C’ ė un opera talismano al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, un opera di Jason Dodge che è proposta dell’artista come per preservare l’energia del Museo. Un opera adatta ad essere esposta senza un pubblico: “A work for no public audience”.
L’opera è formata da sei elementi in metallo, che corrispondono alle sequenze necessarie alla fabbricazione di un coltello da parte di un artigiano. Un opera talismano, un gesto poetico che tenendo positivamente “affilata” la lama la rende “pronta” . Il simbolo del pronti alla ripartenza per l’imminente riapertura del Museo .
L’ opera talismano partecipa alla transizione
“L’opera di Dodge – afferma Marcella Beccaria, Capocuratore e delle Collezioni del Museo – riguarda il presente, questa inedita condizione di distanza imposta e iper-digitalizzazione condivisa. Ma può essere interpretata come discendente da concetti antichissimi, che suggeriscono di non mostrare alla vista ciò che ha un potere immanente.
Dando così valore ai momenti di sospensione, di pausa, di transizione. Il non-detto, il non-visto e il non-esibito non sono necessariamente spazi vuoti. Come nella meditazione, l’energia è profondissima, reale e non ha bisogno di essere mostrata”.


Energia positiva in ricarica
Alla riapertura del Castello, l’opera sarà rimossa, lasciando nello spazio che l’ha ospitata la carica di energia accumulata, contribuendo a favorire con intensità poetica la ripresa delle quotidiane attività del museo. L’opera potrà essere nuovamente esposta nei periodi di intervallo tra un allestimento e l’altro
L’opera dai poteri magici
Secondo Jason Dodge, l’opera è disposta al meglio per “partecipare a una transizione”, proprio in forza della sua sequenza ė una “frase”, da disporsi liberamente nello spazio del museo in modo che esprima tutto il suo potere magico. Installata a pavimento, in una delle sale auliche, con il pezzo in metallo iniziale e il coltello finito, rispettivamente in apertura e chiusura della sequenza.
Jason Dodge espone quindi in assenza di pubblico. Propone idee di vicinanza , di apertura e di relazione poetica, e anche l’opera partecipa al divenire senza un titolo preciso, una data univoca. Rompe gli schemi senza una descrizione didascalica, con tecnica e misure. Non ce n’è bisogno. L’arte parla senza misure
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