Le opere d’arte più costose al mondo, quando l’Arte vale oro

Nel vasto universo dell’arte, ci sono dipinti e sculture che valgono quanto intere nazioni. Sono le opere d’arte più costose al mondo. E no, non stiamo parlando di pezzi solo un po’“carucci”, ma di opere talmente costose da far sembrare i gioielli della corona inglese dei gingilli da mercatino. Ma cosa rende un’opera così preziosa? Il nome dell’artista, la rarità, la storia… e forse anche un pizzico di follia collezionistica. Vediamo insieme quali capolavori sono stati acquistati con assegni degni di un codice IBAN di lusso.

“Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci – $450,3 milioni

opere d'arte più costose al mondo Leonardo_da_Vinci_or_Boltraffio_(attrib)_Salvator_Mundi_circa_1500
Leonardo_da_Vinci_or_Boltraffi_Salvator_Mundi_circa_1500 immagine pubblico dominio

Il Salvator Mundi non è solo un dipinto, è il Santo Graal dell’arte. Questo ritratto di Cristo, attribuito a Leonardo da Vinci (ma con controversie ancora accese sull’autenticità), è stato venduto all’asta da Christie’s nel 2017 per la cifra record di 450,3 milioni di dollari. e si pone di diritto tra le opere d’arte più costose al mondo. L’acquirente? Il principe saudita Mohammed bin Salman, per conto del Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi che pare lo abbia destinato al suo Louvre. Ma, ad oggi, il dipinto non è ancora stato esposto pubblicamente dal momento della vendita. Per ora, si sospetta che sia conservato su uno yacht di lusso o in un luogo privato… Il venditore? Il presidente della squadra di calcio AS Monaco Dmitrij Rybolovlev ….mistero e milioni.

“Interchange” di Willem de Kooning – $300 milioni

Interchange di Willem de kooning quadro astratto sui toni di bianco azzurro arancione.
Interchange di Willem de kooning

Il dipinto Interchange (1955) di Willem de Kooning, maestro dell’Espressionismo Astratto, è un’esplosione di colori e pennellate selvagge. Nel 2015 è stato acquistato dal miliardario Kenneth Griffin per 300 milioni di dollari. Dove si trova oggi? L’opera è stata in prestito presso l’Art Institute of Chicago, fino a fine 2023. Poi evidente Griffin l’ha rivoluta a casa sua. Dagli torto.

“The Card Players” di Paul Cézanne – $250 milioni

giocatori di carte di Paul Cezanne tra le opere più costose all mondo

Tra le opere d’arte più costose al mondo ecco spuntare quella da un quarto di miliardo di dollari. Terzo posto per questo capolavoro di Paul Cézanne, parte della celebre serie I giocatori di carte. Il quadro, venduta dall’armatore greco George Embiricos è stato acquistato dalla famiglia reale del Qatar nel 2011 per circa 250 milioni di dollari. L’opera è custodita nel Museo Nazionale del Qatar a Doha, sebbene venga raramente esposta al pubblico. Pare che il “colpaccio” del Qatar sia dovuto a Sheikha al Mayassa, figlia dell’Emiro. La trasformazione del ricco stato petrolifero in una Mecca artistica degna di competere con Parigi e New York sembra a buon punto.

“Nafea Faa Ipoipo” di Paul Gauguin – $210 milioni

dipinto di G////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////èpòàààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààki/////////*//3260auguin con due **ragazze thaitiane con colori arancio rosso e horo
opere più costose al mondo Nafea faa ipoipo – Paul gauguin foto pubblico dominio

Quando ti sposerai?, titolo romantico del dipinto di Paul Gauguin, raffigura due donne tahitiane in un’esplosione di colori e quiete. L’opera, dipinta nel 1892, è stata venduta nel 2015 per 210 milioni di dollari al Qatar Museums, che l’ha aggiunta alla sua collezione. Sebbene sia spesso in mostra in Qatar, è stata prestata a varie istituzioni internazionali per mostre temporanee. Venditore del capolavoro, Rudolf Staechelin, ex esperto della casa d’aste Sotheby’s. Giustamente giocava in casa…

“Number 17A” di Jackson Pollock – $200 milioni

Continuiamo la lista delle opere d’arte più costose al mondo con Jackson Pollock. La sua pittura, fatta di schizzi e colature di vernice, non è solo rivoluzionaria ma anche costosissima. Number 17A, realizzato nel 1948, è stato venduto per circa 200 milioni di dollari in una transazione privata. L’acquirente (guarda caso) è Kenneth Griffin che lo acquista nel settembre 2015 da David Geffen. Oggi, l’opera è conservata nella sua collezione privata, con apparizioni sporadiche in mostre esclusive.

