Dany Masterpiece: la musica come linguaggio di vita

In un mondo dove la musica elettronica spesso rincorre le mode, ci sono artisti che scelgono un percorso autentico, fatto di coerenza, evoluzione e passione vera. Dany Masterpiece, all’anagrafe Daniele Pezzetta, è uno di questi. Il suo è un cammino in cui il suono non è mai stato un semplice sottofondo, ma una scelta di vita consapevole e radicata nell’esperienza personale e artistica.

Fin dai primi passi, Dany ha dimostrato una sensibilità unica nell’interpretare la musica come linguaggio universale. Cresciuto in un contesto dove la scena clubbing era viva e in fermento, ha saputo cogliere e restituire quell’energia in modo originale, mettendo sempre in primo piano l’ascolto, la sperimentazione e il dialogo con il pubblico. I suoi set non erano (e non sono) semplici selezioni di tracce, ma narrazioni sonore capaci di creare connessioni autentiche, oltre il tempo e le geografie.

Con il tempo, questa passione si è trasformata in un mestiere e in una missione, senza mai tradire la sua autenticità. Trasferitosi all’estero, Dany ha saputo dare continuità alla sua ricerca musicale, fondendo le sue radici con nuove influenze e linguaggi elettronici. La distanza non ha spento, ma anzi acceso, la sua voglia di produrre, di esplorare nuove forme e sonorità. È in questo contesto che è maturato uno stile personale, in cui ogni brano racconta un frammento del suo percorso umano e artistico.

Un artigiano del suono

Parallelamente alla carriera, Dany ha costruito una famiglia, riuscendo a trovare un equilibrio raro tra vita personale e passione creativa. Un equilibrio che si riflette anche nella sua musica, dove energia, profondità ed emozione si fondono in una sintesi raffinata. Ogni nuova produzione è il risultato di anni di esperienze nei club, di ascolti quotidiani, di incontri e contaminazioni: una sorta di “memoria sonora” che si rinnova costantemente.

Oggi, Dany Masterpiece è molto più di un DJ o un produttore: è un artigiano del suono, un testimone di come la musica possa accompagnare e arricchire l’esistenza, trasformandola in qualcosa di condivisibile, vibrante e reale. La sua storia è un esempio per chi crede che l’arte non debba per forza urlare per essere ascoltata, ma possa anche sussurrare, raccontare e resistere nel tempo.

Lo incontriamo dopo la pubblicazione di un brano molto particolare, “Under the Blue Lights”.

Dany Masterpiece – Under the blue lights

Come nasce “Under the Blue Lights”?

«Da un’immagine vivida, quasi cinematografica, che mi porto dentro da sempre: le notti d’estate, la sabbia ancora calda sotto i piedi, la musica che pulsa nell’aria come un respiro condiviso, i corpi che si muovono in armonia sotto un cielo pieno di stelle, mentre le prime luci dell’alba accarezzano l’orizzonte. Un momento sospeso, in cui il tempo smette di correre e tutto sembra possibile.»

Rispetto ad altre tue produzioni, passate e presenti, cosa rappresenta questo brano?

«Per me è una piccola gemma nu-disco, intrisa dell’eleganza del funk anni ’80 e dell’intimità del neo-soul. Le voci femminili danzano leggere su Rhodes vellutati, bassi rotondi e avvolgenti, congas che aggiungono sensualità e un tappeto di synth brillanti che accendono l’immaginazione. In studio ho cercato quel tocco rétro e lussuoso capace di evocare l’atmosfera sofisticata di artisti come Modjo, Moloko e Lovebirds, senza perdere la mia impronta personale.»

Chi è il fruitore ideale di questo suono?

«“Under the Blue Lights” è pensato per chi ama immergersi nei groove notturni, per chi cerca nei suoni l’eco dell’anima balearica, per chi vive la musica non come semplice intrattenimento, ma come un viaggio emotivo, come un’esperienza che unisce cuore, corpo e memoria.»

Quanto è stato importante il supporto di Traktoria per realizzare “Under the Blue Lights”?

«Un ringraziamento speciale va a Enrico Ferrari e all’etichetta Traktoria, con cui collaboro da oltre un anno. Traktoria è una realtà indipendente che crede fortemente nella qualità e nell’identità artistica, specializzata in house, deep-house, nu-disco, indie dance e lounge. Grazie al loro supporto concreto, questo brano ha potuto vedere la luce, essere pubblicato nei migliori digital store e raggiungere tutte le principali piattaforme di streaming. Senza la loro fiducia e visione condivisa, questa traccia sarebbe rimasta solo un’idea.»

Lasciamo Dany nel suo studio, intento a sperimentare nuovi suoni e ad abbozzare groove inediti. Perché, si sa, per un artista l’ultimo disco non è mai davvero l’ultimo: c’è sempre qualcosa di nuovo da dire, da esplorare, da far ascoltare. La creatività non si arresta, e il prossimo capitolo è sempre dietro l’angolo.

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Antonio Di Trento
Antonio Di Trentohttps://evasioniinnocenti.blogspot.com/
Conduttore radiofonico e giornalista, laureato in Lettere e Filosofia con una tesi in Storia e Critica del Cinema presso l'Università Sapienza di Roma. Ha ricoperto il ruolo di responsabile dell'ufficio stampa per diverse aziende e società e, dal 2019 al 2024, è stato portavoce presso il Parlamento europeo a Bruxelles. Tra i fondatori dell'Agenzia di Comunicazione 26 Lettere, ha curato e cura rubriche di musica, cultura ed enogastronomia per diverse testate giornalistiche, sia online che cartacee. È autore del blog Evasioni Innocenti, dove scrive di amore, sentimenti e altri disastri. Di sé dice: "Sono nato in riva al mare, ieri con decorrenza oggi. Mi piace la leggerezza, in qualunque salsa. Se mi alzo presto, mi siedo sul divano e ci resto fino alle 11; poi colgo l'occasione e realizzo, ma sempre con la testa staccata dalle spalle. A volte sembro lento come un messicano, altre veloce come Speedy Gonzales (che, in fondo, è sempre sudamericano). Sono “assuefatto” alla musica di Pino Daniele e dei Level 42, alla scrittura di Peppe Lanzetta, al teatro di Enzo Moscato e al cinema di Pappi Corsicato. Vivo con Silvia e 5 cani, a duecento metri da mia madre, da tutti conosciuta come: la Peppina nazionale.
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