Donato Carrisi è un autore da milioni di copie. Da romanzi tradotti in in più di trenta lingue. Da best seller internazionali. Da Premio Bancarella. Donato Carrisi è uno scrittore. E’ anche uno sceneggiatore da David di Donatello. Perchè affascina, suggestiona e tiene incollato il lettore dalla prima all’ultima pagina. Perchè non sbaglia un libro. I suoi romanzi sono thriller psicologici da leggere a perdifiato come una corsa a primavera a piedi nudi su un campo fiorito. Soggioga, ammalia, stupisce. E anche l’ultimo suo romanzo, “La casa delle luci”, è un successo di pubblico e di emozioni. Edito da Longanesi, come tutti i suoi romanzi, e uscito l’otto novembre scorso, La casa delle luci in meno di due mesi ha conquistato il podio dei libri più venduti nel 2022.
La casa delle luci
Eva ha dieci anni e non vuole mai lasciare la casa in cui è nata e cresciuta. Se qualcuno la forza viene colta dal panico, urla e si dimena. Eva non va a scuola e non frequenta altri bambini. Ha un amico immaginario con cui parla per ore. Sono così gli amici immaginari dei bambini “spuntano fuori da un pozzo profondo di solitudine”. Sono dispostici, possessivi, pretendono esclusività e spesso non se ne vogliono più andare. Questi sono i primi segnali di schizofrenia infantile, decreta Pietro Gerber, uno psicanalista infantile.
Davanti a lui, a raccontare questa triste storia, Maja Salo, la ragazza alla pari finlandese assunta per badare alla bambina. I genitori sono ombre nella vita di Eva. Separati, il padre vive altrove da molto tempo e la madre gira il mondo continuamente. Il rapporto della madre con Eva e con la sua tata è esclusivamente telefonico. Nessuna presenza, nessun abbraccio, nessun affetto manifestato. Nell’enorme tenuta Onegli Catelani delle campagne fiorentine intorno a San Gimignano vivono solo Eva, Maja e una governante.
L’addormentatore di bambini giusto?
- Ho chiesto in giro e mi hanno detto che lei è il più bravo.[...] L'addormentatore di bambini giusto? - Quanti miei colleghi psicologi infantili hanno già rifiutato il caso? [...] - Lei è l'ultimo rimasto.
Da questo momento, che si svolge a pagina 56, Donato Carrisi ci trascina e travolge per altre 380 pagine in un mondo fatto di enigmi, fatti misteriosi e tragici che ritornano dall’infanzia di Pietro Gerber. Voci oscure, episodi inspiegabili, verità celate per molto tempo che a mano a mano riaffiorano. Eva racconta di cose che non dovrebbe e neanche potrebbe conoscere. L’ipnosi è la chiave di lettura e di volta dell’intero romanzo. Nella nota dell’autore, in fondo al romanzo. Donato Carrisi dichiara che “le pratiche ipnotiche presenti nella storia sono effettivamente utilizzate nelle terapie. Gli effetti prodotti sono esattamente quelli descritti. […] L’addormentatore di bambini è diventato un personaggio reale“.
L’ispirazione da un esperienza personale di Carrisi
Come è nata questa ispirazione? Donato Carrisi lo spiega durante la presentazione a Roma, presso la libreria Nuova Europa, della Casa delle luci. “Mi sono informato sugli amici immaginari dei bambini dei miei amici. E mi hanno raccontato delle storie davvero incredibili. Ma soprattutto è capitata una cosa, un po’ di anni fa, con mio figlio maggiore. Quando era più piccolo, lui indicava un punto della sua cameretta dove c’era un peluche: una giraffa. La giraffa Raffaella. Lui continuava ad indicarla dicendo Ella, Ella, Ella! Noi pensavamo che Ella fosse il diminutivo della giraffa.
Quando abbiamo spostato la giraffa, lui continuava a dire Ella, Ella, Ella. Ma le sue parole ascoltando attentamente non erano ella, erano è là… è là! Vedete come nascono le storie?

