Nuovi Tutor 3.0 in autostrada: cosa sono, come funzionano e dove sono. Più controlli, più sicurezza, meno scuse per automobilisti e camionisti
Dal 7 marzo 2025, su 26 nuove tratte autostradali italiane, è arrivata la versione 3.0 del sistema che misura la velocità media. Ma non solo. Questi nuovi dispositivi sono molto più di semplici “macchinette da multa”. Sono occhi elettronici super evoluti che controllano praticamente tutto quello che succede sulla carreggiata. E no, non si lasciano fregare facilmente. Gli automobilisti che pensano di cavarsela con un’accelerata o una frenata strategica, è meglio che ci ripensino.
Il terzo occhio della Polizia Stradale vede tutto e non solo. Il sistema sofisticato è in grado di rilevare molto più di un’infrazione ai limiti di velocità o di un sorpasso azzardato: come leggerete più avanti, può anche rilevare merci pericolose, pesi fuori misura e molto altro. Il nuovo tutor 3.0 sarà uno strumento di controllo anche (e soprattutto) per i “vehiculi longo”, quindi per il controllo del traffico dei mezzi pesanti.
Cosa sono i Tutor?
Il Tutor classico, introdotto nel 2005, funziona in modo semplice: due portali, una distanza precisa e una doppia foto. Se ci metti troppo poco tempo per percorrere quel tratto, vuol dire che andavi troppo veloce. In pratica, quando passi sotto il primo portale, il sistema legge la tua targa e segna l’orario. Dopo qualche chilometro, c’è un secondo portale che fa la stessa cosa. Il computer centrale confronta i dati e calcola la tua velocità media. Se sei stato bravo e hai rispettato i limiti, nessun problema: i tuoi dati vengono eliminati all’istante. Se invece hai esagerato con l’acceleratore… arriva la multa. La multa parte quasi da sola. Il sistema legge la targa all’ingresso e all’uscita della tratta, calcola la velocità media e, se sfori i limiti, avvisa la Polizia.
Non è un radar, non scatta foto per caso.
La differenza tra un autovelox e un tutor è tanta, perché i tutor non si limitano a scattare una foto in un punto preciso come fa l’Autovelox, ma ti seguono per chilometri.
È preciso, silenzioso e molto più affidabile di quanto pensi.
Cosa cambia con i Tutor 3.0? Nuovi controlli per automobilisti e camionisti
I Tutor 3.0 non sono semplici aggiornamenti: sono un salto di generazione. Attivi dal 7 marzo 2025 su 26 tratte autostradali italiane, questi nuovi dispositivi vanno ben oltre il calcolo della velocità media. Sono più precisi, più intelligenti, e soprattutto più “curiosi” su quello che accade su strada.
Ad esempio, riescono a rilevare se un camion sta facendo un sorpasso vietato, controllano se il camion è troppo carico o se trasporta materiali pericolosi dove non dovrebbe. Hanno perfino un sistema che riconosce i veicoli contromano, soprattutto nelle gallerie più lunghe.
E non è finita: sono in grado di individuare anomalie nei tachigrafi (quegli strumenti che regolano i tempi di guida e riposo degli autotrasportatori) e aiutano la Polizia Stradale a smascherare chi cerca di fare il furbo al casello evitando il pedaggio.
Insomma, i Tutor 3.0 non si limitano a multare: vogliono davvero rendere le nostre strade più sicure. Un po’ come un vigilante silenzioso che lavora senza mai stancarsi.
Come funzionano nel dettaglio?
Il sistema è decisamente più sofisticato di un semplice radar. I nuovi Tutor utilizzano telecamere ad alta risoluzione e sensori ottici digitali, capaci di distinguere il tipo di veicolo (automobile, moto, camion, autobus…) e seguirlo lungo tutta la tratta.
Il portale d’ingresso cattura un’immagine del mezzo, registra data e ora, e invia tutto al centro di elaborazione. Lo stesso succede al secondo portale. Se tutto è in regola, i dati vengono cancellati. Se invece emerge un’infrazione, il sistema va a pescare i dati del veicolo negli archivi della motorizzazione o delle società di autonoleggio, per identificare chi guidava. Il tutto in pochissimi secondi, senza margine di errore.
Inoltre, rispetto al passato, questi Tutor possono anche misurare la velocità istantanea in alcuni punti, rendendo il controllo ancora più puntuale.
