Arriva il bonus anziani 2025, la Prestazione Assistenziale erogata dall’INPS. Tutto quello che devi sapere: chi ne ha diritto, come funziona e come richiederlo.
Dal 2025, gli anziani in condizioni di grave non autosufficienza potranno contare su un nuovo sostegno economico: la Prestazione Universale INPS. Si tratta di un contributo mensile pensato per chi, a causa dell’età avanzata e di condizioni di salute molto complesse, ha bisogno di un’assistenza continua. Con questa misura, lo Stato rafforza il supporto a domicilio, per permettere agli anziani di restare nella propria casa il più a lungo possibile, evitando, dove è possibile, il trasferimento in strutture.
Ecco tutto quello che c’è da sapere, spiegato con domande e risposte semplici (fonte INPS)
Che cos’è la Prestazione Universale, ovvero il Bonus anziani 2025?
È una nuova misura economica che ha lo scopo di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti.
Si traduce in un contributo mensile di 850 euro, erogato dall’INPS a partire da gennaio 2025, rivolto a persone con almeno 80 anni che vivono in una condizione di disabilità gravissima e hanno un ISEE basso.
Il Bomus Anziani 2025, esente da imposizione fiscale e non soggetta a pignoramento, è erogato su base mensile a decorrere dal primo giorno del mese di presentazione della domanda.
A chi spetta?
Per accedere al Bonus Anziani 2025, bisogna avere i seguenti requisiti:
- Avere 80 anni o più
- Avere un ISEE sociosanitario fino a 6.000 euro
- Essere titolari dell’indennità di accompagnamento, oppure averne i requisiti
- Avere un bisogno assistenziale gravissimo, certificato dall’INPS
Cosa si intende per “bisogno assistenziale gravissimo”?
Significa avere bisogno di cura continua, 24 ore su 24, giorno e notte, per gravi condizioni di salute. Alcuni esempi:
L’INPS riconosce come gravissimi i seguenti casi:
- Persone in coma, stato vegetativo (SV) o stato di minima coscienza (SMC)
- Persone che dipendono da ventilazione meccanica continua, invasiva o non invasiva, 24 ore su 24
- Persone con demenza grave o gravissima
- Persone con lesioni spinali tra C0 e C5, di qualsiasi origine
- Persone con gravissima compromissione motoria causata da patologie neurologiche o muscolari
- Persone con gravi disabilità sensoriali combinate: cecità totale o residuo visivo non superiore a 1/20 (anche con correzione);ipoacusia
- Persone con disturbo dello spettro autistico di livello 3
- Persone con ritardo mentale grave o profondo
- Persone in condizione di dipendenza vitale, che richiedano monitoraggio costante e assistenza continua h24 e 7/7 a causa di problemi psicofisici complessi
Il livello di bisogno assistenziale gravissimo sarà valutato tramite commissioni mediche e un questionario sul contesto familiare.
Quali sono i criteri di valutazione?
L’INPS comunica che la valutazione verrà effettuata sulla base dei seguenti parametri:
- requisito sanitario: valutazione della disabilità gravissima valutata sulla base dei parametri di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016, ovvero in tutti i casi in cui è necessaria un’assistenza continua 24 ore su 24, a volte prestata anche da più persone contemporaneamente, l’interruzione della quale, anche per un periodo molto breve, può portare a complicanze gravi o anche alla morte;
- requisito sociale, che farà riferimento alla situazione della persona con disabilità in ambito familiare e assistenziale sulla base del punteggio risultante dalle risposte fornite dal richiedente la prestazione in sede di compilazione della domanda. Il punteggio totale del questionario permette di rilevare il bisogno assistenziale gravissimo del richiedente.
Ai fini del riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo dovranno risultare soddisfatti entrambi i requisiti (sanitario e sociale: disabilità gravissima e sussistenza di un bisogno assistenziale con un punteggio almeno pari a 8).
Quanto si riceve al mese?
Il contributo è di 850 euro al mese. È importante sapere che non si aggiunge all’indennità di accompagnamento ma la sostituisce. In pratica, il pagamento avverrà attraverso due pagamenti separati: la quota fissa e la quota integrativa:
- la quota fissa viene erogata secondo le modalità già in uso per il pagamento dell’indennità di accompagnamento;
- la quota integrativa – assegno di assistenza – viene erogata con uno specifico pagamento predisposto dalla procedura automatizzata tramite il servizio “Prestazione Universale”. (fonte INPS)
Da quando decorre il pagamento?
Il pagamento parte dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda, a condizione che si risulti idonei.
Come si presenta la domanda?
Ci sono due possibilità:
- Online, attraverso il portale INPS, usando SPID, CIE o CNS
- Con l’aiuto di un patronato, che può assistere anche nella preparazione dei documenti
Quali documenti servono?
Per presentare correttamente la domanda bisogna preparare:
- ISEE 2025 per prestazioni sociosanitarie agevolate
- Documentazione sanitaria aggiornata
- Questionario INPS sul bisogno assistenziale
- Certificato per indennità di accompagnamento, se già posseduto
Una misura pensata per restare a casa, non per essere soli
La Prestazione Universale rappresenta un passo importante verso un’assistenza più umana e vicina alle persone. Contribuisce a sostenere economicamente le famiglie e valorizza la possibilità di restare nel proprio ambiente, con dignità e supporto. Non è solo una questione di numeri, ma di rispetto verso chi ha bisogno di più cura.
Foto copertina di Gerd Altmann da Pixabay
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