A partire dal 14 novembre 2024, il portale Booking.com è tenuto a rispettare il Digital Markets Act (DMA). Tuttavia, secondo HOTREC (la confederazione europea delle imprese alberghiere e della ristorazione) e Federalberghi, Booking.com non avrebbe ancora adottato tutte le misure necessarie per rispettare pienamente le nuove normative,.
Malgrado i precedenti moniti del Garante che aveva anche aperto un’indagine sul portale con l’accusa di presunta pratica di abuso di posizione dominante e di attuare“ una strategia per ridurre l’autonomia delle strutture alberghiere italiane nel definire i prezzi tra i canali di vendita online“, il sito non ha provveduto a rispettare le regole imposte.
Durante un workshop organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles, rappresentanti di Booking.com hanno presentato le iniziative intraprese per adeguarsi al DMA, ma le loro argomentazioni non hanno convinto gli operatori del settore. Le associazioni degli albergatori hanno sottolineato che i cambiamenti proposti dal portale sembrano insufficienti a garantire la conformità alle regole e la tutela dei diritti degli hotel.
Prima di proseguire, però sulla vicenda in cui è coinvolto Booking,com, capiamo meglio cos’è il Digital Market Act, come funziona e perchè esiste.
Cos’è il Digital Markets Act e perché è importante?
Il Digital Markets Act (DMA) è una normativa europea approvata per regolare l’attività dei grandi operatori digitali, chiamati gatekeeper, e promuovere un mercato digitale più equo e competitivo. Entrato in vigore nel novembre 2022, il DMA ha introdotto una serie di regole che tali piattaforme devono rispettare, con obblighi vincolanti a partire dal 2024. L’obiettivo principale è limitare l’abuso di posizione dominante da parte delle piattaforme tecnologiche che fungono da intermediari tra aziende e consumatori, evitando pratiche commerciali sleali e promuovendo maggiore trasparenza e concorrenza.
Come funziona il Digital Markets Act?
Il DMA identifica come gatekeeper quelle aziende che soddisfano criteri specifici, tra cui:
- Dimensioni significative (fatturato annuo superiore a 7,5 miliardi di euro o valore di mercato di almeno 75 miliardi di euro).
- Ruolo cruciale nel mercato digitale (piattaforme con almeno 45 milioni di utenti attivi mensili nell’UE).
- Posizione consolidata e capacità di influenzare significativamente il comportamento di altre aziende o consumatori.
Una volta designate come gatekeeper, le piattaforme devono rispettare una serie di obblighi e divieti. Ad esempio:
- Divieto di clausole di parità: non possono impedire alle aziende di offrire prezzi migliori su altri canali.
- Trasparenza sugli algoritmi: devono fornire informazioni su come i loro algoritmi influenzano il posizionamento e la visibilità dei prodotti o servizi.
- Libertà di scelta: non possono costringere gli utenti a utilizzare esclusivamente i propri servizi, come i sistemi di pagamento o di logistica.
Se le aziende non rispettano queste regole, la Commissione Europea può imporre sanzioni significative (fino al 10% del fatturato globale) e altre misure correttive.
Perché esiste il Digital Markets Act?
Il DMA nasce per affrontare le disuguaglianze strutturali create dai giganti della tecnologia, che spesso esercitano un potere sproporzionato rispetto agli operatori più piccoli. Questo potere consente loro di influenzare le condizioni di mercato, limitare la libertà di scelta dei consumatori e ostacolare la crescita di nuovi concorrenti.
La normativa mira a:
- Proteggere la concorrenza: impedendo ai gatekeeper di abusare della loro posizione dominante.
- Garantire trasparenza: aumentando la chiarezza su algoritmi, ranking e altre dinamiche che influenzano il mercato digitale.
- Promuovere l’innovazione: creando un ambiente in cui anche piccole e medie imprese possano competere ad armi pari.
- Tutela dei consumatori: garantendo loro un accesso più equo a prodotti e servizi digitali diversificati.
In sintesi, il Digital Markets Act rappresenta un tentativo dell’Unione Europea di ristabilire un equilibrio nel mercato digitale, regolando i comportamenti dei giganti tecnologici per favorire una competizione più sana e sostenibile.
Perché il Digital Markets Act è importante per il settore alberghiero?
