Maju: “Time” è lo scorrere impietoso del tempo

Time, è il titolo del secondo singolo di Maju, artista di origini bolognesi che vive tra Torino e la Puglia.

Un brano neofolk fluttuante, dalle atmosfere vellutate che rievocalo scorrere impietoso del tempo, che non si ferma mai e sfugge alla percezione. Confonde la mente tra passato e futuro. Nel respiro la frenesia trova pace e il tempo, affamato di memorie e ambizioni, rivela sé stesso per quello che è: un flusso incessante di istanti che non possiamo fermare e su cui non abbiamo presa.

“Time è una canzone nata in Puglia, a casa mia. È il 10 agosto quando prendo in braccio la chitarra mentre alcuni amici attorno a me chiacchierano di qualcosa di cui ho perso interesse. Loro continuano a parlare e io inizio a suonare i primi accordi e sottovoce intono la prima strofa. Dopo un po’ mi interrompono perché stanno andando via e io mi alzo, corro in cucina, cerco il telefono e registro frettolosamente la melodia. Il ritornello nasce esattamente dieci giorni dopo quando, sempre in Puglia, mi ritiro su Mr Van Lady, il mio van, dopo un bellissimo festival di teatro e musica a Mesagne, nella campagna brindisina”.

maju - la copertina del nuovo singolo intitolato time

Maju

All’anagrafe Maria Giulia Mapelli nasce a Bologna, figlia di madre cantautrice.  Fin da piccola, inizia a comporre i suoi primi demo, canta nel coro, pianoforte, violino e chitarra. La voce la scoprirà per ultima, verso i 19 anni, quando si trasferisce a Berlino, dove sperimenta su progetti elettronici. Inizierà il conservatorio di canto jazz, per poi interromperlo. 
Fino a una bella rottura di cuore, non inizia a comporre: eccola che arriva nel 2019. Dal 2019 al 2022, vaga, prova, sperimenta, sbaglia, ricerca voracemente la propria identità musicale, si “covidda”, vive a pieno la sua ecletticità, approfondendo il teatro e la danza trasferendosi a Torino.

Fa busking, organizza corsi di orecchiette in Puglia e va in cerca di collaborazioni e del giusto produttore.
 Nel 2022, anno catartico, Maju scrive quelle che saranno sei delle canzoni dell’EP, e una nuova-vecchia voce la porta a trovare Giacomo Carlone, produttore, compositore e batterista (collaborazioni con Angelica, Dada Sutra, Laila Al Habash, Riccardo Sinigallia, Mombao e tante altre) nello studio Supermoon di Milano.

Maju canta in diverse lingue e crea melodie che sembrano provenire da vari luoghi del mondo, unendo influenze nordiche e meridionali. La sua musica è intima, universale e riesce a toccare persone di diverse età e gusti.
Nella produzione dell’EP d’esordio, che vedrà luce dopo l’estate, la ricerca delle radici e la voglia di evadere si traducono nella scelta di due componenti principali: ritmica (radici) e melodica (movimento), il tutto immerso in sovrapposte melodie e voci armonizzate. 

Credits

Testo e musica: Maju 
Hanno suonato: tutte le voci e chitarra: Maj; Basso acustico: Furio Bigi; Sitar e lap steel: Luca Barbaglia; Batteria: Giacomo Carlone.
Produzione: Giacomo Carlone e Maju.
Mix: Giacomo Carlone.
Mastering: Giovanni Versari.

“Time” (Dumba Dischi) è disponibile in radio e in digitale dal 9 maggio 2025.

Potete seguire Maju su Instagram e Spotify.

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Wako Kid
Wako Kid
Musicista giramondo Dice di sé: Amo viaggiare, conoscere luoghi, persone, meglio se diverse e lontane dalla propria cultura, per osservare, conoscere, approfondire, ampliando cosi il bagaglio di esperienze vissute. Sono curioso e sempre in cerca della verità, intesa come giustizia del vero. Amo tutto ciò che è genuina espressione di sentimenti e emozioni umane. Dall’arte e letteratura, alla pittura, fino alla cucina e alle tradizioni popolari. La musica, sia classica che moderna, è la mia passione più importante, alla quale dedica maggior spazio e dedizione.
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