Ho comprato un’opera, anzi un’ attribuzione. L’ultimo caso del Salvator Mundi, al centro di un dibattitto internazionale tra studiosi, conferma quanto sia cruciale e importante l’accertamento dell’autografia e dell’attribuzione di opere. Per cui cerchiamo di fare chiarezza tra ruolo degli esperti, venditori e acquirenti.
Le controversie nel mondo dell’arte sono pressoché all’ordine del giorno. La vicenda relativa al Salvator Mundi, prima attribuito alla scuola di Giovanni Antonio Boltraffio e poi successivamente a Leonardo, da un gruppo di ricercatori tra cui Martin Kemp, per poi di nuovo essere messo in discussione di recente, ci porta alla ribalta la figura dell’ “esperto”.


Attribuzione di opere, le caratteristiche degli esperti
Le discussioni sull’arte non sono certamente rare, basti anche solo pensare alla famosa vicenda delle teste di Modigliani del 1984. Quindi gli esperti, quando l’artista non è più in vita, sono in prima linea per assumersi oneri e onori sull’attribuzione di opere oppure sulla sua smentita. Tutto ciò ovviamente con conseguenze che possono andare a incidere in modo determinante anche sulla valutazione economica delle opere stesse.
Gli studiosi ed esperti più seri, prima di dare attribuzione a delle opere, si confrontano tra loro per il rilascio delle cosiddette expertise. In altre parole la perizia di un esperto su un’opera d’arte, specie se di un Old Master, presuppone per questo compito competenza, imparzialità e connoisseurship
Le norme europee che regolamentano i servizi di autentica opere
Il CEN Comitato europeo di normazione ha pubblicato la norma europea EN 16775 Expertise services ― General requirements for expertise services. Norma in recepimento in Italia nel 2015 da parte di UNI, Ente nazionale italiano di unificazione. La questione di attribuzione di opere in realtà però è più una questione di fatto che di diritto. Anche se normalmente gli esperti lasciano prove documentali suffragate da test di laboratorio,e archivi.


Diverso il caso di attribuzioni di opere d’arte contemporanee. Qui la norma prevede un comitato di autentiche, un archivio o una fondazione di riferimento, cataloghi editi e pubblicazioni.
Diffidare degli improvvisati
L’ex Soprintendente di Napoli, Nicola Spinosa, in un’intervista su Stile Arte dichiara che “in molti casi bisogna avere fiducia nel parere di persone accreditate. Soprattutto quando ci troviamo davanti alla certificazione di un autorevole storico dell’arte. Ma è chiaro che non possiamo avere la certezza al 100 per cento.
Questa ci viene da un’analisi stilistica e dal conforto dei documenti storici, notarili o patrimoniali. Non sempre tutti questi elementi sono disponibili, allora ci troviamo in una fase di conoscenza in progress. Il livello può raggiungere il 70, 80 per cento a seconda delle esperienze dello studioso, ma può scendere al 20, 30 per cento quando abbiamo di fronte delle certificazioni di studiosi poco noti, se non improvvisati.


I funzionari di stato non possono emettere expertise
Purtroppo la legge in Italia stabilisce che è sufficiente avere una certificazione, ma non indica che tipo di certificazione e, soprattutto, da chi può essere rilasciata. Ad esempio, noi funzionari dello Stato non possiamo fare expertise. Possiamo soltanto esprimere un parere di carattere informale sull’epoca del quadro o sul suo stato di conservazione, ma non diamo un parere attributivo né un parere economico“.
L’esperto non deve avere avere conflitti di interesse
Alcuni anni fa la England and Wales High Court, a cui si rifanno Christie’s e Sotheby’s, ha stabilito e sostenuto che l’esperto deve evitare potenziali conflitti di interesse e dimostrare di aver adottato metodi analitici e strumenti di accertamento riconosciuti attendibili. Per cui in breve prima di acquistare un opera, che sia datata o contemporanea, affidiamoci con verifiche a consulenti indipendenti reperibili presso gallerie, periti del tribunale. Esiste anche un albo dei periti di professione Antichità e arte da consultare.
I costi
Per quanto riguarda i costi rimandiamo all’art. 9 del Decreto 30 maggio 2002,che così recita. Per quanto riguarda “la perizia o la consulenza tecnica in materia di opere di pittura, scultura e simili spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 96,58 a euro 484,95“.
In breve, prima di chiedere una perizia d’arte accertatevi che il gioco valga la candela e poi affidatevi a un esperto d’arte riconosciuto, magari cercandolo sull’albo.