Joe Jackson: l’eleganza sofisticata di “Night and Day” nel cuore di New York

Per la rubrica “33 giri di ricordi”: recensione e retrospettiva dell’album “Night and Day” di Joe Jackson.

1982

Roma: le forze dell’ordine catturano Giovanni Senzani, una delle menti principali delle Brigate Rosse.

La Corte d’appello, assolve per insufficienza di prove gli imputati della Strage di Piazza della Loggia. Ennesima sentenza farsa, relativa agli “anni di pimbo”. 

16 aprile, Germania Ovest: ad Erlangen nasce il primo bambino in provetta.

Durante le prove del Gran Premio del Belgio, l’8 maggio a Zolder, muore tragicamente il pilota della Ferrari Gilles Villeneuve.

Londra: viene ritrovato sotto un ponte sul Tamigi il cadavere di Roberto Calvi, ex presidente del Banco Ambrosiano.

11 luglio, Torino: concerto dei Rolling Stones allo Stadio Comunale. Durante lo show, Mick Jagger pronostica: “Stasera vincerete 3 a 1”.

11 luglio, Madrid: la Nazionale di calcio Italiana, del C.T. Enzo Bearzot, diventa Campione del Mondo, Campione del Mondo, Campione del Mondo, battendo 3 a 1 la Germania Ovest. Il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, diventa l’icona dell’italiano vero.

Viene prodotto il primo Compact Disc (CD).

La Juventus si aggiudica il 20° scudetto, capocannoniere del torneo Roberto Pruzzo (Roma) con 15 reti.

Riccardo Fogli vince il trentaduesimo Festival di Sanremo con “Storie di tutti i giorni“.

Joe Jackson

“Night and Day”, pubblicato nel 1982, rappresenta uno dei momenti più importanti della carriera di Joe Jackson. L’album segna una svolta artistica rispetto alle sonorità punk e new wave che avevano caratterizzato i suoi primi lavori, come “Look Sharp!” (1979) e” I’m the Man” (1979).

Qui, Jackson adotta un approccio più raffinato, ispirato dalla scena musicale di New York e dall’influenza del compositore Cole Porter, portando alla creazione di un sound elegante, con un mix di pop sofisticato, jazz e salsa.

Night and Day

L’ispirazione principale per “Night and Day” è la città di New York, che Joe Jackson considera una fonte vibrante di creatività e contrasti. L’album prende il titolo dal celebre brano di Cole Porter e riflette l’alternanza tra la frenesia diurna e il fascino notturno della città. Joe Jackson vive a New York in quel periodo e lascia che la multiculturalità e il ritmo urbano influenzino fortemente il suo stile compositivo.

A livello musicale, si discosta dal punk degli esordi per abbracciare arrangiamenti più complessi, utilizzando piano, percussioni latine e sintetizzatori. Gli arrangiamenti risultano ricchi e vari, ma sempre funzionali all’espressione di emozioni e atmosfere ben definite.

La divisione tra giorno e notte è un concetto chiave per l’album. Esso è diviso idealmente in due parti: la prima (Day Side) esplora il lato luminoso e vivace della città, mentre la seconda (Night Side) riflette l’intimità e l’ambiguità delle ore notturne.

Day Side

Il lato “diurno” dell’album inizia con il celebre brano “Another World”, che introduce il tema dell’esplorazione di una realtà vibrante e sconosciuta.

La traccia successiva, “Chinatown”, si distingue per l’influenza di ritmi latini e racconta di una parte vivace della città, dove culture diverse si incontrano. Seguono “T.V. Age”, una critica ironica alla crescente dipendenza dalla televisione, e “Target”, che accentua il ritmo con una forte presenza di percussioni.

Il brano più conosciuto della Day Side è sicuramente “Steppin’ Out”, un successo globale che cattura perfettamente l’atmosfera notturna e sofisticata di una serata a New York. La sua combinazione di piano e sintetizzatori, insieme a una melodia incalzante e malinconica, la rende una delle tracce più rappresentative di tutta la carriera di Jackson.

Night Side

La seconda metà dell’album, la Night Side, si apre con “Breaking Us in Two”, una ballata romantica che esplora le difficoltà delle relazioni amorose. Il tono qui è più intimo e riflessivo. “Cancer”, invece, affronta con sarcasmo il tema della paura delle malattie moderne, con un arrangiamento minimalista e testi pungenti.

“Real Men”, una delle tracce più intense dell’album, parla della complessità della mascolinità e dell’identità di genere, temi audaci per l’epoca.

Chiude l’album “A Slow Song”, una ballata che invoca la necessità di rallentare il ritmo frenetico della vita moderna per godersi i momenti di vera connessione umana.

Steppin’ out

L’album è un successo commerciale e di critica. “Steppin’ Out” e “Breaking Us in Two” diventano hit internazionali e consolidano Joe Jackson come uno degli artisti più versatili degli anni ’80.

Il disco raggiunge la posizione numero 4 nella classifica Billboard 200 negli Stati Uniti e viene nominato per diversi Grammy, inclusa la candidatura come “Best Male Pop Vocal Performance” per “Steppin’ Out”.

La critica elogia soprattutto l’eleganza e la sofisticazione del lavoro di Jackson, con molti che lo vedono come un artista capace di superare i confini tra i generi musicali. Inoltre, i testi profondi e riflessivi lo rendono un album non solo piacevole all’ascolto, ma anche stimolante a livello intellettuale.

A distanza di anni, “Night and Day” rimane un album di riferimento nel panorama musicale degli anni ’80.

È considerato uno dei lavori più ambiziosi di Joe Jackson, un esempio di come la musica pop possa essere allo stesso tempo accessibile e sofisticata. Molti artisti successivi lo citano come una delle loro influenze, e ancora oggi “Steppin’ Out” è regolarmente riprodotta in radio e playlist.

Grazie alla combinazione di abilità compositiva, originalità e una produzione impeccabile, “Night and Day” ha assicurato a Joe Jackson un posto duraturo nella storia della musica pop.

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L’immaagine di copertina è stata generata con Bing IA

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.