(Adnkronos) –
Vittoria certa per Nicusor Dan nel secondo turno delle presidenziali in Romania. Con il 99% dei voti scrutinati in Romania, il sindaco liberale e indipendente di Bucarest ha ottenuto il 54,79% dei consensi contro il 45,21% del suo sfidante di estrema destra, George Simion. Secondo i dati parziali, circa 11,64 milioni di romeni hanno votato al secondo turno, di cui 1,64 milioni all’estero. Sebbene il voto della diaspora – ancora da completare – favorisca Simion, il distacco attuale rendere impossibile una rimonta. Un fattore in favore del sindaco di Bucarest è stata l'alta affluenza, che ha raggiunto il 65%. Ma, sottolinea il Guardian, bisogna ricordare che al primo turno gli exit poll sottostimarono di 10 punti il risultato del leader di Aur che poi vinse con un ampio vantaggio. Inoltre, osserva ancora il sito del giornale britannico, gli exit poll "non sembrano tener conto nel voto cruciale della diaspora". "Io sono il nuovo presidente e restituisco il potere ai romeni", dice Simion dopo la chiusura delle urne contestando l'affidabilità degli exit poll. In nottata, il dietrofront e l'ammissione della sconfitta: "Vorrei congratularmi con il mio avversario, Nicusor Dan. Ha vinto le elezioni e questa è stata la volontà del popolo romeno", dice. "I romeni vogliono il dialogo, non l'odio", il primo commento di Nicusor Dan, subito dopo la diffusione degli exit poll. Il sindaco di Bucarest ha anche lodato, "l'impressionante forza" della società romena, riporta il Guardian. Il governo romeno ha denunciato una "campagna virale di false informazioni" sui social network, in particolare su Telegram, con l’obiettivo di "influenzare il processo elettorale". Secondo Bucarest, l’operazione "porta ancora una volta le caratteristiche di un’ingerenza russa". La dichiarazione è stata pubblicata su X dal portavoce del ministero degli Esteri romeno, in un momento di forte tensione mediatica legata al ballottaggio per le presidenziali tra l'ultraconservatore George Simion e il sindaco europeista di Budapest, Nicusor Dan. Il comunicato arriva poche ore dopo le affermazioni del fondatore di Telegram, Pavel Durov, che aveva accusato – senza nominarla esplicitamente – la Francia di aver tentato di "silenziare le voci conservatrici" in Romania. Parigi ha smentito con fermezza: "Si tratta di accuse infondate che respingiamo totalmente", ha dichiarato un portavoce del governo francese. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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