Nel “vocabolario della Fraternità”, “montagna” parola simbolo del cammino spirituale

365 parole “sgorgate dall’intelligenza del cuore”, come le definisce nella postfazione a questo libro il Cardinale Mauro Gambetti, Presidente della Fondazione Fratelli tutti, scelte e riscritte da altrettanti autori, esponenti delle Istituzioni civili ed ecclesiastiche, credenti e atei, Premi Nobel, artisti, giornalisti, scrittori di spicco, rappresentanti delle imprese e del mondo del lavoro e giovani missionari digitali.

Un libro che ha preso vita dalla enciclica omonima di Papa Francesco, la Fratelli tutti, ed è stata istituita in seno alla Fabbrica di San Pietro. Come simboleggia il suo logo, composto da persone in movimento che formano l’abbraccio del colonnato del Bernini, la Fondazione si pone sulla “soglia” tra la Basilica di San Pietro e la città per promuovere fraternità e amicizia sociale. Il vocabolario della fraternità, dunque, aspira a operare in questo orizzonte: come nelle parole del Segretario generale della Fondazione Francesco Occhetta, si pone “il compito di ispirare i lettori a un percorso di crescita interiore e a un’apertura verso la fraternità e tutto ciò che di buono e di umano esiste”. Una parola al giorno, per accompagnare un anno di riflessioni e riscoprire il valore di far parte di una comunità e la necessità di “essere umani” oggi. Insieme.

“M” come Montagna

Ogni cammino di fraternità comincia da una salita. Non perché sia facile, ma perché chiede sguardo lungo, passo paziente e disponibilità a condividere la fatica. Nel Vocabolario della fraternità, a cura di Francesco Occhetta per la Fondazione Fratelli Tutti (Rizzoli), la parola “montagna” non è solo una voce tra le altre: è una metafora potente del percorso umano e collettivo che il libro propone. La montagna è il luogo in cui ci si misura con il limite, si rallenta, si impara a procedere insieme. Non si scala da soli, e soprattutto non si arriva in vetta lasciando indietro qualcuno.

Questo libro nasce proprio da questa intuizione: la fraternità non è un’idea astratta, ma un esercizio quotidiano, fatto di parole che orientano, sostengono e aprono nuovi orizzonti. Come in un sentiero scandito da tappe, le 365 parole che compongono il vocabolario accompagnano il lettore giorno dopo giorno, invitandolo a salire in profondità prima ancora che in altezza. Ogni parola è una sosta, un punto di osservazione da cui rileggere se stessi, gli altri e il mondo.

La montagna, come metafora del cammino spirituale

La montagna, del resto, è anche spazio di incontro e rivelazione: luogo biblico e umano in cui si ascolta, si prende decisione, si ritrova l’essenziale. In questo senso, il Vocabolario della fraternità non offre definizioni da manuale, ma esperienze condivise, sguardi plurali, voci diverse che si intrecciano come cordate. È un libro che non promette scorciatoie, ma invita a mettersi in cammino con responsabilità e fiducia, ricordando che la vera vetta non è il successo individuale, ma la capacità di riconoscersi parte di una comunità. Perché oggi, forse più che mai, essere umani è una salita da affrontare insieme.

Non è un caso che il dialogo con Il Vocabolario della fraternità trovi un interlocutore naturale in UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani): le comunità montane sanno da sempre che la fraternità non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana fatta di prossimità, responsabilità condivisa e cura dei territori. Nel Vocabolario della fraternità la montagna diventa metafora di un cammino condiviso. È in questa immagine che UNCEM si riconosce e per questo supporta e sostiene l’opera: perché nelle comunità montane la fraternità non è un’idea, ma una pratica quotidiana.

La fondazione e la sua mission

La Fondazione Fratelli Tutti nasce dall’ispirazione dell’Enciclica omonima di Papa Francesco, un testo che affonda le sue radici in una preghiera semplice e potente: «infondi nei nostri cuori uno spirito di fratelli». È da qui che prende forma la missione della Fondazione, presieduta dal cardinale Mauro Gambetti: promuovere la fraternità come risposta concreta alle fratture del nostro tempo. In un mondo sempre più connesso ma non necessariamente più solidale, la Fondazione raccoglie l’invito del Papa a far rinascere un’aspirazione globale alla fraternità, intesa come misura dello sviluppo umano, personale e sociale.

Al centro c’è una visione dell’uomo come essere in relazione. La fraternità non è un sentimento astratto, ma una pratica quotidiana che trasforma l’“io” in un “noi”, capace di generare società più giuste, inclusive e pacifiche. Quando viene meno, avverte Papa Francesco, la libertà rischia di diventare dominio e l’uguaglianza uniformità. Al contrario, la fraternità custodisce entrambe, riconoscendo la dignità di ogni persona, oltre confini, culture e appartenenze.

La Fondazione Fratelli Tutti traduce questi principi in azioni concrete: formazione integrale della persona, dialogo tra culture e religioni, promozione della pace, cura del creato, sostegno a un’economia responsabile e a una comunicazione fondata sulla verità. Un ruolo centrale è affidato anche all’arte e alla bellezza, strumenti privilegiati per parlare al cuore e creare legami, così come all’esperienza del pellegrinaggio nella Basilica di San Pietro, pensata per trasformare il turismo in cammino spirituale.

Nel segno del Buon Samaritano, la Fondazione sceglie di “farsi prossima” ai più fragili, agli esclusi, agli stranieri, rileggendo le sofferenze del mondo alla luce del Vangelo. Perché, come ricorda il Papa, sono queste persone — capaci di compassione e mitezza — a diventare «stelle in mezzo all’oscurità».

Il libro è disponibile sul sito ufficiale di Rizzoli Editore e in tutte le migliori librerie.

Nel vocabolario della Fraternità, Fondazione Fratelli tutti, “montagna” parola simbolo del cammino spirituale - la copertina del libro bianca con il disegno della cupola di San Pietro e il fiume Tevere che scorre affianco

Potrebbe interessarti anche:

UNCEM: il silenzio della montagna è un grido di aiuto

Papa Francesco al G7: “Intelligenza Artificiale, serve una sana politica”

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”
Logo Radio