Nuovo filtro su Tiktok per riconoscere i video creati con IA

Che bello quando il bianco era bianco e il nero era nero… I social sono nati per essere una piattaforma di condivisione di contenuti che raccontino storie di vita reali, informazione, musica e cultura in genere. Nel tempo si sono trasformati adattandosi alla domanda degli utenti e affidandosi alla creatività dell’essere umano, creatività che ha subito trovato terreno fertile nel campo delle app e della intelligenza artificiale. Due binari che non camminano paralleli ma che viaggiano intrecciandosi e sovrapponendosi perché l’uno ha bisogno dell’altro per esprimersi.

Il magico mondo dei social

Oggi i social non propongono più solo foto o video amatoriali, ma contenuti ben strutturati, tanto che il video amatoriale non ha più la stessa presa sull’interesse dell’utente, perché non si propone più come un contenuto creativo dal punto di vista grafico. Oggi creare un post, una storia o un reel è un vero e proprio lavoro per molti e chi opta per il fai-da-te deve riuscire a competere con quello che l’utente medio vuole: stupirsi.

È così che, grazie all’intelligenza artificiale, spuntano come funghi video realistici, animazioni e persino brevi filmati che sembrano girati da professionisti. Ma il peggio è che si assiste a video -reel, storie, cortometraggi… chiamateli come volete – sempre più spettacolari e suggestivi, che rappresentano situazioni o luoghi tanto sorprendenti da sembrare veri e la differenza tra ciò che è reale e ciò che non lo è diventa sempre più difficile da percepire.

Questo nuovo scenario porta vantaggi incredibili: chiunque può dare forma a idee creative senza avere competenze tecniche avanzate, e storie e immagini possono nascere in pochi minuti. Ma c’è anche un rovescio della medaglia. Video e post che sembrano autentici possono in realtà essere falsi, e questo apre la porta a disinformazione, inganni e manipolazione della percezione. È l’era dei contenuti “deepfake” diffusi non solo da professionisti, ma da chiunque abbia accesso a strumenti di IA.

Riconoscere i contenuti generati artificialmente diventa difficile, se non impossibile, soprattutto perché alcuni video sono creati con tecniche così avanzate da sembrare reali.

Per le piattaforme social, questa situazione rappresenta una sfida enorme: come mantenere la fiducia degli utenti, offrendo al contempo strumenti creativi sempre più potenti?

Nuovo filtro su Tiktok: a cosa serve e come si usa?

In risposta a questa sfida, TikTok ha introdotto una nuova impostazione che permette agli utenti di persone decidere quanto contenuto generato dall’IA vogliono vedere. L’idea è semplice: nel menu delle impostazioni ci sarà una voce “gestisci argomenti’ che ci permetterà di scegliere di aumentare o ridurre la quantità di video artificiali nel feed “Per Te”. Non è un vero e proprio “blocco”, ma una limitazione che si può inserire per avere più controllo sulla propria esperienza digitale.

Questo sistema consente di adattare il feed ai propri gusti e alle proprie necessità. Chi preferisce vedere solo contenuti autentici può ridurre i video generati dall’IA, mentre chi ama sperimentare con creatività digitale può lasciarli comparire più spesso.

L’obiettivo di TikTok non è eliminare l’IA, ma offrire trasparenza e consapevolezza sui contenuti di IA sempre più presenti sul social network e dare strumenti di filtro agli utenti significa aiutarli a orientarsi e a comprendere meglio ciò che vedono.

Come fa Tiktok a riconoscere se un video è fatto con IA?

Per far funzionare questo controllo, però, TikTok deve essere in grado di riconoscere i video generati dall’IA e di farli riconoscere agli utenti. Per farlo, utilizza due strumenti principali. Il primo è un watermark invisibile, un segnale digitale nascosto nei video, leggibile solo dalla piattaforma. Questo permette di identificare contenuti creati con strumenti interni o caricati con informazioni di autenticità specifiche, senza alterare l’esperienza visiva dell’utente.

Il secondo strumento sono i metadati che indicano se un contenuto è stato creato o modificato artificialmente. In teoria, questi dati dovrebbero segnalare correttamente tutti i video generati dall’IA. Nella pratica, però, possono essere persi se un video viene scaricato, modificato o condiviso su altre piattaforme. Il watermark invisibile funziona rimane nel file anche se i metadati vengono rimossi, aiutando la piattaforma a riconoscere comunque l’origine artificiale.

Questa doppia protezione, ovviamente, non garantisce una sicurezza totale, ma – almeno – aumenta la precisione dei filtri. Sicuramente, alcuni video sfuggiranno alla classificazione, soprattutto se sono creati con manipolazioni avanzate, ma aiuteranno sicuramente a dare un’alta percentuale di individuazione dei contenuti generati con intelligenza artificiale.

Cosa sappiamo del nuovo filtro su Tiktok?

Ad oggi sono certe due cose:

  • Il filtro è ancora in fase di test, quindi non tutti gli utenti hanno accesso immediato. Anche quando sarà disponibile, non eliminerà del tutto i video artificiali: servirà solo a ridurne la presenza nel feed secondo le preferenze personali.
  • il watermark invisibile funziona solo all’interno della piattaforma. Nonostante queste sfide, il nuovo strumento rappresenta un passo significativo. Mettere il controllo nelle mani degli utenti significa riconoscere la complessità del panorama digitale contemporaneo e rispondere in maniera pratica alla diffusione di contenuti generati dall’IA.

Il nuovo filtro mira ad essere uno strumento di difesa dalla disinformazione e un incentivo a usare l’IA in maniera etica e creativa, anche se, come si usa dire in Italia, “fatta la legge, trovato l’inganno”…

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Fede il Comandante
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Dal mare viene la vita, e la sua a lui l’ha dedicata, navigandola con un semplice sandolino o con un maestoso gigayacht. “Comandante“ si, ma non prima di aver assaporato le gioie dall’essere prima mozzo, marinaio, nostromo e perché no, "serpante" (lavacessi n.d.r) Il mare il suo sorriso, la barca la sua favola, il porto la sua realtà, gli equipaggi la sua famiglia.
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