Per capire meglio, guardate questo video, ma non ci abbandonate, perchè sotto il video, parleremo delle sanzioni e della sorveglianza.
Dove sono installati?
Il potenziamento della rete ha interessato diverse autostrade, da Nord a Sud. Ecco dove sono attivi i nuovi Tutor 3.0 (fonte A.C.I.):
A1 Milano-Napoli: 7 tratte, tra cui Chiusi-Monte San Savino, Castelnuovo di Porto-Settebagni, e l’area di servizio Tevere-Fabro.
A27 Mestre-Belluno: 5 tratte, tra il bivio con la A4 e lo svincolo con la Pedemontana.
A9 Lainate-Como-Chiasso: 5 tratte tra Saronno e Lomazzo Nord, in entrambe le direzioni.
A14 Bologna-Taranto: 4 tratte tra Pesaro e Rimini Sud.
A11 Firenze-Pisa Nord: 5 tratte tra Montecatini e Prato Est.
Con queste nuove installazioni, la rete Tutor arriva a controllare 200 tratte autostradali per un totale di circa 1.940 chilometri. E il piano è quello di allargare ancora di più il monitoraggio entro il 2027. Se stai pensando di fuggire dalla morsa elettronica… ti conviene ripensarci.
Quali sono le sanzioni?
Guidare troppo veloce può diventare un salasso. E non solo per il portafoglio. Le multe partono da 42 euro per chi supera il limite di meno di 10 km/h, ma possono arrivare fino a 3.389 euro se si sfora il limite di oltre 60 km/h, con in più la sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
E i punti? Vanno via come le patatine a un aperitivo. Anche una piccola infrazione può costarti preziosi punti sulla patente, e quando finiscono… si rifà l’esame. Davvero, non ne vale la pena.
Ma è solo un modo per fare cassa?
La domanda è legittima. Ogni volta che si parla di nuovi controlli, c’è sempre chi pensa che dietro ci sia solo la voglia di incassare più multe. Ma in questo caso, le motivazioni sono ben diverse. I Tutor 3.0 sono nati per aumentare la sicurezza, non solo per punire.
Il fatto che i dati dei veicoli in regola vengano eliminati subito, e che il sistema sia invisibile a chi rispetta le regole, è un segnale chiaro: chi guida bene non ha nulla da temere.
Noi, come guidiamo?
Alla fine, tutta questa tecnologia non serve a molto se dietro al volante non c’è anche un po’ di buon senso. I Tutor possono monitorare, fotografare, multare. Ma la responsabilità resta sempre nelle mani (e nei piedi) di chi guida. Rallentare in un tratto controllato e poi premere sull’acceleratore appena finisce il rilevamento? Non ha senso. E non serve neanche fermarsi cinque minuti all’autogrill o su una piazzola, per ingannare il timer del tutor. E, soprattutto, non rende nessuno più furbo degli altri.
Guidare bene non è una gara a chi evita la multa, ma un’abitudine da coltivare. Per rispetto degli altri, ma anche per te stesso. Perché una strada più sicura è un vantaggio per tutti, anche per chi ha fretta, anche per chi “guida da anni” e si sente infallibile.
Dove stiamo andando?
Il futuro della guida sembra sempre più automatizzato, controllato, monitorato. E se da un lato può sembrare una perdita di libertà, dall’altro c’è un vantaggio concreto: meno incidenti, meno vittime, meno stress.
Forse l’idea di sentirsi “sorvegliati” non è proprio piacevole. Ma se questa sorveglianza salva vite, forse vale la pena accettarla. I Tutor 3.0 non sono lì per rovinarti la giornata, ma per ricordarti che la strada è di tutti, e va rispettata.
Guidare bene non dovrebbe essere un’eccezione, ma la normalità. E a proposito di guidare bene, tutti ormai disponiamo di automobili super accessoriate, con pilota automatico per stabilizzare la velocità, di sensori sonori e telecamere. Alcuni sono dotati anche di una guida assistita vocale. Ma c’è una funzione che tutti, ma proprio tutti i veicoli dispongono gratuitamente. Sulla destra del volante c’è una leva che, se tirata giù attiva un’indicatore luminoso per segnalare che stiamo andando a sinistra, se tirato su, indica che vogliamo spostarci a sinistra, ed è obbligatorio l’uso per segnalare un sorpasso. Si chiama indicatore di direzione, per gli amici “freccia“.
Usatela, per cortesia, è gratis.
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