Asilo gratuito per bambini disabili: un diritto, non un privilegio

Si parla molto di inclusione e di abbattimento delle differenze nell’educazione fin dall’infanzia, ma il sostegno alle famiglie con bambini con disabilità rimane un enorme punto critico. Se da un lato si promuovono politiche educative inclusive, dall’altro le famiglie spesso si trovano sole ad affrontare difficoltà pratiche, economiche e sociali. La mancanza di strutture adeguate e di supporto concreto pesa sulle spalle di chi ha figli con bisogni speciali. Tuttavia, a Catania, nasce un’iniziativa che potrebbe segnare un cambiamento significativo: un asilo gratuito per famiglie con bambini disabili.

Atelier nel Bosco: un modello di accoglienza gratuita

Sosteniamo le differenze, accogliamo con il cuore” è il motto di Atelier nel Bosco, il primo polo per l’infanzia a Catania che offre accoglienza e supporto gratuito ai bambini con disabilità dai 0 ai 6 anni. Situata in via del Roveto n. 7, questa scuola rappresenta un esempio concreto di inclusione reale, andando oltre le parole e traducendole in azioni tangibili.

L’iniziativa di creare un asilo gratuito per bambini con disabilità, è stata fortemente voluta dalla dirigente scolastica Graziella Messina, che sottolinea quanto sia fondamentale offrire opportunità concrete ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. “L’inserimento dei bambini con autismo o altre forme di disabilità in contesti aggregativi si scontra con difficoltà oggettive, con cui le famiglie fanno i conti nell’accesso ai servizi di cura, assistenza e supporto. Dare la possibilità a questi bambini di avere tutto ciò di cui hanno bisogno offrendo al contempo un aiuto alle famiglie attraverso servizi totalmente gratuiti è una scelta di civiltà, un’affermazione dei diritti fondamentali di tutti quei minori a cui è necessario garantire un’attenzione particolare”, spiega Messina.

Un’educazione ispirata alla natura

La scuola si distingue per il suo approccio educativo innovativo, ispirato alla pedagogia del bosco, già diffusa con successo in Germania, Danimarca e nel nord Italia. Questa filosofia punta a un apprendimento basato sull’esperienza diretta, stimolando autonomia e creatività nei bambini. Il fare del bambino è al centro del metodo educativo, affinchè il bambino cresca libero da stereotipi e competitività, protagonista del proprio sviluppo

Una filosofia educativa che guarda all’apprendimento in modo innovativo e che mette al centro il fare del bambino, libero da stereotipi e competitività, attore e autore del suo quotidiano crescere“, aggiunge la dirigente.

Inclusione e formazione: una sinergia imprescindibile

L’inclusione non si basa solo su spazi fisici adeguati, ma anche sulla qualità delle attività proposte e sulla preparazione del personale. In questa direzione, l’Atelier nel Bosco investe costantemente nella formazione degli insegnanti per garantire un approccio educativo sempre aggiornato ed efficace. “La formazione della comunità educante è un pilastro fondamentale del nostro lavoro”, conclude Messina.

Un passo avanti per l’inclusione infantile

L’apertura di Atelier nel Bosco rappresenta un segnale positivo per le famiglie e per il sistema educativo. Questo progetto dimostra che l’inclusione non deve rimanere un concetto astratto, ma può tradursi in azioni concrete capaci di migliorare la qualità della vita di molti bambini e delle loro famiglie. Ora resta da vedere se iniziative simili potranno diffondersi in altre città, colmando finalmente quel vuoto di sostegno che ancora oggi caratterizza il nostro Paese.

Per saperne di più, visitate il sito ufficiale di Atelier nel Bosco

Foto copertina di Alicja da Pixabay

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”
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