Pride, da Rose Villain a Lady Gaga: icone che hanno fatto la storia

(Adnkronos) – In prima fila, o meglio su un carro, tra bandiere arcobaleno e manifesti di libertà, c'è sempre una paladina a fare da ponte tra la comunità Lgbtqia+ e il grande pubblico. Non solo un volto noto, ma una voce che si unisce al coro per rivendicare diritti, uguaglianza, rispetto e dignità. Come Rose Villain, scelta come madrina del Roma Pride.  L'artista canterà il suo brano sanremese 'Fuorilegge', che sarà non solo l'inno della manifestazione ma coincide con lo slogan di questa edizione. "Sono orgogliosa di partecipare al Roma Pride (in programma domani, 14 giugno) perché la comunità queer mi ha insegnato che ogni diritto che non viene concesso, o viene negato, a qualcuno è un diritto che viene negato a chiunque. Voglio che la mia voce sia un megafono per amplificare quella di chi ne ha meno. Per questo prenderò molto sul serio il mio ruolo e sono molto fiera di poter essere alla testa del corteo di sabato 14 giugno", ha dichiarato Rose Villain nell'accettare il ruolo. Mentre la collega Gaia sarà la madrina dell'edizione 2025 del Napoli Pride, che si terrà il 5 luglio. 
Una delle prime figure femminili a farsi portavoce dell'orgoglio Lgbtqia+ è stata la politica e attivista Emma Bonino. Era il 1994, allora non si parlava del ruolo di madrina. Accanto a lei, in occasione del primo Roma Pride, c'era Vladimir Luxuria, icona transgender in Italia. La loro presenza ha segnato un momento storico, portando il tema al centro del dibattito politico nazionale. A prestare il loro volto sono state anche Maria Grazia Cucinotta e Ambra Angiolini nel 2000. In quell'edizione, l'attrice ed ex volto di 'Non è la Rai' ha baciato Victoria Cabello, allora inviata di Mtv, e negli anni ha preso parte a numerose manifestazioni per dire 'no' all'omofobia. A fare scalpore però è stato il bacio con Jane Alexander al Pride del 2002, in un'Italia che non era quella di oggi. Molti anni dopo, Angiolini ha dichiarato a 'La Stampa': "Siamo state le zie, le precursore. Lei di Rosa Chemical e io di Fedez (che si sono baciati sul palco del Festival di Sanremo 2023, ndr.)".  Negli anni, a salire sul 'carro dell'orgoglio' in veste di madrina sono state anche le attrici Cinzia Leone e Monica Guerritore. Quest'ultima nel 2007, un'edizione sotto il segno di 'Parità, Dignità, Laicità'. L'anno successivo, con lo slogan 'Libere tutte e liberi tutti', Ornella Muti ha ricoperto il ruolo di madrina. Tra i volti del Pride romano, anche una grande star internazionale apprezzata nella musica e nel cinema: Lady Gaga. La pop star si è esibita nel 2011 a Circo Massimo a Roma davanti a circa un milione di persone. Nel 2012, sempre a Roma, è stata la volta dell'attrice e imitatrice Lucia Ocone e l'anno successivo dell'attrice Chiara Francini. Nel 2014 Amanda Lear ha ricoperto il ruolo al Pride di Padova. Mentre, cinque anni dopo, nel 2019, toccò a Mara Venier e Loredana Bertè, e quest'ultima aveva anche firmato la sigla della manifestazione con il singolo estivo 'Tequila e San Miguel'. Una 'paladina orgogliosa' è stata, e lo è tutt'ora, Paola Barale, madrina del Pride di Milano del 2017. In quell'occasione ha espresso la necessità di promuovere l'uguaglianza e l'inclusione. Si scrive 'icona gay', si legge 'Raffaella Carrà'. E lo è tutt'ora, anche dopo la sua morte avvenuta il 5 luglio 2021. Le sue canzoni risuonano come 'inni orgogliosi' nei Pride di tutta italia e non solo. Nel 2017 era stata scelta come madrina del World Pride a Madrid a cui non ha partecipato "per timidezza", aveva dichiarato a 'Vanity Fair'. "Tanto ci sarò lo stesso, perché si metteranno la parrucca bionda e intoneranno in coro: 'A far l’amore comincia tu'", e poi 'Fiesta', 'Luca' e 'Rumore'. Nel 2018 è stata la volta dell'attrice Sabrina Impacciatore, madrina di Roma Pride. Tre anni dopo, nel 2022, è salita sul carro Elodie sulle note di 'Bagno a mezzanotte', che è stato anche l'inno di quell'edizione. L'anno successivo le sorelle della musica Paola e Chiara, che hanno 'infiammato' Roma sulle note di 'Furore'. Per poi lasciare il testimone nel 2024 ad Annalisa sulle note della sua hit sanremse 'Sinceramente'. (di Lucrezia Leombruni) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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