Capodanno 2025 in zona rossa e stop ai botti

Le celebrazioni per il Capodanno 2025 saranno segnate da regole severe e nuove sensibilità, volte a garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente. Tra le novità spicca il ritorno del termine “zona rossa“, che inevitabilmente richiama alla memoria i tempi difficili della pandemia. Accostare questa espressione alla parola Capodanno sembra quasi un ossimoro, ma descrive efficacemente una misura volta a proteggere i festeggiamenti pubblici da comportamenti molesti o pericolosi.

Diverse città italiane hanno adottato misure restrittive per il 31 dicembre, tra cui divieto ai botti, ingressi contingentati in piazze e, appunto, l’istituzione di zone rosse per controllare le persone. L’obiettivo è prevenire incidenti, limitare l’inquinamento e promuovere celebrazioni responsabili e inclusive.

New entry del 2025: torna la zona rossa

L’elemento chiave delle misure per il Capodanno 2025 è l’istituzione delle cosiddette zone rosse, con Milano che debutta con questa soluzione innovativa. Queste aree controllate saranno off limits per determinate categorie di persone, come individui con precedenti penali legati alla sicurezza pubblica o soggetti considerati molesti. Una sorta di daspo per indesiderati. Certo, resta da capire come saranno eseguiti i controlli, come tuteleranno la privacy delle persone e quanto tempo ci vorrà per entrare in piazza, ma questo è un dettaglio, o meglio, un problema, delle forze dell’ordine.

A Milano, le zone rosse includeranno luoghi simbolo come piazza Duomo e i Navigli, già teatro di episodi problematici in passato. Queste misure resteranno in vigore non solo durante la notte di Capodanno, ma anche per i tre mesi successivi, sottolineando l’impegno del Comune nel garantire la sicurezza a lungo termine. L’accesso a queste aree sarà monitorato da forze dell’ordine, con l’obiettivo di prevenire situazioni di pericolo e promuovere un clima sereno per i partecipanti.

A Bologna, invece, si mantiene il numero chiuso per piazza Maggiore. Anche quest’anno si svolgerà il tradizionale rogo del Vecchione ma non tutti potranno assistere allo spettacolo. Il limite massimo di capienza della piazza è fissato a 9.000 persone autorizzate. Stessa cosa per assistere al DJ set che seguirà dopo la mezzanotte. Solo chi avrà un regolare coupon potrà accedere alla piazza e, anche qui, saranno vietati bottiglie di vetro, lattine e petardi.

Queste misure si affiancano a restrizioni simili adottate in tutta Italia. Da Firenze a Roma, passando per Torino e Genova, il focus è su un Capodanno sicuro, con ingressi a numero chiuso e con coupon personale, divieti sull’uso di materiali pericolosi e controlli intensificati.

Stop ai botti di capodanno, ma non a Napoli

Molte amministrazioni locali hanno deciso di vietare l’uso di botti, petardi e fuochi d’artificio privati. Questa scelta mira a ridurre i rischi legati a infortuni, spesso provocati dall’utilizzo improprio di materiale pirotecnico. Inoltre, il rumore causato dai botti può avere effetti negativi su anziani, bambini e animali domestici, spesso traumatizzati dal forte fragore. Anche l’ambiente ne trae beneficio: i fuochi d’artificio e i botti rilasciano nell’aria polveri sottili che peggiorano la qualità dell’aria, già critica nelle aree urbane.

Tante le coscienze animaliste che a capodanno condividono post e video sull’effetto dei botti sugli animali, poche quelle che, invece, scrivono di quanto siano nocive le sostanze di cui sono composti, come i metalli pesanti come bario, stronzio e alluminio, e quelle rilasciate nell’aria e nell’ambiente, come nitrati e perclorati. Composti che contaminano il suolo e le falde acquifere, con effetti a lungo termine sugli ecosistemi locali, senza contare involucri e residui vari rimangono sparsi su strade, parchi e corsi d’acqua, contribuendo all’inquinamento da plastica e materiali non biodegradabili, ma ne parleremo in un altro articolo.

Tra le città che hanno introdotto questi divieti figurano Roma, Firenze e Torino. I trasgressori rischiano sanzioni salate, ma soprattutto viene fatta leva sul senso civico della popolazione per adottare comportamenti responsabili. Alcune città, come Venezia, hanno optato per spettacoli pirotecnici controllati, organizzati in spazi delimitati e sicuri.

Il Principato di Napoli

E se in quasi tutte le città italiane i fuochi d’artificio privati sono stati messi al bando, fatta eccezione per Napoli.

Eccezione alquanto significativa: infatti nella città partenopea, i botti e i fuochi d’artificio rimangono una tradizione radicata e molto sentita, tanto che non sono state emesse ordinanze specifiche per vietarli. Nonostante ciò, alcune misure di sicurezza sono comunque previste, come il divieto di vendita di bevande in vetro o lattina durante la notte di San Silvestro.

Probabilmente la tradizione viene prima dei danni ambientali, dei danni a persone, cose o animali, prima del buon senso e il primo dell’anno scriveremo di quanti feriti dai botti hanno intasato i pronto soccorsi e di quante dita siano state perse negli scoppi.

Ogni botto è un’esplosione di paura

Dietro ai divieti e alle restrizioni si cela una nuova consapevolezza collettiva. L’invito delle istituzioni a evitare i botti e a rispettare le regole non è solo un atto autoritario, ma una richiesta di responsabilità verso la comunità e l’ambiente. Numerose campagne di sensibilizzazione sono state lanciate per informare i cittadini sui rischi legati ai fuochi d’artificio e sui benefici di un Capodanno più sostenibile.

Anche gli animali sono al centro delle attenzioni: cani, gatti e altre specie domestiche soffrono moltissimo per i rumori improvvisi e assordanti. Molte associazioni animaliste hanno promosso iniziative per proteggere i nostri amici a quattro zampe durante la notte di San Silvestro, invitando i proprietari a tenerli al sicuro e a preferire festeggiamenti più tranquilli.

E come ogni anno, proponiamo l’appello dell’Oipa:

Alternative per un Capodanno sicuro e coinvolgente

Nonostante le restrizioni, le città italiane non rinunciano a offrire eventi pubblici di qualità. Concerti, spettacoli di luce e manifestazioni culturali sostituiscono i tradizionali botti, offrendo un’esperienza altrettanto emozionante ma più sicura e rispettosa.

A Venezia, i fuochi d’artificio saranno organizzati in modo controllato nella laguna, lontano dai centri abitati, per minimizzare l’impatto negativo. In altre città, come Bologna e Torino, sono previsti spettacoli di musica dal vivo, dj set e giochi di luce, pensati per coinvolgere grandi e piccini senza compromettere la sicurezza.

Per conoscere gli spettacoli e gli artisti in programma nelle maggiori piazze italiane, clicca qui

Molto probabilmente, il Capodanno 2025 sarà un banco di prova per dimostrare che si può festeggiare in modo consapevole e responsabile. Con il divieto dei fuochi d’artificio e l’introduzione delle zone rosse, le amministrazioni cittadine invitano i cittadini a vivere la notte di San Silvestro con gioia ma anche con rispetto per l’ambiente e per la collettività. Le alternative proposte, dagli spettacoli organizzati ai concerti pubblici, dovrebbero dimostrare che il divertimento può andare di pari passo con la sicurezza e la sostenibilità. Napoli esclusa, ovviamente.

Immagine di copertina creata con IA Bing

Potrebbe interessarti anche:

Capodanno in piazza 2025 ? Si, ma senza giovani

botti e fuochi d'artificio
Foto di Kohji Asakawa da Pixabay

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”