Capodanno 2026, tempo di auguri, ma come si dice “Buon Anno” in …tutte le lingue del mondo? E quali rituali rendono speciale il Capodanno nei diversi angoli del pianeta?
Quando arriva la mezzanotte, il mondo intero si illumina di luci, sorrisi e rituali che promettono fortuna e prosperità. Ogni cultura celebra l’anno nuovo in maniera unica, trasformando un semplice augurio in un gesto simbolico, spesso accompagnato da cibo, colori, musica e tradizioni antiche. Ma come si dice “Buon anno” in giapponese, spagnolo o swahili?
Scopriamolo insieme, continente per continente e, per divertirci un po’, vi scrivo anche la pronuncia: provate anche voi a dire “buon anno” in tutte le lingue del mondo.
Gli auguri di Capodanno in Europa
Cominciamo con gli auguri più “facili” e più vicini alla nostra lingua.
L’Europa è un crogiolo di tradizioni millenarie, dove ogni Paese interpreta il passaggio di anno a modo suo. In Italia, dire Buon anno! è quasi un rito: le lenticchie simboleggiano ricchezza e abbondanza, il cotechino benessere e continuità. In Spagna, il momento clou è la mezzanotte: dodici chicchi d’uva da mangiare al ritmo dei rintocchi dell’orologio, uno per ogni mese dell’anno. I francesi brindano con Bonne année! accompagnato da baci sulle guance e champagne, mentre in Germania, Frohes Neues Jahr! risuona tra fuochi d’artificio e celebrazioni pubbliche. Nelle regioni nordiche, come Svezia e Norvegia, la tradizione aggiunge un tocco curioso: rompere piatti davanti alla porta di amici e parenti, un gesto che simboleggia fortuna e affetto.
Ed ecco come si dice “buon anno in giro per l’Europa:
- Spagna: ¡Feliz Año Nuevo! – “fe-LEEZ AH-nyo NUE-vo”
- Francia: Bonne année! – “bon ah-Nnè”
- Germania: Frohes Neues Jahr! – “FROH-es NOY-es YAHR”
- Svezia: Gott nytt år! – “got nytt or”
Ora passiamo a qualcosa di più complicato e andiamo in Africa
Dal Maghreb al Sud Africa
L’Africa è un continente di straordinaria ricchezza linguistica e culturale, dove il Capodanno mescola tradizioni moderne, riti antichi e forti legami comunitari. Nell’Africa orientale, in Paesi come Kenya e Tanzania, l’augurio Heri ya Mwaka Mpya in swahili accompagna feste all’aperto, musica e danze che durano fino all’alba. Il nuovo anno è vissuto come un momento di condivisione collettiva, spesso celebrato nelle piazze o lungo le coste.
Nel Nord Africa, invece, l’augurio di Capodanno passa soprattutto attraverso la lingua araba, ma con sfumature locali. In Marocco, Tunisia e Algeria si usa dire Sana Saida, un’espressione semplice ma carica di significato, che augura un anno sereno e prospero. Qui il Capodanno non ha sempre la stessa centralità che ha in Europa, ma nelle grandi città viene comunque festeggiato con cene, musica e brindisi, spesso mescolando tradizioni occidentali e cultura locale.
Scendendo verso l’Africa subsahariana, tra i Yoruba della Nigeria, il nuovo anno è un momento di rinnovamento spirituale. L’augurio Eku Odun, Eku Iyedun viene pronunciato insieme a rituali, canti e musica tradizionale, per onorare gli antenati e propiziare fortuna. In Sudafrica, tra i parlanti zulu, Unyaka Omusha Omuhle risuona durante grandi feste popolari che celebrano unità, speranza e nuovi inizi. In molte culture africane, l’augurio non è solo una frase, ma un gesto che rafforza il senso di comunità.
Buon anno in alcune lingue africane:
- Arabo (Marocco, Tunisia, Algeria): سنة سعيدة (Sana Saida) – “SA-na SA-ee-da”
- Swahili (Kenya, Tanzania): Heri ya Mwaka Mpya – “he-REE ya MWA-ka M-PYA”
- Zulu (Sudafrica): Unyaka Omusha Omuhle – “oo-NYA-ka O-MU-sha O-MU-hle”
- Yoruba (Nigeria): Eku Odun, Eku Iyedun – “EH-koo OH-dun, EH-koo EE-yeh-doon”
Ed ora, andiamo in Oriente.
