Scontri a Los Angeles, 27 arresti. Trump: “Fermate tutti quelli a volto coperto”

(Adnkronos) –
Scontri tra forze dell'ordine e manifestanti durante le proteste di Los Angeles contro i raid anti migranti. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere grandi folle di persone. Tutto il centro della città della California è stato dichiarato "zona di assembramento illegale". I dimostranti si sono radunati per respingere la repressione dell'immigrazione da parte di Donald Trump e il suo dispiegamento della guardia nazionale contro la volontà dei rappresentanti eletti dello Stato. "Arrestate subito le persone a volto coperto", ha scritto su Truth il presidente degli Stati Uniti. La Polizia, riporta la Cnn, ha confermato che nella giornata di domenica sono state fermate 27 persone.  Ieri migliaia di abitanti di Los Angeles hanno invaso le strade intorno al municipio, al tribunale federale e a un centro di detenzione dove sono trattenuti i manifestanti arrestati giorni prima. Hanno anche bloccato un'importante autostrada. Per gran parte della giornata, la folla è stata per lo più pacifica. Ma la tensione è esplosa più volte, con la polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti e granate stordenti nel tentativo di respingerli lungo le rampe di uscita dell'autostrada. Diversi veicoli a guida autonoma sono stati incendiati.  
La decisione di Trump di inviare truppe della Guardia Nazionale a Los Angeles ha sconvolto l'America. Il governatore della California, Gavin Newsom, e altri governatori democratici negli Stati Uniti hanno duramente criticato la decisione, descrivendola come un "allarmante abuso di potere". Newsom ha affermato che il presidente ha "creato una crisi" e ha descritto la sua reazione come simile a quella di un "dittatore, non di un presidente". Ha esortato Trump a dimettersi e a revocare lo schieramento "illegale". "La decisione del presidente Trump di dispiegare la Guardia Nazionale in California è un allarmante abuso di potere", hanno dichiarato i governatori in una dichiarazione congiunta. "È importante rispettare l'autorità esecutiva dei governatori del nostro Paese nella gestione delle loro Guardie Nazionali", hanno aggiunto, sottolineando il loro sostegno a Gavin Newsom.  L'ex vicepresidente americana Kamala Harris ha duramente criticato la decisione del presidente Donald Trump definendola "una pericolosa escalation pensata per provocare caos". In un messaggio pubblicato su X, Harris ha denunciato l’intervento federale come parte di una "agenda crudele e calcolata" per "diffondere panico e divisione" nel Paese. Harris ha espresso solidarietà ai manifestanti, sottolineando che le proteste sono state "in larghissima parte pacifiche" e ha ribadito il proprio sostegno "a milioni di americani che difendono i diritti e le libertà fondamentali". Le sue dichiarazioni arrivano in un momento cruciale, mentre valuta se candidarsi alla carica di governatore della California nel 2026 o tornare in corsa per la presidenza nel 2028.  E' intanto entrato in vigore subito dopo mezzanotte il nuovo divieto di ingresso negli Stati Uniti annunciato la scorsa settimana da Trump, che impedisce ai cittadini di una dozzina di nazioni di entrare negli Usa. La decisione della Casa Bianca, colpisce i cittadini di Afghanistan, Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Myanmar, Somalia, Sudan e Yemen.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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