Alphaville e “Forever Young”: la canzone che non invecchia mai

Ci sono canzoni che non appartengono a un’epoca precisa, ma diventano parte della memoria collettiva, attraversando generazioni senza perdere il loro fascino. “Forever Young” degli Alphaville è una di queste. Pubblicata nel 1984, questa ballad elettronica ha saputo trasformarsi in un vero e proprio inno, un sogno sospeso tra malinconia e speranza.

In questa nuova puntata della rubrica “Side A – Storie a 45 giri” ripercorriamo insieme il 1984 (anno tanto caro a George Orwell), la storia della band tedesca e il significato profondo, al di là del successo commerciale, del brano, diventato a pieno merito un vero “masterpiece”.

1984: un anno di grandi cambiamenti

Il 1984 è un anno denso di avvenimenti storici e culturali che influenzano profondamente la società. In politica, Ronald Reagan è presidente degli Stati Uniti e la Guerra Fredda continua a dominare il panorama internazionale. In Italia, Bettino Craxi guida il governo, segnando una fase di forte protagonismo del Partito Socialista Italiano. La Apple lancia il primo Macintosh, cambiando per sempre il mondo della tecnologia.

Nel mondo del cinema, “Terminator” con Arnold Schwarzenegger e “C’era una volta in America” di Sergio Leone lasciano un segno indelebile nella storia della settima arte.

Nel panorama musicale, emergono artisti e band che segneranno un’epoca: Bruce Springsteen pubblica “Born in the U.S.A.“, Prince domina le classifiche con “Purple Rain“, e in Europa il synth-pop si afferma come genere dominante.

In Italia, il Festival di Sanremo è, come tradizione, un appuntamento imperdibile. L’edizione del 1984 vede trionfare Al Bano e Romina Power con “Ci Sarà“, una canzone che entra immediatamente nel cuore degli italiani.

Alphaville: dalla Germania al successo mondiale

Gli Alphaville nascono a Münster, in Germania, nel 1982, formati da Marian Gold (voce), Bernhard Lloyd (tastiere) e Frank Mertens (tastiere e sintetizzatori). Inizialmente chiamati “Forever Young“, cambiano presto il nome in Alphaville, ispirandosi all’omonimo film di Jean-Luc Godard.

Il loro sound si inserisce perfettamente nella corrente synth-pop degli anni ’80, mescolando melodie elettroniche e testi profondi. Dopo il successo del singolo d’esordio “Big in Japan“, che li proietta sulle scene internazionali, il gruppo pubblica l’album di debutto, “Forever Young“, appunto, contenente quella che diventerà la loro canzone più famosa.

Dopo vari cambi di formazione e un percorso musicale altalenante, nel 2017 gli Alphaville pubblicano “Strange Attractor“, un album che riprende le atmosfere, i suoni e gli arrangiamenti tipici degli anni ’80 e del loro album d’esordio. Il disco viene accolto positivamente, confermando che il gruppo conserva ancora oggi la capacità di evocare quelle sonorità nostalgiche tanto amate dai fan.

“Forever Young”: un inno senza tempo

Pubblicata nel settembre del 1984, “Forever Young” è una ballata elettronica che affronta il tema dell’eterna giovinezza e della paura della guerra nucleare, un sentimento diffuso in piena Guerra Fredda. Il testo esprime il desiderio di fermare il tempo e rimanere giovani per sempre, un sogno universale che ha reso la canzone una delle più amate della decade.

Il brano, caratterizzato da un arrangiamento minimalista e dalle atmosfere malinconiche, non ottiene un successo immediato nelle classifiche, ma con il tempo diventa un vero e proprio cult, utilizzato in numerosi film, serie TV e pubblicità.

Forever Young” viene spesso reinterpretata da artisti di diversi generi musicali, dai Jay-Z agli Youth Group, dimostrando quanto il suo messaggio sia universale e atemporale.

La canzone continua a essere un simbolo della cultura pop anni ’80 e un punto di riferimento per le nuove generazioni.

L’album “Forever Young”

L’album omonimo, pubblicato sempre nel 1984, rappresenta una pietra miliare del synth-pop. Oltre alla title-track, contiene altri singoli di successo come “Big in Japan” e “Sounds Like a Melody“. Il disco ottiene un buon riscontro in Europa e negli Stati Uniti, consolidando la reputazione degli Alphaville come una delle band più influenti del decennio. Ancora oggi, l’album viene considerato un classico del genere e continua a ispirare artisti e fan in tutto il mondo.

Il sound dell’album unisce melodie nostalgiche, sintetizzatori e testi evocativi, creando un’atmosfera unica che incarna perfettamente lo spirito degli anni ’80.

“Forever Young”, come intero lavoro discografico, non è solo un manifesto musicale di un’epoca, ma anche un esempio di come la musica elettronica possa trasmettere emozioni profonde.

Strange Attractor

Forever Young” è più di una semplice canzone: è un inno generazionale che ha attraversato i decenni senza perdere il suo fascino. Il brano continua a essere reinterpretato da artisti di ogni genere, dimostrando la sua perenne attualità.

Gli Alphaville, pur avendo avuto una carriera altalenante, restano nell’immaginario collettivo grazie a questo singolo che, a distanza di quarant’anni, mantiene intatta la sua magia.

Il 1984 ci ha lasciato in eredità tante pietre miliari della musica, ma poche sono riuscite a imprimersi nell’anima collettiva come “Forever Young“.

Un sogno, un desiderio, una promessa: rimanere giovani per sempre.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.