Nel mondo dell’arte contemporanea, c’è sempre un colpo di scena pronto a sorprenderci, ma questa volta la sceneggiatura ha superato ogni limite: Parliamo dell’incredibile acquisto della banana di Maurizio Cattelan. Quella stessa banana che, incollata a un muro con nastro adesivo, ha recentemente trovato un nuovo proprietario per la cifra sbalorditiva di 6,2 milioni di dollari.
Cosa rende questa banana così speciale?
Beh, a parte il fatto che sia una banana vera, il suo valore non è dovuto certo al suo potenziale nutritivo o al fatto che potrebbe aiutarti a superare la giornata. No, la banana è l’arte, e l’arte, come ci insegnano i collezionisti, non ha prezzo. E stiamo parlando di una banana che va a male dopo qualche giorno. Ma, a parte il particolare trascurabile del deterioramento della merce, quello sta preoccupando gli statisti e gli economisti mondiali, nonchè i poveri mortali che guadagnano 1200 euro al mese, è l’influenza che può avere sul prezzo mondiale del mercato ortofrutticolo.
La vendita all’asta di “Comedian”, organizzata da Sotheby’s, ha suscitato una serie di riflessioni, sia sul valore dell’arte che sullo stato attuale del mercato. Ma cosa significa veramente “arte contemporanea” in un’epoca in cui le banane sono considerate opere d’arte? Probabilmente lo scopriremo quando qualcuno avrà il coraggio di comprare una saponetta , un calzino sporco o un bicchiere d’acqua usato da un artista emergente. Ma fino a quel momento, la banana resta la regina incontrastata della frutta di lusso.
L’effetto banana: un precedente pericoloso per il carovita
Se c’è una cosa che la banana di Cattelan ci insegna, è che il valore di un frutto può aumentare tanto quanto il prezzo del petrolio, con conseguenze ben più dolci… e decisamente più costose. Pensateci: se una banana incollata a un muro vale 6,2 milioni di dollari, cosa succederà al mercato globale della frutta?
L’effetto banana rischia di innescare una spirale inflazionistica senza precedenti.
I prezzi delle banane potrebbero salire in maniera esponenziale, con i supermercati che inizieranno a vendere frutti “speciali” a prezzi da capogiro. Preparatevi ad andare a fare la spesa con il portafoglio pieno di criptovalute, perché non sarà più così facile fare una merenda economica.
Immaginate il caos nei mercati: banane da collezione, banane d’autore, banane “vintage”, tutte etichettate come “opere d’arte” con i rispettivi aumenti di prezzo. Le bancarelle di frutta potrebbero presto vedere cartelli con scritto: “Banane in edizione limitata, 50.000 dollari al pezzo”. E chi ha bisogno di investire in immobili quando si può puntare tutto su un frutto che aumenta di valore ogni volta che passa un’ora?
I nuovi speculatori di Wall Street potrebbero essere proprio quelli che comprano banane rare invece di azioni. E tra qualche anno, magari, la vera ricchezza non si misurerà più in lingotti d’oro, ma in “banane certificate”. Non ci sorprenderebbe se, tra qualche decennio, gli economisti parleranno di “la grande crisi delle banane” come uno degli eventi chiave del XXI secolo.
L’Arte di Cambiare la Banana
Il primo problema che si presenta con quest’opera particolare è il seguente: come si conserva una banana che è arte?
Niente paura, l’acquirente non è uno qualsiasi, ma il ricco collezionista cinese Justin Sun, noto per la sua passione per l’arte contemporanea e per i suoi investimenti in criptovalute. Sun ha firmato col sangue un accordo che gli permette di cambiare la banana ogni tre/quattro giorni, per evitare il rischio che l’opera si trasformi in una…”mela marcia” se non seguita con attenzione.
Immaginate di avere una banana da 6,2 milioni di dollari, quella che rappresenta il vostro “capolavoro”, che diventa una poltiglia gialla. “Oggi è il giorno del cambiamento della banana!“ diventerà il mantra di Justin Sun, pronto a sacrificare la propria serenità mentale per non vedere un deserto di pelle marrone in mezzo alla sua sala.
Ma non è tutto! Quando l’arte è “un frutto che va a male”, bisogna anche considerare le implicazioni estetiche. Ogni tre/quattro giorni, un nuovo frutto, un nuovo look. Infatti, l’opera ha in dotazione delle vere e proprie istruzioni per garantire l’esteticità dell’opera, quindi la grandezza del frutto e la corretta angolazione del nstro adesivo, il quale deve essere rigorosamente dello stesso colore, consistenza e larghezza di quello originale. Un ciclo continuo che trasforma la banana da un’opera a un “cantiere di restauro”. Ecco, forse dovremmo iniziare a chiamarla “restauro vivo” – un’arte che si consuma in tempo reale. Le performance, quelle vere, non sono mai state così rapide!
L’Arte che non si mangia, non si conserva, ma si cambia
A questo punto, ci sorge una domanda fondamentale: perché acquistare una banana che va a male?
Ah, la risposta è semplice: il concetto. In un mondo dove la cultura del “tutto subito” si mescola con l’adorazione della provvisorietà, la banana diventa il simbolo per eccellenza della transitorietà della vita e dell’arte. È il pensiero profondo che si nasconde dietro al frutto più effimero del mondo.
Verrebbe da dire “e sti cazzi…“, ma restiamo sobri e fingiamo di essere culturalmente elevati e adeguati al contesto.
Concludendo con un morale (o forse no)
Alla fine, la domanda rimane: cosa ci insegna questa storia?
Se non altro, ci ricorda che in arte e in mercato, nulla è mai come sembra. Una banana può valere milioni se viene incollata al muro da un artista con il giusto nome e la giusta dose di paradosso. E se riesce a farci riflettere sulla vita, sull’arte e sulla nostra passione per l’effimero, allora forse, sì, è davvero una banana da 6,2 milioni. Perché, in fondo, ciò che conta non è tanto la banana in sé, ma il valore che le attribuiamo. O forse è il fatto che il nostro acquirente ora può dire che possiede qualcosa che può “morire” in pubblico senza vergogna.
E se avete ancora qualche dubbio, mi rifaccio a quanto ci insegna uno dei più grandi batteristi attualmente sulla piazza, il grande Phil Mer: alla fine, chi ha una banana da 6,2 milioni di dollari ha anche un bel po’ di scuse per fare una merenda elegante, vero Phil?
La banana in copertina è un’immagine generata con IA Bing