per grandi e piccoli. La musica, come sempre, è la vera protagonista: un linguaggio che racconta storie, emoziona e costruisce ponti tra le generazioni.

Due le giuri speciali che hanno avuto il compito di scegliere le canzoni più belle: da una parte, la giuria dei grandi, composta da personaggi famosi che sono amici dell’Antoniano, e dall’altra la giuria ufficiale di bambini, formata da 20 piccoli giudici diversi in ogni puntata. Ai loro voti si è aggiunto quello del Piccolo Coro dell’Antoniano, il punto fermo del Festival dalla sua nascita.

Gli ospiti delle puntate

Lo Zecchino d’Oro è una festa anche grazie agli ospiti che ogni anno portano il loro calore.

Nella prima puntata sono stati ospiti e giurati Tosca D’Aquino, Carolina Rey e il simpaticissimo Lino Banfi, mentre nella seconda abbiamo visto Gabriele Cirilli, Daniela Ferolla e di nuovo il nostro amato Lino Banfi.

Durante le semifinali abbiamo visto personaggi amatissimi come Tosca D’Aquino, Carolina Rey, Lino Banfi, Gabriele Cirilli e Daniela Ferolla.

Topo Gigio ha regalato una delle sorprese più belle di questa edizione, tornando nel cast del programma dopo ben 18 anni di assenza. Questo amatissimo personaggio, adorato da grandi e piccoli, ha partecipato a tutte le puntate e nella finale si è calato nei panni di giurato, portando simpatia e dolcezza. Il suo ritorno ha aggiunto un tocco di magia che ha conquistato tutti.

La finale, invece, ha avuto una giuria stellare composta da Caterina Balivo, Elisabetta Ferracini, Bianca Guaccero e i conduttori delle semifinali Carolina Benvenga e Lorenzo Baglioni.

Momenti di leggerezza e magia sono arrivati anche grazie alle imitazioni di Leonardo Fiaschi e ai trucchi spettacolari del Grande Mago Alessandro Politi. Oltre ai giudici, i Ricchi e Poveri hanno incantato il pubblico con un nuovo brano dedicato al Natale.

alcuni ospiti della trasmissione seduti tra il pubblico

Canzoni che parlano a tutti

Le vere star dello Zecchino d’Oro sono stati i 19 piccoli cantanti provenienti da 11 regioni d’Italia, accompagnati dal Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni. Ogni brano ha raccontato una storia, con melodie vivaci e arrangiamenti che spaziano dal reggae al jazz, passando per il rock e la techno dance. Dietro a questi brani, il lavoro di ben 36 autori, tra cui nomi famosi come Red Canzian, Luca Argentero, Andrea Mingardi, Johnson Righeira e tanti altri.

Come sempre, le canzoni sono state un veicolo importante per messaggi che toccano temi importanti e universali. Si è parlato di amicizia, tecnologia, emozioni, tempo libero, amore e persino di calcio, sempre con melodie coinvolgenti e stili musicali straordinariamente moderni.

Tante novità crossmediali

E, a proposito di modernità, lo Zecchino d’Oro di quest’anno è stato ancora più moderno grazie a tanti progetti che hanno coinvolto sia la televisione che il web.

Su RaiPlay è stato possibile guardare in anteprima esclusiva il cartone animato di “Zum Zum Zum”, la famosa sigla di Canzonissima ’68 reinterpretata dal Piccolo Coro. Ma non è tutto: anche i cortometraggi animati delle 14 canzoni in gara, realizzati da Rai Kids e Antoniano, sono stati trasmessi su Rai Yoyo. Un modo divertente e colorato per vivere le canzoni in modo ancora più speciale!

Tra le novità del 2024 c’è stato anche il podcast “Le favole dello Zecchino d’Oro”, disponibile su RaiPlay Sound. Qui, le canzoni dell’edizione diventano favole raccontate da bambini del Piccolo Coro, un’idea perfetta per ascoltare e sognare insieme in famiglia. Un altro momento speciale è stato il Premio Rai Radio Kids, assegnato alla canzone più adatta all’ascolto in radio, un riconoscimento che aggiunge un tocco in più alla magia del Festival.

Inclusione e accessibilità

La finale del 1° dicembre ha regalato momenti di grande emozione grazie alla partecipazione di 9 bambini della scuola bilingue per sordi e udenti di Roma, che hanno cantato in LIS (Lingua dei Segni Italiana) le 14 canzoni in gara. Inoltre, Rai Pubblica Utilità ha reso la trasmissione accessibile con sottotitoli e ha realizzato clip LIS per ogni canzone, così che tutti potessero vivere le emozioni dello Zecchino d’Oro. Questi contenuti, insieme a tanti altri extra, sono disponibili on demand su RaiPlay.

Operazione Pane: la musica che unisce e aiuta

Da sempre lo Zecchino d’Oro non è solo un festival musicale, ma anche un’occasione per fare del bene. Anche quest’anno, infatti, è stata sostenuta l’Operazione Pane, una campagna dell’Antoniano che raccoglie fondi per le mense francescane in Italia e nel mondo. Basta un piccolo gesto, come un SMS o una telefonata, per aiutare tante persone in difficoltà.

Dal 1954 l’Antoniano è al fianco di chi ne ha più bisogno, offrendo pasti, cure e sostegno.

Il risultato della raccolta è stato incredibile: 120mila pacchi donati.

Zecchino d'oro

Le canzoni vincitrici

Per il premio “canzone più radiofonica” la giuria ha scelto “Un rospo nel bosco” interpretata Andrea, 8 anni, di Decimomannu (Cagliari), musica e testi di Andrea Mingardi e Sandro Comini.

Terza classificata “Nonna Rock” interpretata da Martina, 10 anni, di Trapani, musica e testi di Carmine Spera, Lodovico Saccol

Seconda classificata “Per un pezzetto di terra” interpretata da Beatrice, 6 anni, di San Giovanni Teatino (CH) e Gabriele, 4 anni, di Aci Catena (CT), musica di Giuseppe De Rosa e Testo di Irene Menna.

Vincitrice della 75ma edizione dello Zecchino D’Oro è “Diventare un albero” interpretata da Anna Sole (in copertina), 9 anni, di Voltana (RA), musica e testi di Rebecca Pecoriello, Stefano Francioni, Nicola Marotta e Luca Argentero. La tematica del brano affronta l’importanza del vivere le diverse fasi della crescita: non bisogna avere fretta di diventare grandi. Ci sono tante cose da scoprire giorno dopo giorno mentre, piano piano, si cresce e si diventa uno splendido albero

Da sinistra a destra fila dietro: Elisabetta, Ariel Grace, Kira, Allegra, Martina, Alessandro, Vittorio, Davide, Greta e Anna Sole Da sinistra a destra fila avanti: Valentina, Delia, Gabriele, Beatrice, Maddalena, Andrea, Francesco, Carlotta, Riccardo

Potrebbe interessarti anche:

Sanremo 2025: tutti i nomi dei big in gara

Ricomincio da tre: Carlo Conti (ri)sceglie Riccardo Bocchini per l’Ariston

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”