Autovelox in Italia: abusi dei comuni e sequestri per anomalie

Negli ultimi anni, il dibattito sull’uso degli autovelox in Italia ha guadagnato sempre più attenzione, soprattutto a causa delle preoccupazioni sollevate dalle associazioni dei consumatori e dalle recenti azioni della magistratura. Gli autovelox, nati con l’obiettivo di garantire la sicurezza stradale e ridurre gli incidenti, sono sempre più spesso percepiti come strumenti utilizzati dai comuni per incrementare le proprie entrate.

In questo contesto, Assoutenti ha più volte denunciato le anomalie nell’uso di tali apparecchi, evidenziando come in molti casi si siano trasformati in veri e propri “bancomat” a discapito degli automobilisti. Quello che sorprende (ma non più di tanto, alla fine), sono le cifre allarmanti legate agli incassi dei comuni, le implicazioni delle recenti sentenze e sequestri, e la necessità di una regolamentazione più rigorosa.

Gli Incassi Milionari dei Comuni: Un Quadro Preoccupante

L’uso degli autovelox (in Italia specialmente), come fonte di entrate per i comuni è un fenomeno che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Secondo i dati forniti da Assoutenti, alcuni piccoli comuni italiani hanno registrato incassi straordinari grazie ai dispositivi di rilevazione automatica della velocità. Un caso emblematico è quello di Colle Santa Lucia (vedi l’articolo al fondo), un minuscolo comune delle Dolomiti con poco più di 350 abitanti. Nonostante le sue dimensioni ridotte, il comune ha incassato oltre 1,2 milioni di euro tra il 2021 e il 2023 grazie a un solo autovelox. Questo significa che ogni cittadino residente ha, in media, “contribuito” con oltre 3.600 euro.

Situazioni simili si riscontrano anche nel Salento, dove quattro comuni – Galatina, Trepuzzi, Cavallino e Melpignano – hanno incassato complessivamente oltre 8,7 milioni di euro solo nel 2023. Questi numeri non fanno che rafforzare i dubbi sull’effettiva finalità di questi strumenti, che in molti casi sembrano essere utilizzati più per rimpinguare le casse comunali che per garantire la sicurezza stradale.

Le Anomalie nella Gestione degli Autovelox

Le cifre riportate sollevano interrogativi importanti sull’effettiva correttezza nell’uso degli autovelox. In diverse zone d’Italia, i sequestri disposti dalla magistratura confermano che in molti casi gli apparecchi non rispettano le normative vigenti. Ad esempio, lungo la strada statale 372 Telesina, tre comuni campani (Puglianello, Castelvenere e Torrecuso) hanno incassato complessivamente 2,3 milioni di euro grazie agli autovelox. Tuttavia, la frequenza e l’entità delle multe sollevano dubbi sulla legittimità di queste operazioni.

La situazione lungo la Telesina è solo uno dei molti esempi che dimostrano come l’uso degli autovelox possa sfociare in pratiche discutibili, se non addirittura illegali. Le indagini della magistratura calabrese, che hanno portato al sequestro di numerosi dispositivi in tutta Italia, evidenziano la necessità di una revisione completa delle norme che regolano la loro omologazione e utilizzo.

Le Reazioni e le Richieste di Assoutenti

Assoutenti, una delle principali associazioni dei consumatori in Italia, è stata tra le prime a denunciare queste anomalie. Il presidente dell’associazione, Gabriele Melluso, ha sottolineato come le multe per eccesso di velocità siano uno strumento legittimo e necessario per garantire la sicurezza stradale, ma ha anche ribadito che devono essere utilizzate nel rispetto delle regole. In particolare, Melluso ha criticato l’uso degli autovelox come strumenti di profitto piuttosto che di prevenzione.

Assoutenti ha inoltre richiesto un intervento urgente da parte del Governo per risolvere il nodo delle omologazioni e delle approvazioni degli autovelox. Dopo la recente sentenza della Cassazione, che ha sollevato ulteriori dubbi sulla legittimità di alcuni dispositivi, e i sequestri disposti dalla magistratura, l’associazione ritiene che sia necessario introdurre normative più rigorose per garantire che gli autovelox siano utilizzati esclusivamente per scopi di sicurezza.

La Sentenza della Cassazione e le Implicazioni per il Futuro

La recente sentenza della Corte di Cassazione ha avuto un impatto significativo sul dibattito in corso. La Corte ha infatti riconosciuto che in molti casi gli autovelox non rispettano le normative tecniche e che le multe emesse potrebbero quindi essere illegittime. Questa decisione apre la strada a un’ondata di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati e potrebbe costringere i comuni a restituire milioni di euro incassati in modo irregolare.

Le implicazioni di questa sentenza sono rilevanti non solo per gli automobilisti, ma anche per le amministrazioni locali, che potrebbero dover affrontare un vero e proprio terremoto finanziario. Molti comuni, infatti, fanno affidamento sulle entrate generate dagli autovelox per finanziare una parte significativa del loro bilancio. La possibilità di dover restituire queste somme potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria di molte piccole realtà locali.

La Necessità di una Riforma Strutturale

Di fronte a queste problematiche, appare evidente la necessità di una riforma strutturale del sistema di gestione e utilizzo degli autovelox in Italia. Questa riforma dovrebbe avere come obiettivo principale la tutela della sicurezza stradale, riducendo al contempo il rischio di abusi da parte delle amministrazioni locali. Un passo fondamentale in questa direzione potrebbe essere l’introduzione di norme più stringenti sull’omologazione dei dispositivi, nonché l’istituzione di un organismo indipendente incaricato di monitorare il loro utilizzo.

Inoltre, sarebbe auspicabile una maggiore trasparenza nella gestione delle entrate generate dagli autovelox. I comuni dovrebbero essere tenuti a rendicontare in modo dettagliato come vengono utilizzati i fondi raccolti attraverso le multe, dimostrando che questi vengono effettivamente reinvestiti in progetti legati alla sicurezza stradale, come il miglioramento delle infrastrutture o la promozione di campagne di sensibilizzazione.

Serve un intervento del Governo

Il problema dell’uso improprio degli autovelox in Italia rappresenta una questione complessa e di grande rilevanza, sia per gli automobilisti che per le amministrazioni locali. I sequestri disposti dalla magistratura e la recente sentenza della Cassazione confermano che molte delle preoccupazioni sollevate da Assoutenti sono fondate. È quindi essenziale che il Governo intervenga tempestivamente per mettere ordine in questo settore, introducendo norme più chiare e rigorose che garantiscano un uso corretto e trasparente di questi dispositivi.

La sfida è quella di trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza stradale e quella di evitare che gli autovelox diventino strumenti di abuso a danno degli automobilisti. Solo attraverso una regolamentazione adeguata e una gestione trasparente sarà possibile ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e garantire che la sicurezza stradale rimanga l’obiettivo primario.

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