Alberto Urso era tra i 24 Big in gara alla settantesima edizione del Festival di Sanremo. Si è piazzato quattordicesimo nella classifica generale, ma per il televoto – dai dati emersi lunedì 10 febbraio – è arrivato secondo. La spiegazione ce l’ha data la sua insegnante di canto, Daria Masiero.


Alberto Urso
Figlia del Conservatorio di Alessandria, Daria Masiero è da vent’anni una cantante lirica di successo. La sua bravura le è valsa la cittadinanza australiana, dopo aver vissuto e lavorato a partire dal 2011 a Sidney. Proprio mentre si trovava in terra oceanica e stava cantando una delle sue arie preferite, l’Aida, ha conosciuto Alberto Urso, vincitore dell’ultima edizione di Amici e in gara con “Il sole ad est” tra i 24 Big del Festival di Sanremo appena concluso. Quasi un segno del destino, perché il repertorio di Daria si basa sulle eroine di Puccini e Verdi, «quelle che trovo esaltino maggiormente le mie qualità non solo vocali, ma anche emozionali», dice.
L’emozione ha voce
Saper trasmettere l’emozione al pubblico è proprio il monito che l’insegnante ha sempre cercato di comunicare al suo allievo. «Con Alberto il lavoro è facile: lui sa arrivare alle persone, è buono e si vede ogni volta che canta». Forse proprio questo gli ha permesso di arrivare secondo nella classifica del televoto di sabato sera, nonostante in quella generale si sia piazzato quattordicesimo.
Un artista completo, a detta di Daria, perché non ha solo il dono della voce, ma anche quello di strumentista. «Suona benissimo il saxofono, il pianoforte e la batteria e ha sempre avuto le idee molto chiare: sin da piccolo voleva diventare un cantante liric-pop».
Per la sua insegnante, che l’ha seguito prima in Australia e poi in Italia, ci è riuscito per bravura e per talento. «Le sue sono qualità innate e, quando l’ho conosciuto, ho capito subito che aveva solo bisogno di un piccolo aiuto con la tecnica».
Uno stile liric-pop
In risposta a chi ha valutato la sua performance ad Amici come un invano tentativo di mescolare due generi inconciliabili tra loro, Daria Masiero sottolinea la natura del cantante, perché «ad Amici l’hanno marchiato come lirico, ma lui è duttile e l’ha dimostrato». L’insegnante era arrivata proprio a metà programma televisivo per guidare Alberto. È stato lui a volerla per terminare la corsa che l’ha portato alla vittoria. La soddisfazione era già tanta prima e lo è ancora di più ora che si esibisce sul palco dell’Ariston. «Ha vent’anni e ha cantato a Sanremo. Chiunque al suo posto sarebbe stato emozionato. Per questo prima dell’inizio gli ho detto che non importava se ci sarebbero state delle imperfezioni, fanno parte del gioco e rendono tutto più bello».
Nessun rischio di sforzare la voce. Contrariamente a quanto si è sempre pensato sul bel canto, che dovrebbe essere preservato da un numero eccessivo di esibizioni, oggi la lirica si è avvicinata alla musica leggera anche per ritmo e velocità. «Mi capita – dice Daria – di cantare quattro volte nella stessa settimana, come succede in un tour pop. Alberto riesce a sopperire alle difficoltà grazie alla sua tecnica, necessaria per la canzone che ha portato. Anche se sembra pop, è un brano difficile. Proprio in questo sta il suo talento: averla resa apparentemente facile per chi l’ha ascoltata, ma non banale per lui che l’ha eseguita».
La preparazione prima di Sanremo
Il brano “Il sole ad est” è stato preparato insieme a Daria: maestra e allievo si sono incontrati prima del Festival per curarne tutti i dettagli. Ora lei è in Italia, pronta per una nuova esibizione a Livorno la prossima settimana, ma il suo sostegno per Alberto era costante anche durante Sanremo: «Sa di potermi chiamare ogni volta che ha bisogno», ci ha detto appena dopo la prima esibizione di mercoledì scorso.


Foto copertina da Ansa.it