Come sta Papa Francesco? La foto diffusa dal Vaticano e i dubbi sul reale stato di salute del Papa. Quale conseguenze per il Giubileo?
“Come sta Papa Francesco?” è una delle domande più cliccate nei motori di ricerca, segno che tutto il mondo, e non solo quello cattolico, segue con apprensione lo sviluppo della guarigione del Pontefice. Un’importante polmonite bilaterale lo ha costretto a letto per settimane e prosegue la terapia con ossigeno. Solo ieri è stata pubblicata la prima foto da quando è degente, foto che, peraltro, lo riprende solo di schiena, all’interno della cappella del decimo piano del Policlinico Gemelli, dove è ricoverato.
Al di là della veridicità o meno della foto, su cui non è nostra intenzione disquisire, alimentando le fantasie complottistiche dei social, perché il Vaticano non fa la cosa più semplice per dimostrare che il Papa è in ripresa, e cioè farlo affacciare in finestra, anche a vetri chiusi, ovviamente concordando orario e modi con la stampa, come più volte è accaduto in passato?
In buona sostanza, parlando il linguaggio dei social, il Vaticano sta adottando una strategia di hype per promuovere il Giubileo? Oppure non può fare diversamente?
Meglio un papa avvolto da un alone di mistero che un papa malato seriamente, e quindi assente, in tempi di Giubileo?
Un mese di ospedale e nessuna apparizione
I bollettini medici quotidiani diffusi dal Vaticano riferiscono che il Pontefice si sta riprendendo, che la prognosi è stata sciolta solo pochi giorni fa e che le sue condizioni, seppur delicate, sarebbero sotto controllo. Ma, nonostante queste rassicurazioni ufficiali, il Papa non si è ancora mostrato pubblicamente. In tutto questo tempo, non una sola immagine, non un breve saluto dalla finestra dell’ospedale per confortare i fedeli e dimostrare la sua effettiva ripresa.
Questo silenzio alimenta molte domande: perché non si è fatto vedere? Le sue condizioni sono più gravi di quanto si voglia far credere? Oppure si sta cercando di proteggere la sua immagine in un momento di estrema fragilità? Se così fosse sarebbe in netto contrasto con il suo apostolato, che ha fondato il proprio messaggio cristiano sull’umanità del rappresentante di Dio in Terra, liberandolo da quell’aurea divina e superiore, portata avanti nei secoli. La sofferenza è sempre stata una bandiera più che un limite e quindi non si comprenderebbe perché oggi dovrebbe cambiare comportamento.
La foto diffusa dal Vaticano non dice un granché e comunque non fuga i dubbi sulle sue reali condizioni. E allora, come sta Papa Francesco?
Questa mattina #PapaFrancesco ha concelebrato la Santa Messa nella cappella dell’appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli.
— Vatican News (@vaticannews_it) March 16, 2025
© Sala Stampa della Santa Sede pic.twitter.com/B9RxrlcOgU
Le condizioni del Pontefice: trasparenza o riserbo eccessivo?
La Santa Sede ha sempre adottato una politica di comunicazione prudente quando si tratta della salute dei Pontefici. In passato, anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno vissuto periodi di malattia e ospedalizzazione, ma almeno in alcune occasioni si erano mostrati ai fedeli, seppur provati dalla sofferenza.
Nel caso di Papa Cechìn, come amano chiamarlo in quel di Asti, questa assenza così prolungata crea inevitabilmente speculazioni. I comunicati parlano di un Pontefice che si alza, fa colazione, lavora alla scrivania della sua camera e segue gli affari della Chiesa, ma senza una testimonianza visiva diretta è difficile per il pubblico accettare la veridicità di queste affermazioni. Si tratta di un’eccessiva prudenza o c’è qualcosa che non viene rivelato?
Un Giubileo anomalo
Il 2025 è l’anno del Giubileo, un evento che dovrebbe attirare milioni di fedeli a Roma per ottenere indulgenze e assistere alle celebrazioni. Ma finora, il Giubileo si sta rivelando meno partecipato del previsto. Il lungo ricovero del Papa potrebbe aver inciso negativamente sull’entusiasmo generale: senza la sua presenza attiva, l’evento ha perso il suo Celebrante. Vero che, la crisi economica, le tensioni internazionali e una generale disaffezione verso la Chiesa potrebbero aver contribuito a questo risultato deludente.
Ma se il Pontefice dovesse rimanere convalescente ancora a lungo, il Giubileo potrebbe perdere ulteriore slancio, trasformandosi in un’occasione mancata per l’evangelizzazione cristiana?
E quindi, come sta Papa Francesco?
Il mistero come strategia di marketing?
Nel 2024 la città eterna ha visto 22 milioni di arrivi e 51 milioni di presenze turistiche e di visitatori. Secondo le previsioni, il Giubileo del 2025 dovrebbe accogliere complessivamente circa 105 milioni di pellegrini (fonte Quotidiano Nazionale). Nei primi dieci giorni di gennaio le presenze registrate sono state di circa mezzo milione, una cifra ancora lontana dagli obiettivi previsti, sebbene in un periodo non ideale per le gite fuori porta (fonte Giubileo 2025).
Gli investimenti per l’evento sono stati enormi: lasciando perdere quelli del Vaticano, lo Stato italiano ha destinato circa 2,3 miliardi di euro per le infrastrutture, i servizi e l’organizzazione. Ma quanto l’assenza del Papa, ricoverato da un mese, sta influenzando l’interesse e la partecipazione agli eventi giubilari?
A questo punto, sorge spontanea un’altra domanda, forse provocatoria: il Vaticano ha interesse a mantenere questo alone di mistero sulle reali condizioni del Pontefice, alimentando illazioni complottistiche che girano sul web? Potrebbe essere una strategia per evitare di scoraggiare i pellegrini, poiché è oggettivo che l’assenza del Papa possa compromettere gli obiettivi pastorali del Giubileo?
A pensare male si fa peccato, ma….
Se venisse confermato che Papa Francesco è troppo debole per partecipare agli eventi, ciò potrebbe portare a una drastica riduzione delle presenze, con pesanti ripercussioni economiche e mediatiche. Mantenere un’aura di mistero sulla salute del Papa potrebbe essere, quindi, un modo per non frenare l’afflusso dei fedeli e preservare l’immagine di un Giubileo non ancora pienamente attivo?
Insomma, un mistero intorno al Papa può aiutare a non compromettere un Giubileo?
I telegiornali aprono sulla notizia dello stato di salute del Papa: se il papa si è potuto muovere per andare in cappella perché non farlo affacciare, anche a vetri chiusi, da una finestra, per dimostrare che sta meglio?
Perché il Vaticano non fa la cosa più semplice per fugare ogni dubbio? Forse, perché per il Giubileo è meglio un papa avvolto da un alone di mistero che un papa assente?
L’unica certezza è che al Giubileo non serve il Papa, ma un Papa.
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