Il fenomeno social di Nonna Luigina: 86 anni, milioni di follower e una lezione profonda su vecchiaia, affetti e legami familiari.
Ci sono storie che sembrano scritte per ricordarci chi siamo. La mia si intreccia con quella di Nonna Luigina, icona affettuosa dei social, ma soprattutto simbolo di un tempo che ancora vive nei piccoli gesti quotidiani. Guardarla è come tornare bambina, come sedersi accanto alla nonna di una volta e farsi raccontare la vita. È un tuffo in un mondo che non esiste più ma che, grazie a lei, continua a parlarci. Un racconto personale, certo. Ma anche universale. Perché dietro ogni ruga, c’è una storia. E dietro ogni storia, una lezione che non dovremmo dimenticare.
Ogni volta che guardo un video di Nonna Luigina, mi sembra di rivedere mia nonna. Il suo sorriso, la sua voce pacata e quel modo tutto suo di tenere in equilibrio dolcezza e ironia mi riportano a quando da bambina ascoltavo i racconti di guerra, di fatiche contadine, di amori silenziosi. Ma penso anche a mia madre: se fosse ancora con noi, avrebbe oggi più o meno l’età di Nonna Luigina. Se ne è andata troppo presto, a soli 48 anni nel 1985. Forse anche per questo sento un legame speciale con questa straordinaria donna piemontese che, con la forza tranquilla di chi ha visto il mondo cambiare decine di volte, entra nelle case di milioni di persone portando memoria e speranza.
Il fenomeno social: Nonna Luigina
Nata nel 1938 a Gattico, in provincia di Novara, Luigina Simonotti è diventata una delle nonne più amate d’Italia grazie ai social, e in particolare a TikTok e Instagram. Il merito è del nipote Davide Moia, che durante la pandemia ha iniziato a filmare la vita quotidiana con la nonna. Ne è scaturito un diario affettuoso e spontaneo che ha toccato corde profonde nel cuore degli utenti.
Con oltre 2,3 milioni di follower su TikTok e più di 650.000 su Instagram, Nonna Luigina è diventata un punto di riferimento per chi cerca autenticità in un mondo spesso governato da filtri e apparenze. Il suo motto “dai dai“, ripetuto con tono incoraggiante e sorridente, è ormai un simbolo di resilienza e leggerezza.
La gioia delle piccole cose: una bambina con le rughe
Uno degli aspetti più teneri e sorprendenti di Nonna Luigina è il suo entusiasmo nel ricevere regali. Lo ripete spesso: “Mi piace ricevere regali per aprire i pacchetti!“. E quando li scarta, i suoi occhi brillano come quelli di una bambina di cinque anni. C’è una tenerezza disarmante in questa sua meraviglia genuina. Sembra davvero una bimba con le rughe, che affronta la vita con la stessa curiosità e stupore dell’infanzia.
E questa è un’altra lezione che ci arriva, silenziosa ma potente, da figure come Nonna Luigina: il valore dello stupore. Nonna Luigina ci ricorda un tempo – nemmeno troppo lontano – in cui ogni novità era rivoluzionaria. Luigina è nata, in un mondo senza televisione, senza telefoni nelle case, senza computer o voli low-cost. In casa mancavano elettrodomestici che oggi diamo per scontati, e viaggiare da un continente all’altro era impensabile per una famiglia qualunque.
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Le generazioni del Novecento, fino agli anni ’80, hanno vissuto immerse nello stupore: ogni invenzione sembrava spalancare una porta su un futuro sconosciuto e promettente.
Ogni conquista del progresso – il primo walkman, i videogiochi o il computer – era un evento carico di meraviglia. Vivere voleva dire assistere a un miracolo continuo.
