Bando pubblico a Milano per la riqualificazione di tre siti storici

Milano scommette ancora una volta sulla cultura diffusa, e lo fa mettendo a disposizione tre spazi pubblici ricchi di storia, pronti a essere riattivati con nuove funzioni. Si tratta della Casa Museo Boschi Di Stefano, dello Studio Museo Francesco Messina e dell’ex Cinema Orchidea. Il Comune ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere idee e proposte in grado di riportare questi luoghi al centro della vita culturale milanese. Il bando pubblico è rivolto a enti pubblici e privati, organizzazioni profit e non profit, capaci di coniugare esperienza gestionale e visione artistica.

L’obiettivo è semplice: trasformare questi spazi in motori di socialità, inclusione e bellezza, senza snaturarne l’identità.

Casa Museo Boschi Di Stefano

Nel palazzo progettato da Piero Portaluppi in via Jan, al secondo piano ospita il celebre museo con opere di Morandi, De Chirico, Sironi, Fontana e tanti altri protagonisti dell’arte italiana del secolo scorso. Ora si guarda al terzo piano, dove due appartamenti liberi potrebbero diventare la casa di una nuova iniziativa culturale.

Il Comune cerca un soggetto non commerciale – magari una fondazione, un collezionista, una piccola istituzione culturale – che voglia trasformare 250 metri quadri in un nuovo punto di riferimento per mostre, eventi, progetti didattici.

Sarà necessaria una ristrutturazione rispettosa delle finiture originali, ma le potenzialità sono enormi: si tratta di un’ulteriore tessera nel mosaico che racconta la Milano colta e borghese del secolo scorso, rivisitata oggi in chiave partecipativa e aperta.

Ex Cinema Orchidea

In via Terraggio, nel cuore antico della città, c’è un luogo dal passato glorioso ma dal presente incerto. L’ex Cinema Orchidea, nato nel 1946 e chiuso da anni, è pronto a tornare protagonista.

Il bando pubblico invita a immaginare una nuova vita per questo spazio storico, non come semplice sala cinematografica, ma come vero e proprio polo culturale. L’idea è quella di un centro capace di unire cinema, musica, arti visive, teatro, danza, editoria, sperimentazione. Il tutto con un occhio attento al rispetto dell’architettura originaria e al recupero della memoria del luogo.

C’è una storia millenaria da raccontare: il complesso fu donato nel Quattrocento dai duchi Sforza a Lorenzo de’ Medici. Oggi potrebbe diventare un laboratorio creativo in grado di parlare a tutte le generazioni.

Studio Museo Francesco Messina

Nel cuore della zona Ticinese, tra la Darsena e corso Genova, sorge l’ex chiesa di San Sisto, sede dello Studio Museo dedicato allo scultore Francesco Messina. Un luogo suggestivo, poco conosciuto ma potentissimo, dove l’arte vive tra le navate e le cripte.

L’amministrazione vuole riportare pienamente alla fruizione questo spazio, puntando su una gestione che lo renda più accessibile, sicuro e dinamico.

Il piano terra sarà il fulcro di questa trasformazione: qui potrà nascere una nuova attività culturale, sempre in armonia con le opere custodite nel museo e in dialogo costante con la sua identità storica. La Direzione del museo sarà coinvolta nel processo, per garantire coerenza e qualità.

Milano chiama: cultura, visione e progettualità

L’amministrazione milanese lancia un appello a tutte le realtà che credono nella cultura come motore di cambiamento: portare idee, progettualità e competenze in tre luoghi straordinari, oggi silenziosi, ma pronti a tornare a vivere. Il bando pubblico per la valorizzazione degli spazi vuoti, tramite indagine esplorativa ad evidenza pubblica, è aperto fino al 17 ottobre e si rivolge a soggetti pubblici e privati, profit e no, con finalità artistiche e culturali comprovate dai loro Statuti o Atti Costitutivi, interessati ad arricchire l’offerta culturale della città, attivando nuovi servizi e attività aggiuntive, compatibili e coerenti con la vocazione culturale ed espositiva dei tre luoghi. Ogni sito prevede modalità di partecipazione specifiche.

In gioco c’è molto più di un semplice spazio: c’è la possibilità di costruire nuovi modi di abitare la cultura, di renderla quotidiana, accessibile, viva.

Foto copertina di Dimitris Vetsikas da Pixabay

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