Gims: l’addio di una leggenda o solo un nuovo inizio?
Gims, nome d’arte di Gandhi Djuna, è uno dei rapper e cantautori più influenti della scena musicale francese. Nato il 6 maggio 1986 a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, si trasferisce in Francia con la famiglia durante l’infanzia. Cresciuto a Parigi, sviluppa fin da giovane una passione per la musica e il rap, che lo porterà a diventare una delle figure di riferimento del panorama musicale francofono.
Sexion d’Assaut
La carriera di Gims ha avuto inizio con il gruppo rap “Sexion d’Assaut”, formazione con cui ha conquistato il pubblico francese grazie a testi incisivi e un’energia travolgente. Il suo talento innato e la capacità di mescolare rap, pop e influenze internazionali lo hanno reso rapidamente una delle voci più amate del genere.
Nel 2013 ha intrapreso la carriera solista, con il nome di Maître Gims, con l’album “Subliminal“, che ha riscosso un enorme successo grazie a brani iconici come “J’me tire“. Da allora, ha pubblicato diversi album di grande impatto, tra cui “Mon cœur avait raison” (2015), che comprende la hit mondiale “Est-ce que tu m’aimes?”.
Il singolo è stato certificato disco di platino in Italia. Gims ha ricevuto questo riconoscimento al Festival di Sanremo il 9 febbraio 2016 direttamente dalle mani di Carlo Conti.
“Ceinture noire” (2018) e “Le Fléau” (2020), hanno consolidato il suo status di superstar.
Le dernier Tour
Dopo anni di successi e hit internazionali, Gims ha annunciato il suo nuovo tour, intitolato “Le Dernier Tour”, che potrebbe rappresentare il suo ultimo giro di concerti. La tournée, che ha toccato numerose città in Francia, Svizzera, Lussemburgo e Belgio tra novembre 2024 e febbraio 2025, è stata un’occasione imperdibile per i suoi fan di assistere dal vivo alle sue straordinarie performance.
Se davvero questo sarà l’ultimo tour di Gims, si chiude un capitolo fondamentale della musica contemporanea francese, che lascerà un’eredità indelebile nel cuore dei suoi fan.


Zénith de Strasbourg
Apre lo show una nuova proposta, Linh, che regala al pubblico una mezzoretta di suoi nuovi inediti. Una manciata di canzoni che descrivono la sua vita, dal lasciare la sua città natale, a un amore tossico, passando per il ricordo di una spiaggia. Voce pazzesca.
Entra in scena alle 20.15 per poi uscire e lasciare il palco al Maître alle 20.45.
Il rapper si lascia desiderare ancora qualche minuto. Ma poi alle 21.00 precise entra in scena con una delle sue canzoni più famose “Est-ce que tu m’aimes”. La voce gira subito a mille, la band picchia già da paura: non male come inizio. Adrenalina pura.
Il pubblico nel parterre è abbastanza calmo, seduto quasi composto. Al contrario degli spalti dove sono tutti in piedi, e in piedi rimarranno per tutto il concerto.
Piccola battuta da parte di Gims che ha trovato il parterre strano visto che ci sono solo sedie: non gli piace. Alla terza canzone invita tutti a scendere dagli spalti e riempire i buchi (credo che le persone che hanno pagato la prima fila non siano state molto contente).
Il rapper offre una performance di un’ora e mezza pienissima, con una scaletta di 30 canzoni, che parte dall’inizio della sua carriera fino ad oggi.
Sorprendente le fasce d’età del pubblico: dai bambini fini ai genitori, Gims riesce a raggruppare più generazioni di un solo palazzetto.
Un vero animale da palcoscenico, instancabile, completamente a suo agio, e tutto il pubblico l’ha sentito. Una canzone dietro l’altra, una battuta di qua e di là. Ripeto: adrenalina pura.
C’è tempo per un bel midley di alcune delle canzoni più “danzate”. “Ce soir ne sors pas” e ancora “Best Life”, e brani del nuovo album come “Où aller” e “Sois pas timide”, canzoni del 2013, come “Je reste debout” oppure “Ma direction”.
Insomma, il Maître è riuscito ad accontentare tutto il suo pubblico, per poi finire con la zumba migliore degli ultimi tempi, che è tra l’altro la canzone con cui termina ogni suo concerto da anni: “Sapé comme jamais”.
Una serata fantastica, di emozioni e divertimento.
E come dice sempre mio papà “Stay always tuned”, anche se io ho voglia di dirvi “A la prochaine, restez connecté”.
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Foto copertina da Wikimedia Commons.