Dopo aver esposto alla Tate e al British Museum, Linda Karshan arriva a Roma con De Humana Mensura, una mostra che dal 17 dicembre al 19 gennaio porta nella capitale il suo disegno inteso come gesto, respiro e movimento. Al Palazzo della Cancelleria Apostolica, l’artista americana intreccia il proprio linguaggio con l’eredità del Rinascimento: Leonardo, Michelangelo, Platone e Alberti diventano interlocutori di un dialogo silenzioso che unisce armonia e pensiero umanistico. Le opere, provenienti da collezioni italiane e internazionali, raccontano un’indagine sulla misura e sulla posizione dell’essere umano dentro un ordine universale fatto di ritmo e proporzioni. Non è un caso che tutto questo avvenga nel primo palazzo rinascimentale costruito ex novo a Roma, un luogo che conserva il fascino dell’Umanesimo e ospita il celebre affresco di Giorgio Vasari, completato in soli cento giorni nel 1546.
La performance e il senso dell’esperienza
Curata da Laura Villani, la mostra si sviluppa nelle sale al piano terreno, dove i disegni di Karshan creano un percorso scandito dalle parole dell’artista e dalla sua idea del cosmo come sistema numerico. In occasione dell’inaugurazione, il pubblico potrà assistere a un Walked Drawing, una performance site-specific in cui Karshan trasforma il camminare in un atto creativo: i passi diventano linee, il respiro guida ritmo e direzione, lo spazio si fa pagina. È un invito a “porre l’uomo come misura dello spazio”, in sintonia con lo spirito del Giubileo della Speranza. La giornata inaugurale vedrà gli interventi di studiosi e storici dell’arte, oltre a un dialogo diretto con l’artista sul suo metodo, che unisce psicologia, gesto, musica e filosofia platonica. Un’occasione rara per vivere l’arte come esperienza condivisa, nel cuore di uno dei palazzi più suggestivi di Roma.


Linda Karshan: il disegno come gesto, ritmo e pensiero
Nata a Minneapolis nel 1947 e oggi attiva tra Londra e New York, Linda Karshan ha costruito una ricerca artistica unica, in cui il disegno diventa un atto performativo guidato dalla sua “coreografia interiore”. Dopo un inizio legato a composizioni più espressive, nel 1994 sviluppa il metodo che la contraddistingue: ogni linea nasce dal respiro regolato, dal movimento del corpo, dalla rotazione antioraria della carta e da una scansione del tempo simile a un ritmo musicale. Questo procedimento, radicato nei suoi studi di psicologia e nella convinzione platonica che l’universo sia strutturato numericamente, dà forma a trame iterative di linee, griglie e pattern geometrici che traducono sulla pagina un’interazione costante tra ordine e intuizione.
Formazione internazionale e riconoscimenti
La formazione di Karshan attraversa alcuni dei luoghi chiave della cultura artistica del Novecento: dallo Skidmore College di New York alla Sorbona, fino alla Slade School of Art di Londra. Nel 1983 ottiene un Master in Psicologia Umanistica, con una tesi dedicata al rapporto tra creatività e spazio di transizione, concetto che sarà centrale nella sua pratica. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi musei internazionali, tra cui il Museum Pfalzgalerie di Kaiserslautern, Kettle’s Yard a Cambridge, il Sir John Soane’s Museum di Londra e l’Institut Valencia d’Art Modern.
Ha partecipato a collettive alla Courtauld Gallery, al British Museum, al Kupferstichkabinett di Berlino e al Folkwang Museum di Essen. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, come la Tate Modern, la British Library, il Walker Art Center, la Morgan Library e, più recentemente, il Metropolitan Museum of Art, che ha acquisito una serie di tredici stampe.
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