La tartaruga azzannatrice: il pericolo si nasconde nel fango

La Tartaruga azzannatrice: un mostro preistorico sopravvissuto fino ai nostri giorni. Se la conosci, la eviti.

La tartaruga Chelydra serpentina, meglio conosciuta come tartaruga azzannatrice, sembra uscita direttamente da un libro di creature preistoriche! Se pensavi che tutte le tartarughe fossero lente e innocue, questa specie ti farà ricredere. Con la sua forza impressionante, un becco affilato e un comportamento decisamente vivace, è una delle tartarughe d’acqua dolce più interessanti, ma anche più temute. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sulla Chelydra serpentina: dal suo aspetto unico al suo habitat, passando per le curiosità più strane, le storie di paura e la sua reale pericolosità.

Il Corpo di una Guerriera: Com’è Fatto la Chelydra Serpentina?

Se guardiamo la Chelydra serpentina, è subito evidente che non si tratta di una tartaruga qualunque. La prima cosa che colpisce è la sua testa massiccia e il becco affilato, che non ha nulla da invidiare agli artigli di un’aquila. Questo becco è in grado di spezzare ossa di piccole prede e di strappare piante acquatiche come se fossero burro. La tartaruga azzannatrice ha anche una corazza, o carapace, che non è liscia e arrotondata come quella di altre tartarughe, ma presenta una serie di protuberanze e creste che le danno un aspetto “rugoso” e decisamente minaccioso.

Il collo della Chelydra serpentina è un altro tratto distintivo. È incredibilmente lungo e flessibile, tanto da permettere alla tartaruga di scattare velocemente e mordere anche all’indietro. Questo è il motivo per cui non è consigliato prenderla in mano, soprattutto se non sai come farlo!

Infine, un’altra parte del corpo che merita attenzione è la coda: è lunga e seghettata, simile a quella di un coccodrillo. Anche questa caratteristica contribuisce al suo aspetto antico e temibile.

Tartaruga azzannatrice - il primo piano della testa della Chelydra serpentina con un becco acuto, pelle rugosa, aspetto minaccioso
[[File:Chelydra serpentina 2017 G1.jpg|Chelydra_serpentina_2017_G1]] – This file is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International license

Dove Vive la Chelydra Serpentina? Un’Esperta di Habitat Paludosi

La tartaruga azzannatrice è una maestra di sopravvivenza. Si trova principalmente nelle zone umide dell’America del Nord, dal Canada fino al Golfo del Messico. Predilige habitat come paludi, laghi, stagni, fiumi lenti e ruscelli con fondali fangosi. Il fango è il suo terreno ideale, perché le permette di nascondersi facilmente, lasciando fuori solo il naso per respirare e osservare l’ambiente circostante.

Nonostante sembri una creatura piuttosto aggressiva, la Chelydra serpentina preferisce la vita solitaria e spesso passa ore immobile sul fondo dell’acqua, aspettando che una preda le passi vicino. È un’abile predatrice di agguato: grazie alla sua pelle mimetica e alla capacità di rimanere immobile per lungo tempo, riesce a sorprendere piccoli pesci, rane, serpenti e persino uccelli acquatici.

Riproduzione: L’Incredibile Viaggio delle Piccole Tartarughine

La stagione degli amori della Chelydra serpentina comincia in primavera e dura fino all’inizio dell’estate. Durante questo periodo, i maschi si muovono alla ricerca delle femmine e possono diventare molto territoriali. Una volta che il maschio trova la sua partner, il corteggiamento può essere un po’… brusco. Dopo l’accoppiamento, la femmina si allontana per cercare un luogo adatto dove deporre le uova.

Le femmine di Chelydra serpentina depongono le loro uova in nidi scavati nel terreno, lontano dall’acqua, per evitare che i predatori o l’alta marea le distruggano. Un nido tipico può contenere fino a 80 uova, che assomigliano a palline da ping-pong. La mamma tartaruga non resta a prendersi cura delle uova: le seppellisce sotto la sabbia o il fango e se ne va, lasciando che la natura faccia il suo corso.

Dopo circa 90 giorni, le uova si schiudono e le piccole tartarughine devono affrontare il pericoloso viaggio verso l’acqua. Molti predatori, come uccelli e piccoli mammiferi, le aspettano lungo il percorso, quindi solo una piccola parte dei cuccioli sopravvive. Ma quelli che riescono a raggiungere l’acqua avranno buone possibilità di crescere e diventare dei veri e propri giganti!

Pericolosa per l’Uomo? Sì e No!

La Chelydra serpentina è famosa per la sua aggressività, soprattutto fuori dall’acqua. Ma è davvero pericolosa per l’uomo? La risposta è sì e no. Da un lato, questa tartaruga preferisce evitare gli esseri umani e attacca solo se si sente minacciata. Il suo comportamento difensivo è legato principalmente alla paura, specialmente quando è fuori dall’acqua, dove si sente più vulnerabile.

Se la incontri, potrebbe attaccare con morsi potenti, e credimi, un morso di una Chelydra serpentina può essere molto doloroso. Il suo becco affilato è capace di tagliare la carne umana, e sebbene non abbia denti, la forza della sua mascella è abbastanza forte da rompere un dito. Tuttavia, non è velenosa e non attacca senza motivo. In acqua, di solito si allontana appena percepisce la presenza di una persona.

Quindi, la lezione è semplice: non disturbare la Chelydra serpentina e lei non disturberà te!