Dalla Cina all’India, passando per il Giappone
L’Asia celebra l’anno nuovo con rituali intensi e simbolici. In Giappone, il Oshogatsu è un periodo di riflessione: le campane dei templi suonano 108 volte per purificare l’anima, e il formale Akemashite omedetou gozaimasu è l’augurio più diffuso. Se ci spostiamo in Cina, il Capodanno lunare trasforma le città in un caleidoscopio di rosso e oro: le persone dicono Xin Nian Kuai Le! tra fuochi d’artificio e pasti simbolici, come pesce e ravioli, portatori di fortuna. In India, dove il calendario varia a seconda della regione, Naya Saal Mubarak Ho segna la speranza di prosperità, spesso accompagnato da dolci, preghiere e celebrazioni familiari. Anche in Corea, il nuovo anno (Seollal) è un momento di rispetto verso gli anziani, e l’augurio Saehae bok mani badeuseyo è sempre accompagnato da cibo tradizionale e rituali familiari.
Ed ora ci divertiamo davvero.
Buon anno in alcune lingue asiatiche:
- Giappone: 明けましておめでとうございます (Akemashite omedetou gozaimasu)
- Cina (Mandarino): 新年快乐 (Xin Nian Kuai Le) – “shin nyen kwai luh”
- India (Hindi): नया साल मुबारक हो (Naya Saal Mubarak Ho) – “NA-ya SAAL MOO-ba-rak ho”
- Corea: 새해 복 많이 받으세요 (Saehae bok mani badeuseyo) – “seh-hae bok MA-ni ba-deu-se-yo”
Il magico Sud America
In Sudamerica, forse, ci sentiamo un pò più a casa, sia per le tradizioni che per la lingua, poichè dominano lo spagnolo e il portoghese, ma ci spono comunque alcuni idiomi che sono ancora vivi e, allora, andiamo a imparare qualcosa di nuovo.
Il Capodanno, in questa parte del mondo, è una festa di colori, musica e simbolismo. In Brasile, si dice Feliz Ano Novo! e sulle spiagge di Rio si saltano sette onde per augurare fortuna. Nei Paesi di lingua spagnola, come Argentina o Perù, Feliz Año Nuevo! è accompagnato da cibi simbolici, balli e musica dal vivo. Tra le lingue indigene, Quechua e Guaraní portano con sé il legame con la natura e i cicli agricoli, riflettendo come la fortuna sia anche armonia con il mondo.
Buon anno in alcune lingue sudamericane:
- Portoghese (Brasile): Feliz Ano Novo! – “fe-LEEZ AH-no NO-vo”
- Spagnolo (Argentina, Perù): ¡Feliz Año Nuevo! – “fe-LEEZ AH-nyo NUE-vo”
- Quechua: Allin Kawsaykama – “A-llin KAW-say-ka-ma”
- Guaraní: Aña pyahu porã – “A-nya PYA-hu po-RA”
Auguri di Buon Anno dal ghiaccio perenne
Nei territori artici e nordici, il Capodanno si celebra con riti che collegano le comunità alla natura e ai cicli stagionali. Gli Inuit in Groenlandia e Alaska augurano Ullaaq nutaap pilluarit mentre cantano e danzano intorno al fuoco, celebrando la sopravvivenza e la comunità. I Sami (lapponi) dicono Beres juovllat! e organizzano feste tradizionali che includono musica e racconti, tramandando le credenze locali di generazione in generazione. Qui, il nuovo anno non è solo un cambio di calendario, ma un momento di connessione con il mondo circostante.
Buon anno per i popoli del Nord:
- Inuit (Groenlandia): Ullaaq nutaap pilluarit – “oo-LAAK nu-TAAP pil-lu-AR-it”
- Sami (Lapponia): Beres juovllat! – “BE-res YU-ov-lat”
Ci siamo divertiti a imparare qualcosa di nuovo, ma non importa in quale lingua o parte del mondo siate, l’augurio è sempre lo stesso: che sia Buon anno, Feliz Año Nuevo o Akemashite omedetou gozaimasu, l’importante è che sia un augurio sincero di felicità e prosperità è universale.
Auguri a tutti dalla redazione di Zetatielle Magazine!
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Foto di copertina generata con IA Canva