Il DMA rappresenta una svolta per il settore alberghiero, costituito in gran parte da piccole e medie imprese che spesso non hanno il potere contrattuale per negoziare condizioni eque con i grandi portali. Grazie al DMA, si mira a riequilibrare i rapporti di forza tra le piattaforme digitali dominanti e gli operatori più piccoli, garantendo maggiore trasparenza e concorrenza leale. Questo regolamento non solo protegge gli interessi economici degli hotel, ma promuove anche una maggiore scelta per i consumatori.
Quali sono le principali criticità secondo HOTREC e Federalberghi?
Le problematiche evidenziate da HOTREC e Federalberghi riguardano principalmente pratiche commerciali che gli albergatori ritengono sleali. Marie Audren, segretario generale di HOTREC, ha dichiarato che le modifiche apportate da Booking.com appaiono superficiali e poco incisive: “Gli obiettivi del DMA non saranno raggiunti con modifiche cosmetiche, che si limitano a riformulare le clausole contrattuali. È necessario garantire che gli obblighi siano rispettati pienamente”.
Tra le criticità principali spicca il tema delle clausole di parità. Queste clausole, vietate dal DMA, impedivano agli hotel di offrire tariffe più convenienti su altri canali. Markus Luthe, direttore generale dell’associazione tedesca degli albergatori, ha sottolineato come Booking.com aggiri il divieto attraverso pratiche indirette. Ad esempio, il portale applica sconti sulle tariffe delle camere utilizzando il proprio margine di guadagno (il cosiddetto “undercutting”). Questo sistema, seppur tecnicamente diverso dalle clausole di parità, genera effetti analoghi, penalizzando gli hotel e distorcendo la concorrenza.
Come Booking.com disincentiva l’uso di sistemi alternativi di pagamento?
Un’altra preoccupazione sollevata riguarda la politica di pagamento di Booking.com. Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, ha denunciato che il portale tende a scoraggiare l’uso di sistemi alternativi rispetto ai propri servizi di pagamento. Questa pratica potrebbe limitare la possibilità per le strutture alberghiere di richiedere ai clienti pagamenti anticipati, privandole di uno strumento importante per garantire le prenotazioni.
La trasparenza degli algoritmi di Booking.com è sufficiente?
Anche la gestione degli algoritmi utilizzati da Booking.com è stata oggetto di critica. Gli algoritmi determinano il posizionamento delle strutture all’interno del portale, influenzando significativamente la visibilità e le prenotazioni degli hotel. HOTREC ha sottolineato come Booking.com non fornisca informazioni sufficientemente chiare e trasparenti su come questi algoritmi funzionano. Questa mancanza di trasparenza rende difficile per gli albergatori comprendere e gestire la propria posizione sul portale, creando ulteriori squilibri nel mercato.
Come fa Booking a limitare la comunicazione diretta tra hotel e clienti?
Un altro punto dolente riguarda la comunicazione tra hotel e ospiti. Booking.com continua a imporre restrizioni che limitano la possibilità degli albergatori di comunicare direttamente con i propri clienti, ad esempio per discutere dettagli della prenotazione o proporre offerte personalizzate. Questa limitazione non solo penalizza gli hotel, ma riduce anche la possibilità per i clienti di ricevere un servizio più flessibile e personalizzato.
Quali azioni richiede HOTREC alla Commissione Europea?
HOTREC ha esortato la Commissione Europea a intervenire tempestivamente per affrontare le problematiche evidenziate. In un comunicato ufficiale, l’organizzazione ha richiesto un’indagine formale sulla non conformità di Booking.com al Digital Markets Act. L’obiettivo è garantire che il regolamento venga applicato pienamente e che vengano introdotte misure correttive efficaci.
Cosa rischia Booking.com se non rispetta il Digital Markets Act?
Se Booking.com non dovesse risultare conforme al DMA, la Commissione Europea ha il potere di adottare provvedimenti formali. Questi includono sanzioni economiche significative o altre misure correttive, volte a garantire il rispetto delle regole e a proteggere gli interessi degli albergatori e dei consumatori. Le sanzioni potrebbero raggiungere cifre molto elevate, rendendo il rispetto delle normative non solo un obbligo, ma anche una necessità economica per il portale.
Quali sono i prossimi passi?
Il percorso verso la piena conformità di Booking.com al DMA è ancora lungo e complesso. Gli albergatori continueranno a monitorare la situazione e a fare pressione attraverso associazioni come HOTREC e Federalberghi per garantire che il regolamento venga applicato in modo rigoroso. Nel frattempo, spetterà alla Commissione Europea valutare le misure adottate da Booking.com e, se necessario, intraprendere azioni correttive.
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