COP27: perchè la biodiversità europea è a rischio?

Il secolo scorso ha imposto ai governi la priorità di dare una risposta globale all’emergenza climatica e, da trent’anni, si svolge il COP27, una conferenza mondiale per affrontare il delicato tema dei cambiamenti climatici.

Ogni paese è tenuto ad evitare pericolosi cambiamenti climatici, come convenuto nel quadro del UNFCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) ed ogni anno i dibattiti sono occasione di confronti e di scontri.

COP27: emergenza climatica

L’acronimo “COP” sta per conferenza delle parti e si svolge ogni anno, conseguendo traguardi importanti, come l’accordo di Parigi nel 2015 e altri meno fortunati, come quello di Copenaghen nel 2009. L’edizione 2022 è la 27ma e si sta svolgendo in Egitto, a Sharm El Sheikh.

Quest’anno più che mai è un appuntamento importante, visto l’attuale stato della salute del Pianeta, della conseguente emergenza climatica e del riscaldamento globale, causa, appunto, di temperature anomale e d eventi atmosferici straordinari.

E’ di fondamentale importanza che si discuta sul come mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di livelli pericolosi. Fondamentale per evitare che la crisi climatica causi catastrofi ancora peggiori, soprattutto in quelle aree geografiche dove vivono comunità più vulnerabili.

Il COP27 è composto da 198 membri e da, quest’anno, anche la Santa Sede è seduta al tavolo dei partecipanti.

Biodiversità europea a rischio

L’Europa distrugge la sua preziosa natura e biodiversità soprattutto a causa degli allevamenti intensivi e dell’eccessivo sfruttamento delle foreste, spesso per ottenere prodotti di breve durata come cartone e legna da ardere. Lo rivela un nuovo rapporto di Greenpeace pubblicato oggi, in occasione della giornata dedicata alla biodiversità della COP27, che illustra con una serie di casi studio come viene messa a rischio natura e biodiversità nel nostro continente. Dal rapporto emerge che nonostante gli impegni assunti in vista del prossimo vertice mondiale sulla biodiversità, che si terrà a Montreal a dicembre, i governi europei non stanno facendo abbastanza per porre fine alla distruzione della natura nei propri Paesi. 

L’Europa deve fare ordine in casa propria se vuole dimostrare una vera leadership globale nella protezione della natura e del clima. La realtà sul campo è lontana dagli impegni presi sulla carta: continuiamo a disboscare preziose foreste che ci proteggono dagli eventi meteorologici estremi, anche in aree protette Natura 2000, o a inquinare per produrre a livello intensivo sempre più carne e latticini. I governi europei ora devono cambiare marcia e accelerare gli sforzi per porre fine alla perdita di biodiversità e di natura“, dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura di Greenpeace Italia.

I mali dell’Europa: agricoltura intensiva e disboscamento

La pubblicazione dei casi di studio di Greenpeace Failing nature. How life and biodiversity are destroyed in Europeriguarda 13 Paesi europei (Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria) e una serie di driver di impatti sulla natura: dall’agricoltura intensiva (che impatta anche sulla salute della api, come evidenzia il caso studio italiano), alla pesca, dal disboscamento a progetti infrastrutturali obsoleti. 

emergenza climatica - dei tronchi d'albero appena tagliati e accatastati in mezzo alla foresta e in primo piano due enormi tronchi appoggiati al suolo
.

L’imminente conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che si terrà a Montreal dal 7 al 19 dicembre e che dovrebbe fornire un nuovo quadro internazionale per la protezione della biodiversità per questo decennio, rappresenta un’occasione unica per portare la protezione della natura a un nuovo livello. Greenpeace invita i governi europei a sostenere un accordo globale che includa obiettivi rigorosi e vincolanti per proteggere almeno il 30% di suolo e di oceani entro il 2030, riconoscendo al contempo i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali, garantendo finanziamenti adeguati per le misure di conservazione, ma anche dismettendo le sovvenzioni alle attività distruttive. 

La natura è il nostro sistema di supporto vitale, con il potere di mitigare e adattarsi agli impatti del riscaldamento del Pianeta. I capi di Stato dell’Unione Europea devono dare prova di leadership al prossimo vertice sulla biodiversità. L’Europa e il mondo hanno bisogno di un New Deal per la natura“, conclude Ferrario.

Uno sguardo sul mondo

Quello che succede dall’altra parte del mondo non è un argomento a sè, ma ben correlato ai destini dell’Europa. Le foreste e gli allevamenti intesivi selvaggi in Sudamerica fanno parte dei problemi di casa nostra e concorrono ad alimentare l’emergenza climatica. Forse non tutti sanno che L’Italia è il primo paese importatore di carne bovina fresca e surgelata, proveniente dal Brasile. Si stima che nel nostro Paese si consumino circa 30 mila tonnellate all’anno di carne bovina brasiliana, molto usata anche per produrre bresaola.

E non tutti sanno che poco prima delle elezioni, il governo brasiliano ha depositato una proposta di legge nella quale si richiede l’abolizione dei controlli nei macelli di animali. Un’indagine di Animal Equality ha evidenziato la totale assenza di condizioni igieniche dei mattatoi, il criminale maltrattamento degli animali e la deforestazione, che passa per gli incendi selvaggi, di origine dolosa.

Quest’anno, l’intervento più atteso e più discusso del COP27, è quello del Brasile. La nazione sudamericana ha di recente eletto il nuovo presidente. Il precedente capo di Stato, Jair Bolsonaro, è il primo presidente che ha fallito nel suo tentativo di rielezione. Al comando del Paese torna Luis Inácio “Lula” da Silva, più semplicemente Lula.

Senza addentrarci nelle specifiche vicende politiche del Paese, il risultato elettorale di Lula, per quel che riguarda l’ambiente è nel mirino di ecologisti e ONG, poichè la precedente amministrazione ha danneggiato reiteratamente le risorse naturali del Brasile, devastando e facendo scomparire ettari ed ettari di foreste per favorire gli allevamenti intensivi di bovini destinati all’esportazione di carni, principale fonte di reddito nazionale, a discapito della tutela dell’ambiente.

Il nuovo Presidente ha annunciato che la salvaguardia dell’ambiente e degli equilibri climatici saranno le priorità del Governo. Malgrado la dichiarazione di stop alla deforestazione, lo scettiscismo regna.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”