Conte annuncia le nuove disposizioni per tutta l’Italia. Purtroppo ancora un giro di vite. Ancora nuove restrizioni per il coronavirus. La richiesta arriva dalla Regione Lombardia ed è stata presentata oggi al Consiglio dei Ministri. La richiesta è semplice quanto mai accorata. TUTTO CHIUSO.
Il premier Conte ha iniziato con i complimenti al Paese e sottolineando come l’Italia oggi sia l’esempio e il modello sul quale si stanno attrezzando gli altri Paesei, compreso il Regno Unito.
Tenuto conto di tutti i valori in gioco, l’attenzione del Governo va verso diversi fattori, primo fra tutti il sistema sanitario. Le rinunce richieste all’inizio di questa brutta avventura.
Nuove restrizioni: Tutto chiuso
Conte annuncia le nuove disposizioni partendo dalla chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, restano aperti i negozi di prima necessità, cioè gli alimentari, le farmacie e parafarmacie. Restano quindi fuori bar, pub, centri estetici, parrucchieri, abbigliamento, ristoranti (aperti ma non al pubblico, solo per il servizio a domicilio), mense aziendali, eccetera.
Aperti anche i tabaccai
Chiusi i reparti aziendali che non sono indispensabili per le attività produttive. Le fabbriche se vogliono restare aperte devono garantire le tutele alla salute e le misure di sicurezza. Vanno incentivate le ferie anticipate, i permessi retribuiti, regolazione dei turni, chiusura dei reparti non indispensabili. Restano aperti i servizi pubblici, bancari, finanziari, assicurativi, postali. Continuano le produzioni agroalimentari e tutto quel che concerne il settore agricolo e le filiere che coadiuvano questo settore.
Aperti i veterinari.
Dobbiamo limitare gli spostamento per le attività lavorative. L’effetto di questo grande sforzo e di queste nuove restrizioni avrà un risultato si vedrà tra un paio di settimane. I numeri purtroppo sono destinati a crescere e questo non significa che siano necessarie nuove misure, ma solo mantenere la linea intrapresa.
Sarà nominato un Commissario Delegato per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a questa emergenza sanitaria, nella persona del Dottor Domenico Arcuri, il quale avrà il compito e il potere di rafforzare la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapie intensive. Aprirà nuove stabilimenti per la produzioni di attrezzature e macchinari per terapie intensive. Il suo lavoro si coordinerà con il Dottor Borrelli e l’organo della Protezione Civile.
A breve sarà disponibile l’elenco completo e il nuovo decreto legge.
Tutti insieme riusciremo pù in fretta ad uscire da questa situazione. Piccoli grandi sacrifici per una medesima comunità. Siamo l’Italia, ora più che mai.

