Side A – Storie a 45 giri: I Krisma di “Many Kisses” e l’Italia che guarda al futuro (in memoria di Maurizio Arcieri)
Nel 1979, mentre il mondo balla sulle note di “I Was Made for Lovin’ You”, anche in Italia qualcosa cambia.
Una coppia artistica, elegante e aliena, decide di abbandonare la forma tradizionale del pop per costruire un universo elettronico e sensuale.
Maurizio Arcieri e Christina Moser, in arte Krisma, pubblicano “Many Kisses”: un singolo che fonde erotismo, ritmo sintetico e ironia cosmopolita.
È il momento in cui l’Italia smette di guardare Londra o New York e inizia a immaginare il proprio futuro sonoro.
Black Silk Stockings
“Many Kisses” non nasce nel vuoto. È figlia di un percorso iniziato con “Clandestine Anticipation”, ma esplode con “Cathode Mamma” e “Clara”, i dischi che aprono agli anni Ottanta.
Nel ’79, i Krisma non sono più un esperimento new wave: sono un progetto artistico compiuto, in cui voce, immagine e suono si fondono in un linguaggio internazionale.
La canzone, costruita su una pulsazione sintetica, mescola sensualità e freddezza.
Le tastiere sembrano respirare, la voce di Christina è distante e magnetica, quella di Maurizio alterna gioco e desiderio.
È pop, ma anche performance: un bacio meccanico, una dichiarazione ironica e disturbante al tempo stesso.
Cathode Mamma
L’anima dei Krisma è la stessa che nei Kiss diventa spettacolo.
Loro scelgono la strada dell’elettronica, ma il principio è identico: costruire un’immagine che amplifichi la musica.
Nel loro mondo, tutto è visione: Christina come una dea glaciale, Maurizio come un androide dandy.
Non c’è spontaneità, c’è costruzione consapevole, ma è proprio lì che abita la poesia del futuro.
“Many Kisses” anticipa l’idea di un pop sintetico che diventerà dominante pochi anni dopo.
In un’Italia ancora legata al cantautorato o alla melodia, i Krisma suonano come una radio proveniente da Marte.
C’è qualcosa di profondamente sensuale nel suono di “Many Kisses”.
È una sensualità filtrata, artificiale, che vive dentro i sintetizzatori Roland e i beat programmati.
La voce di Christina non seduce nel modo classico: sembra una trasmissione, un segnale da captare.
Maurizio, invece, incarna l’uomo postmoderno, metà pop star, metà manichino.
È l’epoca in cui l’erotismo si sposta dal corpo reale all’immagine mediatica.
E i Krisma sono i primi italiani a comprenderlo davvero: in “Many Kisses”, l’amore diventa linguaggio sintetico, bacio elettronico, comunicazione seriale.
Samora Club
Il 1979 è il punto di svolta.
Nel mondo, la disco music inizia a trasformarsi in elettronica; in Italia, il rock si contamina con il pop.
Gli studi di registrazione si riempiono di sintetizzatori, i locali cambiano faccia: l’estetica futurista prende piede.
Mentre i Kiss flirtano con la disco-music, i Krisma inventano il suono della modernità italiana.
Non guardano più al rock, ma all’Europa elettronica: Kraftwerk, Ultravox, Roxy Music.
Eppure, come i Kiss, non rinunciano al carisma: Christina e Maurizio costruiscono personaggi, non semplici musicisti.
La canzone esce come 45 giri e conquista le radio più audaci, le discoteche d’avanguardia, e il pubblico curioso che percepisce il cambio d’epoca.
È una canzone che non sembra italiana, eppure racchiude l’Italia più visionaria di quel tempo.
C-Rock
I Krisma capiscono per primi che la musica non è più solo da ascoltare, ma da guardare.
La loro estetica visiva, fondali bianchi, luci al neon, abiti sintetici, è parte integrante del messaggio.
Nei loro videoclip, l’Italia scopre la modernità televisiva: tutto è montaggio, ritmo, simulacro.
Il brano funziona anche senza immagini, ma è pensata come esperienza visiva: un suono da vedere, un gesto performativo.
Come i Kiss con il trucco e il fuoco, i Krisma costruiscono un’icona che esiste solo nella fusione tra immagine e suono.
È arte pop nel senso pieno, ma con una sensibilità quasi avanguardista.
Nothing to Do with the Dog
Il successo di “Many Kisses” non è mainstream, ma culturale.
Non scala le classifiche come i brani di Rettore o Alan Sorrenti, ma influenza un’intera generazione di musicisti.
Senza i Krisma, l’Italia non avrebbe avuto i progetti elettronici degli anni Ottanta: dai Matia Bazar rinnovati a Garbo, dai Rockets ai primissimi Litfiba.
“Many Kisses” diventa una canzone-manifesto: anticipa la fine del corpo naturale e l’inizio del corpo elettronico.
È un bacio che non ha calore, ma una lucentezza perfetta.
Il pubblico che li ascolta in quegli anni non sa ancora che sta assistendo alla nascita del pop moderno.
Signorina
In “Many Kisses”, i sentimenti non scompaiono, si trasformano.
L’amore diventa immagine, il desiderio diventa pattern ritmico, la voce diventa simulacro.
C’è ironia, ma anche malinconia: il piacere è mediato, ma non meno reale.
Maurizio Arcieri, che aveva iniziato nei New Dada negli anni ’60, trova qui la sua forma più pura.
Christina Moser, compagna e musa, porta il tocco elegante, europeo, femminile.
Insieme, sono una coppia che si reinventa, che costruisce un’identità sonora e visiva come i Kiss, ma con l’intelligenza sottile di chi sa che il futuro sarà sintetico.
Hydrocarbons
Riascoltata oggi, “Many Kisses” suona ancora moderna. Ha la stessa forza ipnotica, la stessa ironia sexy e aliena.
È un brano che anticipa la new wave, l’electro pop e la cultura video.
Quando nel 2015 Maurizio Arcieri ci lascia, molti ricordano i Krisma come pionieri silenziosi.
Ma per chi li ha capiti, la canzone resta un piccolo miracolo italiano: il momento in cui abbiamo smesso di imitare e abbiamo iniziato a creare. Il lato italiano di un 1979 globale.
Mentre i Kiss accendono le luci della disco-music americana, i Krisma illuminano la strada dell’elettronica europea.
Due visioni opposte, ma sorelle: la stessa voglia di trasformare la musica in immagine, il corpo in linguaggio, il palco in sogno.
In memoria di Maurizio Arcieri, resta l’eredità di un artista che ha saputo guardare avanti quando tutti guardavano indietro.
E ogni volta che il sintetizzatore inizia a pulsare e una voce sussurra “many kisses”, sembra di risentire quel bacio meccanico che ha inaugurato il futuro.
Unisciti a Zetatielle Magazine su Linktr.ee e ascoltaci su RID968.


