WhatsApp ha un’icona in più: è Meta IA, l’intelligenza artificiale a portata di smartphone. Scopri cos’è, come si usa e come puoi disattivarla
Meta ci ha messo un po’, ma alla fine ce l’ha fatta. Dopo mesi di attesa e qualche intoppo burocratico, l’intelligenza artificiale targata Zuckerberg è finalmente arrivata anche da noi. Si chiama Meta AI (nome poco creativo, ma va bene così) e si sta pian piano facendo spazio su WhatsApp, Messenger, Instagram e Facebook, anche in Italia. Non tutti la vedono ancora: il rilascio è graduale; quindi, niente panico se a te non è ancora comparsa. Sta arrivando.
L’icona è praticamente un cerchio colorato di blu e rosa su sfondo bianco e compare su WhatsApp in basso a destra, sopra quella verde del messaggio. Cliccandoci sopra si apre come una normale chat, tipo un contatto salvato in rubrica. Quando la vedi, puoi scriverle direttamente oppure menzionarla con @MetaAI mentre parli con qualcun altro. A quel punto si attiva e risponde. Al momento funziona solo in modalità testo: niente immagini, niente audio, solo messaggi scritti. Una versione un po’ limitata rispetto a quella americana, ma già utile per un sacco di cose: risposte rapide, consigli, info prese in tempo reale dal web, suggerimenti su dove andare o cosa fare. Tutto senza dover uscire dall’app. E questo è un bel vantaggio.
A cosa può servire?
Innanzitutto, per la tua messagistica.
Per esempio, puoi chiedere a Meta IA di scrivere un messaggio di auguri che puoi copiare e incollare nella chat dell’amico che compie gli anni, oppure puoi chiedere di scriver una bella risposta a qualcuno che ti ha scritto. Ma sarebbe davvero limitato usare Meta IA solo per rispondere ai messaggi, perché, essendo a tutti gli effetti un’intelligenza artificiale, può esserti utile per qualsiasi necessità.
La vera forza? La possibilità di chiedere info attuali, tipo “Che tempo fa domani?” o “Quali sono i ristoranti aperti adesso vicino a me?”. Il sistema pesca dal web, rielabora, e risponde in pochi secondi (salvo rallentamenti da “troppo traffico”, che ogni tanto capitano).
Insomma, puoi chiedere qualsiasi cosa che chiederesti ad un motore di ricerca, oppure puoi scrivere testi per il tuo blog, post per i tuoi social, tutto ciò che fai normalmente con l’IA dal tuo tablet o pc, ora puoi farlo dal tuo smartphone, passando semplicemente da whatsapp.
Perché non tutti ce l’hanno già (e perché qualcuno non la vuole proprio)
Ora, la domanda che molti si faranno è: “Perché io non la vedo?”. Semplice: Meta sta rilasciando l’IA un po’ per volta, soprattutto per via delle solite complicazioni con le leggi europee sulla privacy. L’anno scorso, ad esempio, l’autorità irlandese (che per queste cose comanda) aveva detto: “Fermi tutti”. Il motivo? Preoccupazioni sul modo in cui l’IA veniva addestrata, usando – almeno in parte – contenuti generati dagli utenti.
Risultato: Meta ha dovuto fare un bel po’ di modifiche per accontentare tutti.
Oggi l’azienda assicura che nessun dato europeo è stato usato per allenare il chatbot e che le chat restano crittografate end-to-end, quindi in teoria tutto al sicuro. Ma non tutti si fidano. Anche perché, in certi casi, l’icona compare automaticamente, senza che l’utente abbia chiesto nulla. E questa cosa un po’ inquieta.
In pratica, non si può decidere di non attivare Meta AI. Ma si può ignorare.
Meta IA può leggere i tuoi messaggi privati?
Finché non clicchi sull’icona, non apri la chat, lei non si fa viva. Non ascolta, non registra, non ti spia. Almeno, così dicono da Meta. Quindi se la vedi nella lista contatti e non vuoi usarla, puoi semplicemente far finta che non esista.
Se da un lato non può leggere i tuoi messaggi privati, dall’altro però può utilizzare informazioni personali o dati sensibili. Come e perchè?
Il perchè è molto semplice: tutto quello che può sapere, glielo hai detto tu. Per stare tranquillo, non gli dire nulla di te.
Il “come” è altrettanto semplice, anche se a volte è un peccato di ingenuità. Facciamo un esempio: se decidi di usarla per mandare, ad esempio, un messaggio al tuo datore di lavoro, fai attenzione a quali dati inserisci, perchè l’IA non dimentica e archivia ogni conversazione, messaggio o richiesta che tu gli proponi. Infatti, è pensata per rielaborare i tuoi messaggi di testo, pertanto ogni cosa che noi scriviamo viene riutilizzata per il suo addestramento, proprio sui modelli che forniamo noi utenti.
Chiedere, ad esempio, “che tempo fa domani”, implica dirgli anche dove abiti o dove ti trovi in quel giorno. Chiedere “ristoranti vicino a me” permette di geolocalizzarti. Informazioni sul tuo stato di salute, oppure sulla tua situazione lavorativa, consigli finanziari, sono tutti dati che vengono raccolti e archiviati. Se gli chiedi di scrivere un messaggio per il tuo partner, stai fornendo informazioni sul tuo orientamento sessuale e sul tuo stato sentimentale.
Pertanto, tutto quello che saprà di te, sarai proprio tu ad averglielo detto.
Si può disattivare? (Spoiler: no)
E qui veniamo al punto caldo: “Come si disattiva Meta AI su WhatsApp?”.
È la domanda del momento, cercata ovunque. Ma la risposta è piuttosto deludente: non si può. O almeno, non ancora. Anche se chiedi direttamente all’assistente, ti dà risposte vaghe tipo “Vai in impostazioni > chat”… ma quella voce, in realtà, non esiste.
Al momento, l’unica vera opzione che hai è non interagire. Finché non clicchi sull’icona, non scrivi @MetaAI o non apri la chat, il bot resta silenzioso. Non si attiva da solo e non interferisce con le tue conversazioni. Certo, la sua presenza passiva dà fastidio a molti, e su internet sono già comparsi tutorial “creativi” per rimuovere l’icona (spoiler: non funzionano). Quindi, per ora, tocca pazientare.
Detto questo, c’è anche chi lo trova utile: per info veloci, per cercare ispirazione o anche solo per curiosità. Insomma, dipende dall’uso che ne vuoi fare. Ma se speravi di poter scegliere se tenerlo o meno… beh, non puoi e te la devi tenere.
Meta, nel frattempo, promette di continuare a collaborare con gli enti regolatori per trovare un equilibrio tra innovazione e rispetto della privacy. Ma una cosa è certa: l’IA è qui per restare. Anche su WhatsApp.
Foto copertina di proprietà Zetatielle Magazine
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