Le Specie e i Cugini della Chelydra Serpentina

La Chelydra serpentina appartiene alla famiglia dei Chelydridae e ha alcuni parenti stretti, come la tartaruga azzannatrice alligatore (Macrochelys temminckii), che vive principalmente negli Stati Uniti meridionali. Questa specie è ancora più grande e impressionante della Chelydra serpentina, con un peso che può superare i 100 kg! Anche lei ha un becco affilato e una corazza robusta, ma la caratteristica che la rende unica è una specie di “vermetto” sulla lingua che utilizza per attirare le prede. Si tratta di una sorta di “trucco da pesca”, che confonde le prede e le attira verso la sua bocca spalancata.

Oltre alla tartaruga alligatore, esistono altre tartarughe azzannatrici, ma la Chelydra serpentina resta una delle più diffuse e conosciute, specialmente nelle zone settentrionali del suo areale.

Curiosità e Leggende: Una Tartaruga Piena di Misteri

Oltre al suo aspetto impressionante, la Chelydra serpentina ha affascinato molte culture e popolazioni. In alcune tradizioni dei nativi americani, questa tartaruga era considerata un simbolo di forza e tenacia. Si credeva che la tartaruga portasse la Terra sul dorso, e alcune leggende raccontano che il mondo fosse nato da una tartaruga gigante.

In tempi più moderni, la Chelydra serpentina ha alimentato storie e leggende metropolitane, specialmente per via dei suoi attacchi fulminei e della sua capacità di restare immobile sotto il fango per ore. Si dice addirittura che alcune persone abbiano visto tartarughe azzannatrici di dimensioni gigantesche, simili a coccodrilli!

Anche se queste storie sono un po’ esagerate, non si può negare che la Chelydra serpentina sia una creatura straordinaria, capace di sorprendere chiunque la incontri.

Cosa Fare se Incontri una Chelydra Serpentina?

Se ti trovi vicino a uno stagno o a un fiume e vedi una tartaruga azzannatrice, il consiglio migliore è: osservala a distanza. Non cercare di toccarla o avvicinarti troppo, specialmente se si trova fuori dall’acqua. La Chelydra serpentina può scattare velocemente e mordere, soprattutto quando si sente in pericolo. In acqua, però, è più probabile che si allontani tranquillamente.

Se trovi una tartaruga azzannatrice che sembra essere in pericolo (per esempio, se sta cercando di attraversare una strada), è meglio chiamare un esperto o un ente di protezione animali per gestire la situazione. Non cercare di sollevarla da solo, a meno che tu non sappia come farlo in sicurezza: prendersi un morso da questa tartaruga non è un’esperienza piacevole!

Vive in Italia?

Innanzitutto partiamo subito con dire che non è un animale che vive in Europa e meno che mai in Italia, Infatti, la Chelydra serpentina non è originaria dell’Italia né di nessun’altra parte d’Europa. Come abbiamo detto all’inizio, è nativa dell’America del Nord, dove si trova principalmente negli Stati Uniti e in Canada. Tuttavia, negli ultimi anni ci sono stati alcuni avvistamenti di tartarughe azzannatrici in Italia, soprattutto in zone umide e laghi.

Questi avvistamenti sono il risultato di introduzioni accidentali o, più spesso, di persone che hanno liberato queste tartarughe in natura dopo averle tenute come animali domestici esotici. La Chelydra serpentina è stata infatti venduta in alcuni negozi di animali, ma una volta cresciuta, le sue dimensioni e il suo comportamento aggressivo possono diventare difficili da gestire per i proprietari, che decidono di rilasciarla nei fiumi o nei laghi locali.

Questa pratica è pericolosa per l’ambiente, perché la Chelydra serpentina può diventare una specie invasiva. È una predatrice potente che può disturbare gli ecosistemi locali, cacciando pesci, anfibi e altri animali nativi, mettendo a rischio la biodiversità delle zone umide italiane. Inoltre, potrebbe rappresentare un pericolo per le persone, specialmente nei luoghi frequentati da bagnanti.

Proprio per questo motivo, in Italia è illegale rilasciare questa specie in natura, e le autorità stanno cercando di rimuovere gli esemplari avvistati. Se mai dovessi vedere una Chelydra serpentina in Italia, è importante segnalarlo alle autorità competenti, come i servizi forestali o i carabinieri specializzati nella tutela dell’ambiente, per evitare che crei danni all’ecosistema locale.

Conclusioni: Un Gigante da Rispetto

La tartaruga Chelydra serpentina è un animale affascinante e complesso. Anche se il suo aspetto e comportamento possono intimidire, è un esempio straordinario di adattamento e sopravvivenza nel mondo naturale. Dalla sua corazza antica alla sua incredibile forza, questa tartaruga ci ricorda che anche nel mondo moderno esistono creature che portano con sé l’eco di un passato remoto e misterioso.

Sebbene possa essere pericolosa se provocata, la Chelydra serpentina preferisce vivere tranquilla nel suo ambiente paludoso. Perciò, la prossima volta che ti trovi in una palude o vicino a un fiume, fai attenzione: potresti essere osservato da una delle tartarughe più antiche e affascinanti del mondo!

Così termina il nostro viaggio alla scoperta della Chelydra serpentina, una tartaruga che sembra uscita da un’altra epoca, e che con la sua forza e il suo aspetto maestoso continua a impressionare chiunque la incontri!

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”