(Adnkronos) – Quattro pagine, con foto a tutto campo e titolo celebrativo 'Giorgia Meloni – La prima donna', in italiano. E' il reportage dedicato da 'Le Figaro Magazine' alla presidente del Consiglio italiana, definita ''Lady di ferro in versione mediterranea'' e firmato da uno degli inviati di punta del giornale francese, Jean Marc Gonin. ''In poco più di due anni e mezzo al potere – si legge – la presidente donna del Consiglio italiano, e prima donna nella storia a guidare questo paese, si è affermata come figura centrale della politica transalpina. La sua curva di popolarità rimane alta e i sondaggi favoriscono il suo partito''. Dopo averla descritta in un momento della cerimonia del 2 giugno all'Altare della Patria con la ''giacca bianca ornata da una coccarda tricolore'' che ''spicca rispetto alle uniformi scure indossate dagli uomini che la circondano'', l'articolo si concentra sui rapporti con l'Europa e in particolare con la Francia di Macron. ''Non ha esitato ad adottare atteggiamenti decisi nei confronti dei suoi partner che, nel corso dei decenni, si erano abituati a trovare interlocutori transalpini'' ''più disponibili'' e ''Parigi ha subito in particolare le conseguenze'', "accusata di aver ostracizzato l’Italia nelle discussioni sull’Ucraina, la Francia è stata bersaglio di numerose critiche". L'incontro a Roma del 3 giugno tra Macron e Meloni segna ''un gesto di distensione verso Roma e un buon segnale – si legge – per la presidente del Consiglio, che ha mostrato ai suoi concittadini che la fermezza con la Francia può pagare…''. Un successo come capo di governo reso possibile anche dalla ''notevole esperienza politica'' maturata fin da giovanissima. A 15 anni nel Fronte della Gioventù, a 19 alla guida di Azione studentesca, a 29 parlamentare e poi vicepresidente della Camera, fino ad arrivare a 31, grazie a Berlusconi ''convinto anche lui del suo talento'', ad essere ''il più giovane ministro della storia italiana''.
Grazie alla 'fulminea'' carriera, ''guadagna notorietà tra gli elettori''. ''A differenza di quanto accade in Europa per altri leader di partiti di estrema destra – si sottolinea nel reportage – votarla non è quindi una decisione audace, né un salto nel vuoto. L'abbiamo già vista all'opera e sappiamo che è capace''.
''Tutti concordano sulla sua etica del lavoro e sulla sua padronanza delle questioni''. Tutti ''ne sottolineano anche il lato fermo, persino duro, che può incutere timore in chi osa contraddirla''. Non solo nel palazzo, continua il reportage, anche tra la gente del quartiere Trionfale, ''roccaforte di Fratelli d'Italia'', ci sono molti sostenitori di Meloni. Tra tutti la proprietaria del ristorante Piacere Molise. 'È oggetto di così tanti attacchi che questo la rende ancora più simpatica ai miei occhi – dice – Non tratteresti mai un uomo come tratti lei'''. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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