Chiara Ragnini: sensualità e malinconia nel nuovo singolo

Dopo una pausa discografica troppo lunga per il suo pubblico, Chiara Ragnini torna con “L’effetto che mi fai“, brano che segna l’inizio di un nuovo capitolo musicale. La cantautrice ligure, comunque, non è rimasta con le mani in mano: negli ultimi mesi ha arricchito il suo bagaglio artistico con esperienze live di prestigio, dai duetti con Vinicio Capossela alle collaborazioni con la vena comica de I Pirati dei Caruggi e dei Milano 5.0. Non sono mancati momenti radiofonici significativi, come le performance negli studi Rai di Radio2 e Rai Radio Tutta Italiana, confermando la sua presenza costante sulla scena.

Parallelamente, Chiara ha lavorato alacremente al suo nuovo progetto discografico, “Cuoresanto“, di cui “L’effetto che mi fai” rappresenta la prima anticipazione. Quattro singoli vedranno la luce nel corso del 2025, scandendo l’arrivo delle stagioni e accompagnando l’anno con un viaggio musicale che promette emozioni autentiche.

“L’effetto che mi fai”: tra sensualità e malinconia

Il nuovo brano si presenta come un downtempo raffinato e avvolgente. La voce di Chiara, sensuale e malinconica, si inserisce con naturalezza in un tessuto sonoro ricercato, sorretto da un giro armonico dagli echi blues d’oltralpe. La chitarra dal tocco vellutato si intreccia con il piano elettrico caldo e un basso rotondo che conferisce profondità e movimento al brano.

La canzone esplora l’imprevedibilità dei sentimenti, quel momento in cui, senza preavviso, le farfalle nello stomaco ritornano a svolazzare con l’intensità dell’adolescenza. È un racconto di emozioni sospese tra passato e presente, di ricordi che si riaffacciano con un’intensità disarmante, come se il tempo non fosse mai passato.

Con questo nuovo singolo, Chiara Ragnini si conferma e si riafferma come una delle voci più eleganti e raffinate del panorama cantautorale femminile di casa nostra.

chiara ragnini in primo piano, veste di scuro e ha i capelli biondi e lunghi

Chiara Ragnini: ispirazioni tra letteratura e serie TV

Ho scritto questa canzone” racconta Chiara “ispirandomi ai racconti di vita delle mie amiche e al loro vissuto recente. Ma non solo: mi lascio sempre contaminare da libri e serie TV, che sono per me una fonte di stimoli costante“. Tra le suggestioni letterarie, l’artista cita “Sea Paradise” di Eleonora Lombardo, un’opera che richiama atmosfere alla Philip K. Dick, in cui la protagonista Elvira riscopre il batticuore dell’amore a bordo di una nave da crociera, incantata dal misterioso Achille.

Dal mondo delle serie TV, invece, Chiara trova risonanza nel personaggio di Berlino, protagonista dello spin-off de “La Casa di Carta“. Un uomo perennemente in cerca dell’innamoramento, capace di rendere ogni incontro un’esperienza seducente e indimenticabile, proprio come l’effetto che l’amore improvviso ha su di noi.

Video & Credits

Videoclip assolutamente intrigante, che vede la stessa Chiara Ragnini (che cura anche regia e montaggio) protagonista assoluta e perfettamente a proprio agio davanti alla telecamera. Tra una spennellata alle unghie dei piedi e un cuoricino (al singolare, il plurale lo lasciamo ad altri) tra le dita che appare e scompare, le parole diventano immagini. Immagini sensuali, senza mai essere volgari, complice anche una catena al collo, tamarra e rocchettara al punto giusto, che se la gioca alla pari col rosso del vestito, colore da sempre peccaminoso.

Grazia, eleganza e bellezza, in un video molto personale e mai banale.

Testo e Musica: Chiara Ragnini

Hanno suonato: voce e beat: Chiara Ragnini; piano elettrico: Andrea Leoncini; chitarra classica: Simone Mazzone; basso: Dario La Forgia.

Rec: Ithil World Studio – Imperia

Mix e Master Giovanni “Meniak” Nebbia

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.