Il Castello di Neuschwanstein tra misteri e leggende

Il Castello di Neuschwanstein, conosciuto anche come il castello di Walt Disney, tra le montagne della Baviera, è uno dei castelli più iconici e affascinanti del mondo, avvolto da un’aura di mistero che affascina visitatori da tutto il mondo. Situato in Germania nelle vicinanze di Füssen, all’interno della località di Schwangau, ogni angolo del castello racconta una storia.

il castello avvolto dalle nuvole
foto licenza CC

Ognuna di quelle storie storia aggiunge fascino e leggenda a questo luogo incantevole. Che si tratti delle storie di cavalieri e principesse, del mistero della morte di Ludovico II ( che lo fece costruire), o della bellezza incompiuta del castello, Neuschwanstein rimane un simbolo di sogno e fantasia.

E’ molto più di una semplice attrazione turistica. E’ un luogo in cui si vive un vero e proprio viaggio nel tempo circondati da un’atmosfera unica e affascinante.

ripresa del castello dabbasso licenza cc
foto licenza cc

Il Cavaliere del Cigno

Una delle leggende più affascinanti legate al Castello di Neuschwanstein è quella del Cavaliere del Cigno. La leggenda di Lohengrin, conosciuto come il Cavaliere del Cigno, è una storia medievale tedesca. Lohengrin è il figlio di Parsifal, il cavaliere del Santo Graal. Chiamato a difendere Elsa di Brabante, una nobile ingiustamente accusata, la salva arrivand su una piccola barca trainata da un cigno. Le impone una sola condizione, Elsa non deve mai chiedergli il suo nome o la sua origine. Elsa, spinta dalla curiosità, infrange la promessa. Lohengrin è quindi costretto a rivelare la sua identità e a partire, lasciando Elsa, nel frattempo diventata sua sposa, per sempre.

affreschi interni al castello foto licenza cc

Ludovico II è profondamente affascinato da questa leggenda e decide, qundi, di dedicare il castello a Lohengrin. Le decorazioni interne dai motivi cavallereschi e fiabeschi sono un omaggio a questa leggenda. Un esempio di questa passione si può ritrovare nei suoi commenti, circa le pitture ad affresco sulle storie di Lohengrin. “Sua Maestà desidera che […] la nave sia posta lontana dalla riva, che il collo di Lohengrin sia meno torto, che la catena che si snoda dalla barca al cigno sia d’oro e non di rose, ed infine che lo stile del castello visibile nella scena sia medievale“.

Ludovico II di Baviera in veste da Re- foto licenza CC

Il Re delle Favole

Ludovico II di Baviera, soprannominato il “Re delle Favole”, è la figura centrale nella storia del castello. Noto per il suo amore per le arti e la musica, in particolare per le opere di Richard Wagner decide di costruire Neuschwanstein come un tributo al compositore. Ogni stanza del castello, infatti, riflette questa passione, con decorazioni ispirate alle leggende e ai miti rappresentati nelle opere di Wagner.

sala della musica costruita per wagner
sala della musica – licenza foto CC

Wagner

Nonostante ciò e la profonda amicizia di Wagner con Ludovico II, il compositore non visitò mai il castello. Nel maggio 1867 Ludovico II inviava le seguenti righe di ammirazione, a Richard Wagner:

«È mia intenzione far ricostruire l’antica rovina del castello di Hohenschwangau, nei pressi della gola prodi Pöllat, nello stile autentico delle antiche fortezze dei cavalieri tedeschi e devo confessarVi di rallegrarmi molto all’idea di potervi soggiornare un giorno (fra tre anni). Vi dovranno essere sistemate numerose camere per gli ospiti, confortevoli e accoglienti, dalle quali si potrà godere una stupenda vista sull’augusto monte del Säuling, sulle montagne del Tirolo e sulla vasta pianura.

veduta del panorama circostante da una loggia del castello

Voi Lo conoscete bene, l’adorato ospite che vorrei ospitarvi. Il luogo è uno dei più belli che si possano trovare, sacro e inavvicinabile, un tempio degno di Voi, divino amico, che faceste fiorire l’unica salvezza e la vera benedizione del mondo. Vi ritroverete anche reminiscenze dal ‘Tannhäuser’ (Sala dei cantori con vista sulla fortezza sullo sfondo), dal ‘Lohengrin’ (Cortile del castello, corridoio aperto, sentiero per la cappella. In ogni senso questo castello sarà più bello e confortevole di quello più in basso di Hohenschwangau, che annualmente viene dissacrato dalla prosa di mia madre. Gli Dei dissacrati si vendicheranno e si tratterranno con Noi, lassù sulle ripide cime, allietati dall’aura del Paradiso.» (Ludovico II di Baviera)

vetri a cattedrale con raffigurazioni religiose
interni del castello foto licenza cc

La Morte Misteriosa di Ludovico II

Una delle storie più misteriose legate al Castello di Neuschwanstein riguarda la morte di Ludovico II. Nel 1886, il re è dichiarato mentalmente instabile e deposto dal trono. Poco dopo, viene trovato morto in circostanze misteriose nel Lago di Starnberg, insieme al suo psichiatra, il dottor Bernhard von Gudden. Le circostanze della sua morte rimangono avvolte nel mistero. Anche se le guide del posto raccontano che Ludovico si sia suicidato proprio perché innamorato di Wagner e non corrisposto .

Sette settimane dopo la morte di re Ludovico II, Neuschwanstein viene aperto al pubblico. Il re schivo e solitario, in realtà aveva costruito il castello per ritirarsi dalla vita pubblica. Ma da quel momento il suo buen retiro si trasforma in una delle meraviglie di cui tutto il mondo parla.

dettagli del tetto
foto licenza CC

Il Castello Incompiuto

Nonostante la sua magnificenza, il Castello di Neuschwanstein non fu mai completato. Ludovico II morì prima che i lavori fossero terminati, lasciando molte stanze del castello incompiute e lasciando al fascino dell’immaginario e della leggenda il misterioso sogno visionario di Ludovico. Basti pensare che una delle stanze del castello riproduce, in maniera molto realistica, una grotta con stalattiti e stalagmiti e, durante il regno di Ludovico II di Baviera, anche una cascata.

il castello visto sulla rocca

Il Ponte di MariaIl Marienbrücke

Un ponte sospeso sopra la gola del Pöllat, offre una vista spettacolare sul Castello di Neuschwanstein. Si dice che il ponte sia stato costruito in onore della madre di Ludovico, la regina Maria.

interni

Orari di apertura

Il Castello di Neuschwanstein è aperto tutto l’anno, con orari che variano a seconda della stagione.

**Dal 23 marzo al 15 ottobre**: dalle 9:00 alle 18:00. **Dal 16 ottobre al 22 marzo**: dalle 10:00 alle 16:00. Il castello è chiuso il 1º gennaio, il 24, 25 e 31 dicembre. Altre informazioni direttamente sul sito cliccando qui

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte e Cultura. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla realizzazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva. Cura dal 2024 la.promozione della fondazione Sergio Bonfantini e dal 2021 la promozione della Fondazione Carlo Bossone. .Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “ del dottor Ravazzani. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Ha curato per il Comune di Collegno 2 mostre d'arte di respiro nazionale nel 2021 e nel 2022 con circa 90.000 visitatori. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".