Banksy presente in almeno tre mostre in Italia. Ma Banksy è uno street artist, come fa a stare in una mostra …e dunque? Tutte e tre le mostre sembrano non essere autorizzate. Di sicuro la meno autorizzata di tutte è quella già in corso a Palazzo Ducale di Genova. Che infatti recita testualmente:
“L’artista conosciuto come Banksy non è in alcun modo coinvolto in questa mostra. Il materiale per questa esposizione museale proviene interamente da collezioni private. Per quanto riguarda l’artista, il suo ufficio è stato informato”.
Il secondo principio di un artista chiamato Banksy
Questo il titolo della mostra di Palazzo Ducale. Sottotitolo: Opere di un artista chiamato Banksy. E di opere a Genova ce ne sono davvero molte, tante delle quali esposte per la prima volta. Si può vedere anche anche la scultura Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone. Esposte inoltre trenta serigrafie che riproducono alcune tra le sue più famose immagini.
Completano la mostra diversi poster da collezione, le banconote Banksy of England, e i progetti di copertine di vinili. Guerra, capitalismo e libertà sono i temi trattati in mostra attraverso le opere dello street artist di fama internazionale . Curatori Stefano Antonelli ,Gianluca Marziani e Arcoris Andipa. E proprio quest’ultimo lancia una provocazione in pieno “stile Banksy”:
Banksy infrange le regole
“Rifiutando di essere rappresentato da una galleria, Banksy continua a infrangere le regole, e in questo modo smaschera il mercato stesso dell’arte. È un peccato che non importi cosa produca l’artista, quanto siano impegnate le opere o il lavoro pubblico che affronta i temi delle inadeguatezze sociali: ciò che interessa la maggioranza delle persone è il suo valore economico”. Ai lettori le conclusioni, noi continuiamo con le altre due mostre.
“Banksy takes Franciacorta”
La street art arriva in un centro commerciale, guest street artist al seguito. Può sembrare assurdo ma è ciò che sta capitando ora. Al Franciacorta outlet village fino all’8 marzo 2020. sono esposti 25 lavori di Bansky che ripercorrono la sua storia.
La scelta è in un certo senso provocatoria, ma a guardare bene dà la possibilità a chiunque di ammirare le sue opere senza pagare il costo di un biglietto. L’arte per tutti, anche mentre si fa la spesa o si va a caccia di saldi. D’altra parte la street art non è nata appunto per strada? Magari questa è una strada un po’ particolare è vero, ma non perdiamoci in dettagli
Nell’ outlet si trovano opere dello street artist in edizione limitata, firmate da Banksy e/o certificate da Pest Control, il suo ente ufficiale per la certificazione.
Sgarbi dice : Palazzo Diamanti di Ferrara
Terzo appuntamento a Palazzo Diamanti di Ferrara. L’ annuncio arriva da Vittorio Sgarbi, nuovo direttore della fondazione Ferrara Arte
A inizio anno ha diffuso la notizia di una esposizione dedicata allo street artist. La sede però non è del tutto certa, per imminenti lavori di ristrutturazione. In alternativa si è pensa a un altro edificio nobiliare di Ferrara: Palazzo Massari.
Dall’ ufficio stampa di Palazzo Diamanti fanno sapere che la mostra inaugurerebbe a maggio o giugno, e sarebbe visitabile sino ad agosto.
La street art è interessarsi al mondo
Forse facciamo proprio ciò che l’artista odia o, più probabilmente, esattamente ciò che ha sempre desiderato. Parlare di arte di strada o street art che dir si voglia è molto più che discutere di arte. Significa invece, affrontare temi come la politica globale, la guerra, il capitalismo, insomma interessarsi del mondo. Non poco.