Per la rubrica “33 giri di ricordi” (meglio se in vinile), recensione e retrospettiva dell’album “Pendulum” dei Creedence Clearwater Revival, del 1970.
1970
I Beatles si riuniscono per l’ultima volta in uno studio di registrazione per concludere l’incisione dell’album “Let t be”. Nello stesso anno viene pubblicato il disco e la band si scioglie.
Mu’ammar Gheddafi viene proclamato premier della Libia; avvierà la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere e l’esproprio dei beni stranieri. Oltre ventimila italiani presenti sul suolo libico rientreranno in patria.
Mike Bongiorno presenta la prima puntata del quiz televisivo “Rischiatutto”.
È approvato lo statuto dei lavoratori (legge 300), la legge che sancisce i diritti dei dipendenti sul luogo di lavoro.
Italia: per la prima volta si svolgono le elezioni regionali nelle Regioni a statuto ordinario.
17 giugno: si svolge il “match del secolo” tra Italia e Germania Ovest ai mondiali messicani. Vince l’Italia 4 a 3.
Francia, 12 agosto: viene fondato il club calcistico Paris Saint-Germain FC.
Isola di Whight (England), 12 agosto: oltre mezzo milione di giovani si riunisce per assistere al Festival dell’Isola di Whight, all’interno del quale suonano Jimi Hendrix, The Doors, Miles Davis e molti altri artisti.
Il Cagliari vince il suo primo (e unico) scudetto. Capocannoniere del torneo Gigi Riva (Cagliari) con 21 reti.
Adriano Celentano e Claudia Mori vincono il ventesimo festival di Sanremo con “Chi non lavora non fa l’amore”.
Creedence Clearwater Revival
Nel dicembre del 1970, i Creedence Clearwater Revival, una delle band più iconiche della scena rock americana, pubblicano il loro sesto album in studio, “Pendulum”. Questo lavoro rappresenta un punto di svolta nella carriera del gruppo, sia per l’evoluzione del loro suono sia per i cambiamenti che seguiranno internamente alla band.
A differenza dei lavori precedenti, il disco introduce un maggiore utilizzo di strumenti e arrangiamenti che vanno oltre il classico stile swamp rock, caratterizzato dal suono grezzo e diretto che ha definito la band.
Per la prima volta, il gruppo sperimenta con una più ampia varietà di suoni, tra cui l’uso prominente dei fiati e delle tastiere. Questo arricchimento sonoro è particolarmente evidente in brani come “Have You Ever Seen the Rain?” e “Molina”, dove si avverte un’attenzione più marcata agli arrangiamenti e alla produzione.
Pendulum
L’album si apre con “Pagan Baby”, una traccia energica che riporta subito alle radici rock della band, ma è da subito chiaro che i Creedence non si limitano al loro vecchio stile. La complessità strumentale si espande man mano che l’album procede, mostrando una band in evoluzione. John Fogerty, il frontman e principale compositore, dimostra di voler esplorare nuove possibilità creative e sfidare le convenzioni del suono CCR.
In “”Pendulum”, l’uso dell’organo Hammond e dei fiati in tracce come “Sailor’s Lament” e “Rude Awakening #2” segna un netto allontanamento dalla semplicità delle precedenti hit come “Bad Moon Rising” o “Green River”. Questi brani evidenziano un lato più sperimentale della band, che prova a spingersi oltre il formato classico del rock n’ roll.
“Have You Ever Seen the Rain?”
Uno dei pezzi più memorabili dell’album è senz’altro “Have You Ever Seen the Rain?”, una delle canzoni più celebri della band. Pur rimanendo fedele al sound malinconico del gruppo, il brano si distingue per la sua dolcezza melodica e i testi enigmatici, che molti interpretano come una riflessione sul declino interno della band. La ballata è permeata da un senso di nostalgia, rappresentando sia un successo commerciale che un momento emblematico per il gruppo.
La canzone è senz’altro una delle più “coverizzate” della storia del rock, da Rod Stewart a Bonnie Tyler, passando per Belinda Carlisle e Willie Nelson, si contano decine di versioni, tutte piacevoli, tutte di grande successo, senza dimenticare il cinema, le serie TV e gli spot pubblicitari, che ne hanno fatto largo uso nel corso degli anni.
Due esempi emblematici: “Philadelphia” dove la canzone è la colonna sonora della scena in cui il personaggio interpretato da Denzel Washington, all’interno di un bar, risponde agli scherni omofobici da parte di alcuni colleghi. E poi, ne “L’altra sporca ultima meta”, dove i galeotti reinventati giocatori di football americano da Adam Sandler, si tuffano nel campo di gioca trasformato in un acquitrino, per dispetto, dal direttore del carcere.
Giusto per dovere di cronaca: ne esiste una versione italiana, “Improvvisamente il blu” pubblicata dai Camaleonti, sulla quale, nonostante il bene che voglio a Livio, e che ho voluto a Tonino, è meglio stendere un velo pietoso.
Bad moon rising
Nonostante il successo artistico, l’album segna anche un momento di crisi. È infatti l’ultimo disco che vede la partecipazione del membro fondatore Tom Fogerty, fratello di John, il quale decide di lasciare la band poco dopo la sua pubblicazione.
Le tensioni interne tra i membri e il crescente controllo di John sulle decisioni creative sono tra le cause principali di questa separazione, che annuncia il futuro declino del gruppo.
Il disco riflette, quindi, non solo la crescita musicale dei Creedence Clearwater Revival, ma anche le tensioni che stanno per portare alla loro disgregazione. Nonostante ciò, riesce a rappresentare una tappa importante nella discografia dei CCR, dimostrando la capacità della band di evolvere senza perdere la propria identità.
Mardi gras
L’album riceve un’accoglienza positiva dalla critica e raggiunge il successo commerciale, come molti dei lavori precedenti della band. Sebbene non contenga lo stesso numero di hit radiofoniche rispetto agli album precedenti, “Pendulum” rimane un lavoro complesso e affascinante, capace di offrire ai fan uno sguardo su una band in trasformazione.
“Pendulum” è un album che rappresenta sia l’apice della maturità artistica dei Creedence Clearwater Revival sia l’inizio della fine per una delle band più influenti del rock americano. Anche se il gruppo continua ancora per qualche anno dopo l’uscita del disco, questo rimane una pietra miliare che segna un cambio di direzione musicale e preannuncia il declino interno della band, aggiungendo una nota di malinconia alla loro eredità musicale.
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