Oggi, invece, l’abbondanza di stimoli ha anestetizzato il senso della scoperta. I ragazzi hanno tutto, e proprio per questo, spesso, nulla li sorprende. Si annoiano perché niente sembra più nuovo. Le nuove generazioni, cresciute in un mondo dove tutto è disponibile e immediato, raramente si meravigliano. A stupirle, forse, solo il lancio di un nuovo modello di intelligenza artificiale.
Che meraviglia!
Nonna Luigina, con la sua capacità di stupirsi per un pacchetto da scartare, per un fiore che nasce o un piatto di asparagi preparati con amore da Davide, ci insegna che lo stupore non nasce dalle cose, ma dallo sguardo. E che forse dovremmo reimparare a guardare il mondo con occhi più semplici, più grati, più vivi.
Viviamo in un tempo in cui lo stupore si è assottigliato, e la noia prende spesso il suo posto. È come se l’eccesso di possibilità avesse tolto il gusto della scoperta. In questo scenario, la presenza di figure come Nonna Luigina è preziosa: ci ricorda cosa vuol dire sorprendersi, ci riporta alla meraviglia essenziale delle piccole cose. Guardare quei meravigliosi occhi azzurri, pieni di luce, che sorridono, che si commuovono e si stupiscono sono un invito a ritrovare, dentro di noi, quella parte che ancora sa meravigliarsi. E forse, anche a ringraziare di più.
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The circle of life, ovvero la chiusura del cerchio della vita
Ma c’è qualcosa di più profondo in questo atteggiamento. Nel percorso umano che ci accompagna dalla nascita alla fine della vita, l’infanzia e la vecchiaia si toccano, si somigliano. Sono le due estremità della nostra esistenza in cui la vulnerabilità si manifesta senza maschere, e in cui l’anima, libera dai ruoli e dalle pressioni sociali, può finalmente esprimersi con autenticità.
Nonna Luigina, con la sua capacità di gioire e ridere per le piccole cose, ci ricorda che la vita, alla fine, si riduce all’essenziale: un gesto d’amore, un’attenzione sincera, un regalo da scartare come fosse la prima volta. Il cerchio dell’esistenza si chiude con la stessa meraviglia con cui si era aperto. È come se l’essere umano, nel suo ultimo tratto, tornasse ad abitare l’incanto dell’origine. La leggerezza non è superficialità, ma una conquista, un distillato di vita. In lei vediamo come la semplicità possa essere la più alta forma di saggezza.
La vecchiaia come valore, non come limite
La figura di Nonna Luigina ribalta con forza e semplicità lo stereotipo della vecchiaia come fase di declino. In ogni suo gesto, in ogni frase pronunciata, traspare la vitalità di una donna che ha attraversato un secolo con dignità e ironia. Non è solo la “nonna di TikTok”, ma una voce che racconta con semplicità e verità il valore della vita vissuta.
Non gli piacciono le sue rughe, e vorrei tanto che invece sapesse quando darei per poter accarezzare le rughe sul viso di mia madre che, purtroppo, non ho avuto il piacere di vedere invecchiare. Perché ogni ruga è un sorriso che abbiamo regalato, o un dolore per cui abbiamo sofferto, tracce indelebili di un viaggio di vita e quelle sul viso di nonna Luigina raccontano una storia, non solo personale ma di un vissuto collettivo.
In un tempo in cui l’età viene spesso nascosta o minimizzata, Nonna Luigina mostra che la vecchiaia può essere protagonista. Il suo successo dimostra che c’è fame di saggezza, di lentezza, di memoria. E forse anche di una certa dolcezza antica che solo chi ha superato molte primavere sa donare.
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I nonni, colonna portante delle famiglie
Oltre al successo individuale, la storia di Nonna Luigina ci invita a riflettere sul ruolo dei nonni nelle famiglie italiane e degli anziani in generale. In silenzio, spesso senza clamore, i nonni continuano a essere un pilastro su cui si regge la società: aiutano economicamente, trasmettono valori, offrono tempo e amore.
