La Candelora è una festa che ogni anno, il 2 febbraio, porta con sé un mix di spiritualità, tradizione e folklore. Un momento particolare che segna la fine ufficiale del periodo natalizio e, secondo alcuni detti popolari, può dare indicazioni su quanto durerà ancora l’inverno. Ma da dove nasce questa celebrazione e perché ha mantenuto un posto così importante nelle tradizioni popolari?
Perché si festeggia proprio il 2 febbraio?
La scelta del 2 febbraio come data della Candelora non è casuale. Nel calendario liturgico cristiano, questo giorno cade esattamente 40 giorni dopo il Natale e coincide con la Presentazione di Gesù al Tempio, come previsto dalla legge mosaica per i primogeniti maschi. Ma la sua origine è ancora più antica: nei calendari precristiani, il 2 febbraio segnava il punto centrale tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, un momento di passaggio fondamentale nel ciclo delle stagioni. Era considerato un periodo di purificazione e preparazione alla rinascita della natura, con riti che celebravano il ritorno della luce e la fine del buio invernale.
Le Origini della Candelora
Le radici della Candelora affondano in un passato lontano, molto prima dell’avvento del cristianesimo. Nell’antica Roma, febbraio era il mese della purificazione, un periodo in cui si svolgevano i Lupercali, riti propiziatori per allontanare le forze negative e garantire fertilità e prosperità. Durante queste celebrazioni, si accendevano fiaccole e si organizzavano processioni con l’intento di scacciare le ombre dell’inverno.
Quando il cristianesimo iniziò a diffondersi, molte festività pagane vennero reinterpretate e trasformate in occasioni di culto cristiano. Così, nel V secolo, papa Gelasio I ufficializzò la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, ponendo fine ai riti pagani e sovrapponendo un nuovo significato religioso alle antiche usanze. La luce delle fiaccole venne sostituita dalla benedizione delle candele, simbolo di Cristo come “luce per illuminare le genti”.


Il Significato della Candelora
La Candelora è una festa che parla di luce e rinnovamento. Nel calendario liturgico rappresenta il giorno in cui Maria e Giuseppe portarono Gesù al Tempio di Gerusalemme per la purificazione, secondo la tradizione ebraica. Ma la festa ha anche una dimensione più popolare e legata ai cicli naturali. Da sempre, il 2 febbraio è considerato un momento di transizione tra l’inverno e la primavera, una soglia in cui il gelo inizia a cedere il passo al tepore dei primi raggi di sole. Le giornate si allungano, l’aria si fa meno pungente e la natura timidamente si risveglia.
Per molti, questa ricorrenza è il vero spartiacque tra il freddo rigido e il ritorno della vita nei campi e nei giardini. Un antico proverbio recita: “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora; ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno.” Questo detto popolare evidenzia il legame tra la festa e l’osservazione della natura, come se la Candelora potesse svelare il destino delle stagioni a venire.
Gli Eventi in Italia
In molte città italiane la Candelora viene celebrata con riti religiosi, messe solenni e processioni con le candele benedette. Particolarmente suggestive sono le celebrazioni a Catania, dove la festa si lega ai festeggiamenti di Sant’Agata. In alcuni borghi del centro e del sud Italia, le processioni notturne illuminano le strade con migliaia di candele, creando un’atmosfera magica e mistica.
A livello popolare, la Candelora è anche un’occasione per riti propiziatori legati all’agricoltura e alla natura. In alcune regioni si usa accendere falò, quasi a voler salutare definitivamente il gelo invernale e dare il benvenuto alla primavera. Anche in Francia, con la tradizione delle crêpes, e negli Stati Uniti, con il famoso Groundhog Day, questa giornata assume connotazioni legate al cambio di stagione, segno di quanto sia radicato il legame tra la festa e il ciclo naturale.
Curiosità sulla Candelora
Nonostante il tempo passi e le tradizioni si trasformino, la Candelora mantiene un fascino tutto suo. Per alcuni rappresenta ancora il vero spartiacque tra l’inverno e la primavera, per altri è un semplice momento di raccoglimento e riflessione. In ogni caso, resta una festa in cui la luce è protagonista, sia nel senso spirituale che in quello più tangibile delle fiaccole e delle candele accese nelle chiese e nelle case.
Durante la notte della Candelora, molte persone seguono antichi riti propiziatori. La tradizione vuole che le persone portino in chiesa le loro candele per la benedizione e che poi le conservino nelle loro case. Durante l’anno si accendono per purificare l’ambiente e portare luce e protezione nelle abitazioni. In altre regioni, si compiono gesti simbolici, come bruciare vecchi oggetti per lasciare indietro il passato e accogliere il nuovo con speranza. Il fuoco e la luce, in tutte le loro forme, restano gli elementi centrali di questa celebrazione, che continua a scaldare il cuore di chi la vive con devozione e rispetto per le tradizioni.
Ma la notte della Candelora non è solo religione e folklore: in alcune credenze esoteriche, questa notte segna un momento di passaggio e trasformazione. Si dice che proprio in questa occasione gli apprendisti stregoni concludano il loro periodo di formazione e intraprendano un nuovo viaggio verso la luce. È considerata la “primavera delle streghe”, un momento in cui si ascoltano le voci sottili della natura, si osserva il cielo e si percepiscono i segnali del cambiamento. Si racconta che la luna, in questa notte, diventi sottile e che il canto propiziatorio serva a disperdere le nuvole, aprendo la strada alla nuova stagione. Gli apprendisti entrano ufficialmente nel mondo magico, trasformando antichi simboli in riti iniziatici, in un processo che mescola mito e ritualità.
Foto copertina di Stefan Nyffenegger da Pixabay
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