“No. 6 (Violet, Green and Red)” di Mark Rothko – $186 milioni

"No. 6 (Violet, Green and Red)" di Mark Rothko dipinto in verticale con bande rosse verdi e viola

Mark Rothko, con le sue campiture di colore semplici ma cariche di emozione, è uno degli artisti più apprezzati al mondo. No. 6 (Violet, Green and Red), venduto nel 2014 per 186 milioni di dollari, fa parte di una transazione privata controversa che ha coinvolto Yves Bouvier, un mercante d’arte accusato di aver gonfiato i prezzi delle opere. Insomma una delle opere implicate nel famigerato Bouvier Affair. Il dipinto è poi passato nella collezione privata dell’oligarca russo Dmitry Rybolovlev.

Il 29 febbraio 2024, in una fuga di notizie da ad opera di mercanti d’arte a conoscenza della transazione, si scopre che il dipinto “No. 6 (Viola, verde e rosso)” di Mark Rothko, dipinto nel 1951, è stato acquistato dal CEO di Citadel, Kenneth Griffin, direttamente da Rybolovlev. Insomma scambi da ricchi.

“Three Studies of Lucian Freud” di Francis Bacon – $142,4 milioni

After__1969__Three_Studies_of_Lucian_Freud tra le opere d'arte più costose al mondo

Questo trittico del 1969, in cui Francis Bacon ha ritratto il suo amico e collega Lucian Freud, è stato venduto all’asta nel 2013 per 142,4 milioni di dollari. È interessante notare che, per decenni, le tre tele furono separate e vendute singolarmente, finché non furono riunite per l’asta. Attualmente, l’opera appartiene al collezionista Elaine Wynn (co-fondatrice degli hotel Wynn di Las Vegas) ed è prestata frequentemente a musei internazionali. Meno male che qualcuno accetta di far vedere anche agli altri.

“Portrait of Adele Bloch-Bauer I” di Gustav Klimt – $135 milioni

"Portrait of Adele Bloch-Bauer I" di Gustav Klimt

Conosciuto anche come La Donna d’Oro, questo celebre ritratto di Gustav Klimt è stato venduto nel 2006 per 135 milioni di dollari al magnate dei cosmetici Ronald Lauder. La storia dietro il dipinto è affascinante. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti lo sottrassero alla famiglia Bloch-Bauer. Dopo una lunga battaglia legale, l’opera fu restituita agli eredi, che la vendettero a Lauder. Oggi è esposta al Neue Galerie di New York, dove continua ad attirare folle di visitatori.

Dove finisce l’arte e inizia lo status symbol?

Che si tratti di una pennellata perfetta, di una storia affascinante o di una firma prestigiosa, queste opere rappresentano più di semplici dipinti. Sono status symbol, investimenti e talvolta motivo di disputa. Che si tratti di un Pollock caotico o di una Klimt dorata, ogni opera racconta una storia unica di passione, storia e denaro. Alcune di queste opere sono esposte in musei, altre nascoste in collezioni private o yacht da sogno. Ma una cosa è certa: il loro valore non è solo economico, è un riflesso di come l’arte continui a emozionare e sfidare il tempo. Se vuoi vederle, dovrai viaggiare un po’ (e sperare anche che nel frattempo non siano state chiuse in caveau segreti). L’arte sicuramente è soggettiva, ma i prezzi… quelli sono oggettivamente folli!

Può interessarti leggere anche

Le opere d’arte più misteriose: storia, enigmi e curiosità

Immorale, scandalosa, offensiva: opere d’arte sottoposte a censura

Collezionista di arte contemporanea? È un influencer narcisista

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte e Cultura. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla realizzazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva. Cura dal 2024 la.promozione della fondazione Sergio Bonfantini e dal 2021 la promozione della Fondazione Carlo Bossone. .Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “ del dottor Ravazzani. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Ha curato per il Comune di Collegno 2 mostre d'arte di respiro nazionale nel 2021 e nel 2022 con circa 90.000 visitatori. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".