Zelensky: “Abbiamo bisogno di una pace giusta”. Trump: “Stop alla carneficina in Ucraina”

(Adnkronos) – Nel giorno del 34º anniversario dell’Indipendenza, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è rivolto al popolo dalla piazza dell’Indipendenza a Kiev ed ha ricordato il sacrificio dei difensori della nazione: "Nomi che non dimenticheremo mai e che hanno difeso l’indipendenza". Il presidente ha ringraziato militari, volontari, medici e cittadini per il loro contributo: "Per ogni giorno di questa guerra per l’indipendenza, voglio ringraziare tutti gli ucraini per ciò che abbiamo già attraversato e per ciò che stiamo costruendo insieme".  Zelensky ha evidenziato la resilienza del Paese nonostante l’aggressione russa: "Ogni giorno i russi attaccano le nostre città pacifiche, i nostri ospedali, le scuole, uccidendo civili e bambini. Rispondiamo con giustizia, con i nostri attacchi mirati quando le nostre richieste di pace vengono ignorate". Sulla necessità di negoziati equi, ha scandito: "L’Ucraina non sarà mai più costretta alla vergogna del compromesso. Abbiamo bisogno di una pace giusta. Ciò che sarà del nostro futuro dipende solo da noi". Il presidente ha anche evidenziato la forza internazionale del Paese: "L’Ucraina non è una vittima, è una combattente. L’Ucraina viene riconosciuta non come parente povera, ma come alleato forte. Il nostro obiettivo è costruire un’Ucraina forte, europea, indipendente, che i nostri figli e nipoti possano celebrare in pace e sicurezza". Nel suo discorso Zelensky ha poi sottolineato che "è solo questione di tempo prima che l’Ucraina possa riunire le sue terre occupate con il resto del Paese. Un giorno la distanza tra gli ucraini scomparirà, e saremo di nuovo insieme come un’unica famiglia, come un unico Paese". Il presidente ha ribadito che Kiev non riconoscerà mai l’annessione russa di Crimea, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, territori che la Russia considera propri ma che la comunità internazionale continua a riconoscere come parte dell’Ucraina nei confini del 1991. In una lettera indirizzata a Zelensky in occasione del Giorno dell’Indipendenza, Papa Leone XIV scrive: "Prego che il clamore delle armi possa tacere e ceda il passo al dialogo, aprendo la via della pace per il bene di tutti". Con "un cuore ferito dalla violenza che devasta la vostra terra, mi rivolgo a voi in questo giorno della vostra festa nazionale", afferma il Pontefice che esprime vicinanza al popolo ucraino, aggiungendo: "Desidero assicurarvi la mia preghiera per il popolo dell’Ucraina che soffre a causa della guerra – specialmente per tutti coloro che sono feriti nel corpo, per chi è addolorato dalla perdita di una persona cara e per chi è privato della propria casa".  Papa Leone XIV invoca anche la protezione divina: "Possa Dio stesso consolarli: possa Egli rafforzare i feriti e concedere il riposo eterno ai defunti. Imploro il Signore perché muova i cuori delle persone di buona volontà". Il Pontefice conclude affidando "la vostra nazione alla Beata Vergine Maria, Regina della Pace". Zelensky ha ringraziato pubblicamente il Papa con un post su X: "Sono sinceramente grato a Sua Santità per le sue parole premurose, la preghiera e l’attenzione verso il popolo ucraino in mezzo alla devastante guerra. Tutte le nostre speranze e i nostri sforzi sono rivolti al nostro Paese per raggiungere la pace tanto attesa. Perché prevalgano il bene, la verità e la giustizia".  Nel 34º anniversario dell’Indipendenza dell’Ucraina, il presidente statunitense, Donald Trump, ha inviato un messaggio di auguri al popolo e al governo di Kiev, esprimendo il desiderio di porre fine alla guerra con a Russia, definita una "carneficina senza senso". In una lettera diffusa sui social dal presidente ucraino Zelensky, Trump ha lodato "lo spirito incrollabile" del popolo ucraino e la "sua lotta per la libertà", ribadendo il sostegno degli Stati Uniti alla sovranità del Paese. La celebrazione avviene in un momento cruciale, mentre proseguono complesse negoziazioni di pace promosse dallo stesso Trump, che la scorsa settimana ha incontrato Vladimir Putin in Alaska senza ottenere risultati concreti. Kiev punta a ottenere garanzie di sicurezza per il futuro, ma non è ancora stato fissato un faccia a faccia tra Zelensky e Putin. Ringraziando Trump per le "parole di sostegno", Zelensky ha ribadito che, "lavorando insieme", sarà possibile "porre fine alla guerra e conquistare una pace duratura". ''Oggi si celebra il giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina. L’Italia è con il popolo ucraino nella sua lotta coraggiosa per la libertà e per il raggiungimento di una pace giusta e duratura''. Così su X Palazzo Chigi.  "Oggi rendiamo omaggio alla forza e al coraggio del popolo e dell’esercito ucraini, che da oltre tre anni difendono con determinazione la loro indipendenza, libertà e identità nazionale. Lo facciamo anche illuminando la facciata della Farnesina con i colori della bandiera ucraina, al pari di quanto farà il Colosseo, a dimostrazione della vicinanza del popolo e delle Istituzioni italiane verso gli amici ucraini", ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post su X.  A questo riguardo – si legge in una nota della Farnesina – Tajani parteciperà alla riunione dei ministri degli Esteri G7, convocata dalla presidenza canadese per le ore 14 di oggi, che costituirà anche l’occasione per fare il punto sui seguiti della riunione dei leader a Washington del 18 agosto e sulle prospettive di pace in Ucraina.  In occasione delle celebrazioni per il giorno dell’Indipendenza ucraina, a Kiev è arrivato il primo ministro canadese, Mark Carney. In un post su X, Carney ha dichiarato che, "in questo momento cruciale della storia dell’Ucraina", il Canada sta "rafforzando il proprio sostegno e il proprio impegno per una pace giusta e duratura".  Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha annunciato che il Canada finanzierà un nuovo pacchetto di equipaggiamenti militari statunitensi destinati all’Ucraina. Con un post su X, Rutte ha ringraziato Ottawa per il sostegno, sottolineando che l’iniziativa fornirà a Kiev "equipaggiamenti e forniture essenziali" per la difesa del Paese. Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha accusato i Paesi occidentali di cercare di "ostacolare i negoziati" sulla guerra in Ucraina, mentre gli sforzi diplomatici per risolvere il conflitto sembrano arenarsi. In un’intervista trasmessa dalla televisione pubblica Rossija e condivisa su Telegram, Lavrov ha dichiarato: "Non fanno che cercare un pretesto per impedire i negoziati". Lavrov ha inoltre criticato la posizione di Zelensky, affermando che "si ostina, pone condizioni, reclama – a qualunque costo – un incontro immediato" con il suo omologo russo Vladimir Putin.  Sul fronte della cronaca, le difese aeree russe hanno abbattuto un drone da combattimento ucraino vicino alla centrale nucleare di Kursk, nella parte occidentale del Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Tass. Il drone è esploso nello schianto, danneggiando un trasformatore ausiliario, ha reso noto la Tass, citando un post sull'account social Telegram della centrale nucleare di Kursk. L'incendio è stato spento. È stata rilevata la potenza dell'unità 3 della centrale nucleare e i livelli di radiazione sono normali, ha riferito l'agenzia. L'Ucraina non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito a quanto avvenuto. Un incendio è divampato anche in una raffineria di petrolio nel porto russo di Ust-Luga, sul Mar Baltico, in seguito a un attacco con droni ucraini. Lo ha reso noto il governatore della regione di Leningrado, Alexander Drozdenko, precisando su Telegram che "dieci droni sono stati abbattuti sopra il porto" e che "i detriti di un velivolo senza pilota hanno causato un incendio al terminal di Novatek". Squadre dei vigili del fuoco e della difesa civile sono impegnate nelle operazioni di spegnimento. Nella Giornata della Bandiera nazionale ucraina, gli operatori di droni del battaglione 'Rugby Team' della 129ª Brigata fucilieri meccanizzata hanno issato bandiere gialle e blu sui villaggi di Hornal e Huyevo, nel distretto di Sudzha, nella regione russa di Kursk. L’operazione, annunciata dal battaglione su Telegram e riportata da Ukrinform, ha un forte valore simbolico per Kiev, poiché quei territori facevano storicamente parte della regione ucraina di Slobozhanshchyna. Secondo i soldati, la bandiera ucraina sventola ora sui villaggi come "simbolo di resilienza" e monito per Mosca, perché "l’Ucraina ricorda e rivendica ciò che le appartiene". Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal citando fonti ufficiali, da mesi il Pentagono sta impedendo a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio statunitensi per colpire obiettivi in territorio russo, limitando le capacità offensive dell’Ucraina nella guerra contro Mosca. Un meccanismo di approvazione interna, non annunciato pubblicamente, richiede l’autorizzazione finale del segretario alla Difesa Pete Hegseth prima di consentire l’uso dei missili tattici Atacms, con una gittata di circa 300 chilometri. Almeno una richiesta ucraina per colpire un bersaglio in Russia sarebbe già stata respinta. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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