In un mondo frenetico, dove il tempo sembra sempre mancare, i nonni rappresentano un’oasi di ascolto e cura. Nonna Luigina incarna perfettamente questo ruolo: accanto al nipote Davide, condivide non solo aneddoti e quotidianità, ma anche un modo di vivere più profondo, più lento, più vero.
Rispetto e presenza: il tempo da dedicare agli anziani
Avere ancora accanto gli anziani è un privilegio che spesso diamo per scontato. Dopo una vita dedicata alla famiglia, al lavoro, ai sacrifici silenziosi, troppo spesso sono proprio i più vicini a dimenticarsene. In tanti casi, per mancanza di tempo o risorse, si ricorre alle case di riposo o si delegano completamente le cure a badanti. È comprensibile: il mondo del lavoro impone ritmi serrati e non sempre si hanno alternative. Ma c’è una differenza profonda tra il delegare e l’abbandonare, tra il gestire e il partecipare.
Davide ci mostra che un altro modo è possibile. Il tempo condiviso con la nonna è un atto d’amore quotidiano, un impegno concreto che restituisce dignità e valore alla vecchiaia. Perché gli anziani non chiedono tanto: chiedono tempo, ascolto, una presenza. Quel tempo che spesso piangiamo quando non c’è più, ma che, finché ci sono, possiamo ancora offrire.
Dovremmo ricordarci più spesso che per molti di loro – e, in fondo, anche per noi – i giorni non si contano più in avanti, ma all’indietro. Ogni abbraccio, ogni visita, ogni parola spesa è un dono che non si ripete. E forse il più grande gesto d’amore che possiamo fare è esserci. Fino alla fine.
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L’esperienza come eredità preziosa
Chi ha vissuto quasi un secolo ha visto più di quanto molti di noi possano immaginare. Guerre, carestie, rinascite, boom economici, rivoluzioni tecnologiche. Nonna Luigina ha attraversato tutto questo e oggi rappresenta un ponte tra passato e presente. Il suo sguardo, mai giudicante, è quello di chi ha imparato a non dare nulla per scontato.
In un tempo in cui tutto scorre veloce, lei ci insegna a fermarci. A guardare. A ricordare. Per essere grati.
Guardando Nonna Luigina, tanti di noi ritrovano qualcosa di perduto: un gesto, una voce, un sapore. E in quel ritrovarsi, anche solo per un istante, si ricompone un pezzo della nostra identità. Non solo divertire, ma toccare corde profonde.
Spoiler: nonna Luigina è immortale
Ma soprattutto, Nonna Luigina ci sta insegnando il concetto di “immortalità” e che l’immortalità e di tutti, basta considerare il concetto di “immortale” dal giusto punto di vista. Ogni volta che riusciamo a lasciare qualcosa di noi in qualcuno, attraverso i nostri comportamenti, le nostre azioni, creiamo la nostra immortalità. Se ciò che abbiamo seminato in vita, mette radici nel cuore di qualcuno e vive attraverso lui, e viene trasmesso ad altri dopo di lui, saremo immortali.
Questo è il vero miracolo di Nonna Luigina: è immortale. Anche “dopo”, anche “poi”, esisterà per sempre.
Grazie all’idea geniale del nipote Davide di condividere con il mondo intero il suo affetto e il suo legame famigliare, Nonna Luigina sta insegnando a tutti noi a ricordarci che siamo parte di una storia più grande, fatta di legami, di memorie e di un amore che attraversa il tempo, le mode e le generazioni. Un amore che ci orienta nel presente e ci invita a prenderci cura di chi ci ha preceduto, con la stessa dedizione con cui loro, un tempo, si sono presi cura di noi. Perché, in fondo, l’amore è il vero senso della vita, e la vita, va presa con gioia e con ironia.
Nonna Luigina docet.
Potete seguire nonna Luigina e Davide su Facebook e Instagram e sul profilo ufficiale di Tiktok