Un diavolo per…capelli

UN DIAVOLO PER CAPELLI –

Margherita cara, sono tre giorni che piango. Sono delusa, affranta, schifata. Mio marito mi ha mentito e non da ieri, da prima che fossimo fidanzati. E io per 6 anni di fidanzamento (siamo insieme da quando avevamo 24 anni) e 1 di matrimonio non mi sono accorta mai di niente!! Ti rendi conto? E soprattutto lui non mi ha detto niente!!

Tutto è cominciato 4 giorni fa quando ho portato a lavare a secco la sua giacca invernale per poterla riporre nella cabina armadio. […]

il sospetto

Al ritiro, la commessa mi ha consegnato un pacchetto di scontrini tenuti assieme da una graffetta, dicendo che li avevano trovati in una tasca interna…sai, quelle nascoste.

Lì per lì, non ci ho fatto caso, ma poi in macchina ho visto che si trattava di una parrucchiera da cui mio marito andava regolarmente, fino a 2 volte al mese.

la scoperta

Ho fatto qualche controllo col cellulare e ho scoperto che si trattava di un salone per “installazione e manutenzione impianti tricologici”, cioè parrucchini. Cosa ci andava a fare mio marito da una che metteva parrucchini con l’immensa mole di capelli che ha? Ho subito pensato ad un tradimento, visto che lui mi aveva sempre detto che andava “dal barbiere”. […]

che fare?

Ho messo in moto come una furia per andare ad affrontare questa parrucchiera. Poi è successa una cosa incredibile, cioè in un lampo tanti pezzi di ricordi si sono messi insieme. Perché mio marito non voleva neanche da fidanzati che gli passassi una mano tra i capelli? (Diceva che gli dava fastidio). Perché al mare, dopo aver fatto il bagno, lui correva a lavarsi i capelli con lo shampoo? Perché ogni mese e mezzo circa i capelli parevano sfibrati poi, dopo una visita “dal barbiere” ritornavano splendidi? Il puzzle era completo: mio marito portava il parrucchino!! A casa, rovistando tra le sue cose, ho trovato anche le ricevute della casa produttrice dei capelli.

Lui ora si trova a *** per lavoro. Al telefono, non mi sono sentita di parlargliene. Tornerà tra tre giorni. Così si fa in questi casi, Margherita??? Sono schifata, davvero.

Cate (Firenze)

Ciao cara Cate, io direi che non solo schifata ma anche estremamente arrabbiata! E ne hai tutti i diritti, non tanto perché tuo marito ti ha taciuto quello che legittimamente può sentire in lui come mancanza (i capelli, cioè la calvizia) ma perché non te l’ha palesato né durante il fidanzamento, né (cosa più grave) prima di contrarre matrimonio. Forse non sa che una cosa del genere può essere un motivo di separazione.

riflessioni

Dalla tua email, secondo me, emerge anche un po’ di rabbia verso te stessa che, come dici, non ti sei mai accorta di niente. Conta però, cara Cate, che i nuovi toupet (nome tecnico dei parrucchini) sono – ahitè – eccezionali. Nel cinema si sono sempre usati ma, mentre all’inizio sembrava dei copertoni di gomma, oggi sono tecnologicamente avanzati, sono sottilissimi. Puoi, se sei brava,  accorgertene al massimo al tatto, se passi i polpastrelli sulla “front line”, cioè l’attaccatura della fronte. Ecco perché tuo marito non voleva che gli toccassi i capelli. Questi toupet sono comunque facilmente soggetti al deperimento, quindi vanno lavati bene (al mare, per esempio, la salsedine potrebbe rovinarli) e vanno manutenuti spesso (bisogna pulirli e pulire bene il cuoio capelluto, ecco perché tuo marito si reca così spesso dalla parrucchiera).

Fai bene a volergliene parlare al suo ritorno, tu meriti finalmente di sapere tutto da lui. Ti invito solo a riflettere sul fatto che, a mio parere, tuo marito non ha taciuto tutto questo per cattiveria o per la volontà di ingannarti ma perché, probabilmente, il non avere capelli è per lui motivo di estremo e grave disagio.

soluzioni

A questo punto, una volta chiarita la questione e sbollita la tua legittima delusione, dato che dalla tua lettera non traspare che l’amore si sia spento con questa scoperta, potresti capire se accettare o meno la protesi del tuo compagno, come se fosse “naturale” una parte di lui, visto che non credo lui sia pronto per dismetterla. Credi che potrebbe essere una soluzione?

Un forte abbraccio

Margherita

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Margherita Fumero
Margherita Fumero
Attrice teatrale televisiva e cinematografica. Allieva di Macario, ha lavorato per anni in coppia con Enrico Beruschi. Tra le sue partecipazioni più famose: Drive In di Antonio Ricci e Camera Cafè nel ruolo della stagista Wanda. Dice di sè: Descrivermi? Io? Già è difficile descrivere una persona che si conosce da diverso tempo, figuriamoci se stessi, ma...ci proverò! Anche perché non è così scontato che un individuo si conosca in tutte le sue sfaccettature, nonostante sia in “compagnia di se stesso” da tutta una vita. Infatti, ci sono parti di noi che ci sfuggono, altre che sono sotterrate negli strati più profondi del nostro animo, oppure altre che semplicemente non vogliamo vedere. Io, complice il lavoro che faccio, ho dovuto scavare dentro di me, anche per fare arrivare al pubblico l'emozione che deriva dall'essere in una particolare situazione. In più – e lo dico per chi non conosce la mia formazione – ho frequentato l'Accademia di arte drammatica, non di “arte Comica”! Fu Macario che mi consigliò di dedicarmi al comico, attraverso la frase che cito in tutte le interviste dove mi chiedono dei miei esordi: “con quella faccia lì, devi far ridere”, mi disse. Tuttavia, non si deve pensare che essere attori comici significhi per forza conoscere solo il lato divertente della vita; anzi! Si dice che i più grandi comici della storia siano stati dei depressi; un po' come i clown che, in alcune scuole di mimo e recitazione, vengono presentati come personaggi in realtà tristi. Io, in realtà, a parte qualche triste e naturale accadimento – come quelli che la vita riserva più o meno ad ognuno di noi – non posso sicuramente dire che sia o sia stata una persona infelice. Al contrario: la mia “voglia di far ridere” deriva da quella serenità che ho sempre respirato in famiglia. Mia mamma Luisa era un po' come me: ironica, sorridente e con la battuta pronta. Il mio papà Gino era più riflessivo, più incline alla saggezza, ma sempre sereno. Io ho fatto un bel frullato di queste caratteristiche, ci ho aggiunto quello che la natura mi ha regalato attraverso il temperamento et voilà: signore e signori, questa è la Fumero! Una signora buffa ma dignitosa; un soggetto autoironico ma profondamente rispettoso degli altri; una donna che può interpretare mille personaggi, pur rimanendo sempre se stessa. Una persona che finge sul palcoscenico ma che è profondamente vera nella vita reale.